Il ragazzo affetto dalla sindrome di down lavora al ristorante. La storia di Flavio Foffa

Flavio Fossa lavora in un ristorante, è un bravo cameriere, giovane e spigliato, con un particolare: è affetto dalla sindrome di down.

Se il lavoro dona dignità alle persone, allora bisogna premiare lo chef che ha dato lavoro a Flavio Foffa, ragazzo affetto dalla sindrome di down e che lavora nel suo ristorante. Il giovane, che ha 19 anni, frequenta l’Istituto alberghiero Olivetti di Monza, e ora ha iniziato il il percorso di alternanza scuola – lavoro presso il rinomato ristornate “Il Moro”.

La sala del ristorante Il Moro (foto dal sito web del ristorante Il Moro) – Inran.it

Nonostante le difficoltà cognitive, Flavio non ha mai mai perso l’entusiasmo, dandosi sempre da fare, sia nello studio che nel lavoro. Ora è giunta la sua occasione di riscatto, impegnandosi in un’esperienza che a tanti potrebbe apparire banale, ma che per una persona affetta dalla sindrome di down rappresenta un’occasione unica.

L’occasione di Flavio, il ragazzo affetto dalla sindrome di down che lavora in un ristorante

Concetto di inclusione (Canva – Inran.it)

Impegnato nel reparto pasticceria, Flavio si sta dando da fare, mettendoci grinta ed entusiasmo. I clienti sono soddisfatti, così come i suoi colleghi, ma la gioia più grande appartiene alla mamma Emanuela, commossa per l’amore dimostrato dai colleghi nei confronti del suo ragazzo. La donna, infatti, ha deciso di scrivere una lettera (pubblicata su Monza Today) al titolare del ristornate “Il Moro”, lo chef Vincenzo Butticè.

Nella lettera, Emanuela esprime tutta la sua gratitudine per la bella opportunità che si sta dando a suo figlio, e considera questo lavoro come un potente messaggio di inclusione. Lo chef Butticè ha deciso di passare ai fatti, ponendo attenzione, nel vero senso della parola, ai più fragili. In questo modo, il futuro di Flavio sembra radioso.

Mamma Emanuela racconta del suo trasferimento dalla Puglia al nord Italia. A un certo punto, insieme a suo marito, e quando Flavio aveva appena 3 anni, aveva deciso di fare i bagagli e di partire, per garantire maggiori possibilità lavorative ai suoi due figli. Dunque, dopo una serie di visite al Bambino Gesù di Roma, ecco la decisione di cambiare vita.

La sindrome di down non è un limite invalicabile!

Lo chef Vincenzo Butticè (foto dal sito web del ristorante Il Moro) – Inran.it

“Volevamo vivere in una città a misura d’uomo e con una buona assistenza medica”, racconta la donna, ed è per questo motivo che ha scelto di trasferirsi a Monza. La famiglia ha affrontato tanti sacrifici per stabilirsi in un nuovo contesto, ma alla fine è andata bene. La vita, in casa Di Nonno, è serena, oggi ancor di più, con Flavio che ogni mattina, tutto contento, si prepara per andare a lavoro.

Il giovane pasticcere ha portato a termine due stage e adesso ne ha altri due per completare il programma si alternanza scuola – lavoro. È un ragazzo volenteroso, deciso, pieno di entusiasmo. Come conferma il titolare del ristorante, Flavio è energia pura, è costante, attento, tenace. È il simbolo stesso che i limiti, molto spesso, non esistono, e che sono soprattutto preconcetti che si pone la società.

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“Il Moro” è uno dei ristoranti più rinomati della zona, perciò per Flavio questo lavoro rappresenta una grande occasione, per crescere e per dimostrare quanto vale, e soprattutto per dimostrare che la sindrome di down non è un limite invalicabile. Il lavoro è importante per tutti, è un modo per affermare la propria autonomia, per sentirsi realizzati. Il lavoro è dignità e benessere. Per tutti, nessuno escluso!

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