Caffè al bar, come capire se ti stano dando un buon prodotto: ti basta uno sguardo

Come capire se il caffè del bar effettivamente è buono? Basta uno sguardo per rendersi conto se è fatto bene o male.

Il caffè può essere considerata una vera e propria arte, sia nel berlo che nel farlo. Bere il primo sorso di caffè della giornata è un vero toccasana per molte persone, oltre a risvegliare le papille gustative riesce a dare quel sprint in più durante la mattinata. Ma il caffè non è solo un toccasana per l’energia.

Barista prepara caffè
Barista prepara caffè (Canva – Inran.it)

Bere caffè può essere benefico per la salute e non solo come fonte di energia. Alcune tazze al giorno possono ridurre il rischio di diabete di tipo 2 e di depressione, favorire la gestione del peso e aiutare a vivere più a lungo. Tuttavia, gli esperti raccomandano di limitare la caffeina in caso di gravidanza o allattamento.

Preparazione del caffè: come capire se quello del bar è buono

Il caffè è buono se fatto a casa con la proprio macchinetta ma indubbiamente quello del bar, solitamente, ha una texture più cremosa e gustosa. Tuttavia non sempre così, quando si è sfortunati alcuni passaggi possono rovinare la preparazione del caffè e rendere il suo gusto cattivo e poco gustoso.

Chicchi di caffè più buoni
Chicchi di caffè (Canva – Inran.it)

Per preparare la tazza di caffè perfetta sono necessari soprattutto tre elementi: l’acqua giusta, la tostatura giusta e un poco di attenzione. Per quanto si possa essere tentati di gettare i macinati in una macchina istantanea e andare via, probabilmente poi non si ottengono i risultati desiderati. Soprattutto al bar, la frenesia e la gente possono giocare brutti scherzi e se si vuole assaporare un buon caffè bisogna stare attenti a questi particolari.

Ci sono tre modi per vedere se un caffè è fatto come si deve:

  1. Quando viene pulito il filtro: il barista deve pulire il portafiltro con una spatolina per rimuovere tutti i residui di caffè rimasti
  2. Fare il Puring: il puring è il risciacquo dell’acqua del caffè. Dopo aver fatto un caffè, esce un tipo di acqua sporca dalla macchinetta, mentre quella che esce dopo averla purificata, invece, è l’limpida e pronta per preparare un ottimo caffè.
  3. L’uscita del caffè: il caffè deve uscire a coda di topo, largo in superficie, ovvero all’inizio, e stretto alla base, ovvero quando arriva alla tazzina. Bastano solamente 25 secondi di erogazione e il caffè deve avere una colorazione di tipo nocciola. Se è troppo chiaro vuol dire che il caffè è stato sotto estratto, quindi l’acqua ha dilavato troppo il caffè, e non ha tirato fuori tutte le caratteristiche principali. Stessa cosa succede quando è sovra estratto, ovvero quando l’acqua impiega molto più tempo a scendere e ad attraversare il caffè. Questo ultimo caso si verifica quando la macinatura è troppo sottile e quindi si ha un caffè bruciato, troppo scuro, amaro e di cattivo sapore.
come preparare il caffè
Coda di topo (Canva – Inran.it)

Fare il caffè non è semplice come si crede, non basta mettere la macinatura nella moka o la cialda nella macchinetta. Un caffè fatto come si deve, regala al palato grandi soddisfazioni per chi ha il piacere di gustarlo.

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