Peste Nera: la storia di una delle malattie peggiori del mondo

La Peste Nera è una delle malattie che ha piegato il mondo in due più volte: andiamo alla scoperta della sua storia, dalle origini, alle sue conseguenze.

La peste nera è stata una devastante epidemia globale che ha colpito l’Europa e l’Asia a metà del 1300. Ad oggi è ancora presente, ma in forma nettamente minore rispetto ad un tempo. Si tratta di un’infezione causata dal batterio Yersinia pestis che si trasmette dai ratti agli uomini attraverso le pulci. Più volte nel corso della storia questo flagello ha messo in ginocchio il mondo e solo nel 1894, alcuni scienziati sono riusciti ad isolare il batterio per trovarne una cura.

Simbolo Peste Nera
Simbolo Peste Nera (Canva – Inran.it)

Fino a quel momento, se non tratta adeguatamente, l’infezione risultava letale per il 50% dei casi a seconda dei casi nel quale si manifestava. La peste, difatti, si poteva manifestare in:

  • bubbonica: la forma di peste, all’epoca, più comune, che si trasmetteva attraverso le pulci infette o per contatto diretto con la malattia, manifestando come sintomo i bubboni, ovvero ingrossamenti infiammati delle ghiandole linfatiche
  • polmonare: una delle forme più pericolose in quanto il batterio intacca i polmoni e, quindi, rende l’infezione trasmissibile da persona a persona attraverso l’aria
  • setticemica: deriva dalla moltiplicazione del batterio all’interno del sangue, e può essere una conseguenza dovuta a complicazioni delle due forme precedenti. Difatti è un’insieme della forma bubbonica e di quella polmonare in quanto uno dei sintomi sono i bubboni e si può trasmettere con facilità da persona a persona.

La storia della peste nera: dalla nascita alle sue conseguenze

La peste nera è un’epidemia che si è generata in Asia centro-settentrionale all’inizio del XIV secolo. Poi è arrivata in Europa nell’ottobre del 1347, quando 12 navi provenienti dal Mar Nero attraccarono al porto siciliano di Messina. Da lì, l’infezione si diffuse in tutta Europa e nei cinque mesi successivi la peste uccise più di 20 milioni di persone solo nel contienitene europeo, quasi un terzo della sua popolazione.

Porto di Messina peste
Porto di Messina (Canva – Inran.it)

Questo flagello si diffuse rapidamente a causa dell’alta contagiosità della malattia e a causa delle rotte commerciali dell’epoca. Queste rotte, erano ormai portatrici di morte e le navi erano “popolate” da persone che portavano con sé la peste. Per cercare di debellare la malattia, i medici dell’epoca medievale si affidavano a tecniche rozze e poco sofisticate come il salasso e la pungitura, e a pratiche mistiche come la combustione di erbe aromatiche e il bagno in acqua di rose o aceto.

Nel frattempo, in preda al panico, le persone sane facevano di tutto per evitare i malati. Una buona parte della popolazione che viveva in città, cercava di spostarsi verso la campagna, isolandosi dal resto del mondo. Non solo persone, la peste nera colpì anche mucche, pecore, capre, maiali e polli, creando anche una carenza di bestiame e lana.

Riferimenti religiosi alla Peste Nera
Riferimenti religiosi alla Peste Nera (Canva – Inran.it)

Le conseguenza della pandemia da paste nera si riflessero sulla società e sui secoli avvenire. Una volta contenuta l’epidemia, le popolazioni dell’Europa medievale dovettero adeguarsi a nuovi modelli culturali per ristrutturale la società decimata. La peste aveva creato nuovi posti di lavoro, terreni aridi da coltivare e una migliore organizzazione.

Quando una nuova pandemia si faceva largo tra la popolazione, questa la si metteva subito in quarantena. Nel corso dei secoli successivi la peste continuò a flagellare l’Europa anche se in minor intensità fino a quando il batterio non fu isolato nel 1894. Nel XIV secolo, molti attribuirono la causa dell’epidemia di peste a Dio creando movimenti religiosi e alla popolazione ebraica con conseguenti persecuzioni. Anche la cultura fu influenzata da questo flagello e autori come Boccaccio, la citarono nei loro testi.

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