Mal d’amore: esiste e miete anche vittime | La prova di Jeanne Hébuterne e Modigliani

La sofferenza d’amore può essere un’esperienza straziante che spesso viene idealizzata e romantizzata, anche grazie all’influenza dell’arte.

Sofferenza d'amore
Modigliani (Foto da Canva) – Inran.it

Nella letteratura e nell’arte, il suicidio viene spesso rappresentato come un gesto estremo compiuto da coloro che soffrono per amore. Personaggi come Didone, Romeo e Giulietta, Ofelia, il giovane Werther e Jacopo Ortis trovano la loro tragica fine a causa del dolore amoroso. Tuttavia, la realtà ci mostra che anche nella vita reale ci sono molte vittime di questa sofferenza, spesso tra coloro che creano arte.

Il male d’amore nella pittura: la storia di Jeanne Hèbuterne e Modigliani

Sofferenze
Dipinto (Foto da Canva) – Inran.it

Jeanne Hébuterne è una di queste vittime. Era una giovane pittrice di talento nata il 6 aprile 1898 a Meaux, nell’Île-de-France, da una famiglia borghese. Sin da bambina, sia lei che il fratello André mostravano una grande predisposizione per il disegno, ritraendo i membri della famiglia nelle loro attività quotidiane. Nonostante l’atmosfera pesante in casa Hébuterne, con un padre severo e religioso e una madre rigida, i due bambini furono incoraggiati a seguire la loro passione per l’arte.

Nel 1917, all’età di diciannove anni, Jeanne fu mandata a studiare pittura all’Académie Colarossi di Montparnasse, a Parigi, dove la famiglia Hébuterne si era trasferita tre anni prima. Suo fratello André, quattro anni più grande di lei, era già immerso nell’ambiente artistico parigino, studiando presso le scuole Bernard-Palissy e Germain-Pillon e lavorando sotto la guida di Paul Sérusier. Mentre André si dedicava alla pittura paesaggistica, Jeanne era affascinata dalle Avanguardie, anche se il fratello le snobbava un po’. Tuttavia, fu proprio André a introdurla nell’ambiente artistico parigino, dove Jeanne venne notata soprattutto per la sua bellezza, piuttosto che per il suo talento.

A Parigi, Jeanne iniziò a posare come modella per il pittore franco-giapponese Foujita. La giovane aveva una pelle bianchissima e capelli castano ramati che portava sempre raccolti stretti intorno al viso, il che le valse il soprannome di “noce di cocco” tra gli artisti. Durante questo periodo, fece amicizia con la scultrice ucraina Chana Orloff, che secondo alcune versioni, la presentò ad Amedeo Modigliani nel marzo 1917, alla birreria La Rotonde. Secondo altre fonti, invece, fu lo stesso Modigliani a presentarsi a Jeanne durante un ballo in maschera, travestito da Pierrot. Modigliani, un pittore livornese di 33 anni, 14 anni più grande di Jeanne, era un artista tormentato, alcolizzato e con problemi finanziari. Nonostante tutto ciò, l’attrazione tra i due fu immediata e devastante.

Come viene raffigurato nell’arte

Sofferenze d'amore
Cuore spezzato (Foto da Canva) – Inran.it

Il mal d’amore è un sentimento universale che ha affascinato artisti e scrittori nel corso dei secoli. Esso può manifestarsi in molte forme e può portare a conseguenze estreme, come dimostrato nella tragica storia di Jeanne Hébuterne e Amedeo Modigliani. Il loro rapporto tumultuoso è un esempio emblematico di come il mal d’amore possa mietere vittime anche tra coloro che lo hanno creato.

Jeanne Hébuterne, una giovane e talentuosa pittrice, non era una persona squilibrata o sconsiderata. Nata il 6 aprile 1898 a Meaux, nell’Île-de-France, da una famiglia borghese, Jeanne e suo fratello André mostravano già fin da piccoli un grande interesse per l’arte. I loro quaderni erano riempiti di disegni che ritraevano i familiari nella loro vita quotidiana, ma la pesantezza dell’atmosfera domestica si rifletteva anche nelle loro opere.

Nonostante ciò, i genitori di Jeanne non impedirono ai loro figli di seguire la loro passione per l’arte. Nel 1917, all’età di diciannove anni, Jeanne fu inviata a studiare pittura all’Académie Colarossi di Montparnasse, a Parigi, dove la famiglia si era trasferita tre anni prima. Qui, Jeanne fece amicizia con artisti e scultori di spicco, tra cui il pittore franco-giapponese Foujita, per il quale pose come modella.

Fu durante questo periodo che Jeanne incontrò Amedeo Modigliani, un pittore italiano di talento conosciuto per il suo stile distintivo e la sua personalità affascinante. Le circostanze esatte del loro incontro sono oggetto di dibattito, ma è chiaro che l’attrazione tra di loro fu immediata e intensa. Modigliani iniziò a ritrarre Jeanne e a inserirla nel suo mondo artistico, influenzato dalle avanguardie artistiche e dalle suggestioni dell’arte africana.

Tuttavia, la relazione tra Jeanne e Modigliani era destinata ad affrontare numerosi ostacoli. La famiglia di Jeanne disapprovava fortemente il loro legame, considerando Modigliani un uomo alcolizzato, povero ed ebreo, mentre loro erano cattolici devoti. Nonostante le pressioni e gli sforzi per separarli, Jeanne si ribellò e decise di abbandonare la casa familiare per vivere con Modigliani.

I due si trasferirono in una modesta casa a Parigi e il legame tra di loro si rafforzò ulteriormente con la nascita di una figlia. Tuttavia, la vita di Modigliani era segnata dalla malattia, in particolare dalla tubercolosi, che aveva minato la sua salute già precaria. Nonostante i momenti di felicità e successo artistico, Modigliani non riuscì a combattere i suoi demoni interni, ricadendo nell’alcolismo e trascurando la sua salute.

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