Il colera devastò interi continenti: la storia della prima malattia globale

Negli anni trenta dell’800 il colera causò moltissimi morti colpendo continenti interi, conosci la storia della prima malattia globale? Cosa c’è da sapere.

È stata la prima vera malattia globale che causò la morte di moltissime persone, il colera devastò l’Europa e colpì interi continenti con diverse ondate. Nelle città più colpite le condizioni di vita erano precarie e questo contribuì ad aumentare le possibilità di infezione, specie attraverso cibi e acqua contaminati.

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Scritta Colera sui dadi (Canva) -Inran.it

In seguito al contagio la trasformazione delle vittime era incredibile e il decesso avveniva quasi subito, la medicina infatti si rivelò inutile. La gente provava paura e terrore per via della morte di massa, i classici rituali funebri furono cancellate e i corpi delle vittime di colera potevano finire in fosse comuni ricoperti di calce viva. Per cercare di limitare il contagio e la crisi di mortalità i governi adottarono misure di contenimento rigide. Il movimento commerciale in entrata e in uscita era stato bloccato e ciò rovino drasticamente l’economia.

I pellegrini dall’Asia centrale e meridionale si recavano sempre più spesso alla Mecca, nei territori che si affacciano sul Golfo del Bengala la malattia era presente già da diverse epoche ma in Medio Oriente, in Africa e in Europa si diffuse nei primi anni dell’800. Nei successivi paragrafi trovi molte altre interessanti informazioni sulla prima malattia globale che causò moltissimi morti, la storia del colera è spaventosa.

Ecco alcuni importanti dettagli sulla storia del colera, la prima vera malattia globale che devastò interi continenti

La prima pandemia scoppiò tra il 1817 e il 1823 ma colpì il vecchio continente in modo marginale, la seconda invece devastò l’Europa. Ebbe origine nel 1826, arrivando in Russia tre anni dopo. I vettori del colera inizialmente erano i pellegrini, la malattia di diffuse anche in Siria, Palestina, Cairo, Nilo e Tunisi.

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Foto in bianco e nero ai tempi del Colera (Canva) -Inran.it

Centinaia di migliaia di persone si ammalarono e il tasso di mortalità oscillava tra il 50 e il 55%. Nel 1932 il colera arrivò a Parigi e l’anno dopo fu trasportato in Portogallo da una nave inglese. In poco tempo si diffuse in tutta la Spagna e nei due anni successivi colpì anche l’Italia, arrivò a Genova nel 1835. Il colera si diffuse poi in Toscana e nel Regno delle due Sicilie. Furono adottate misure di contenimento rigide ma ciò non servì ad evitare una vera e propria strage nelle città.

Finita la pandemia si cercò di capire perché la morbilità e la mortalità della malattia fossero state più elevate nei quartieri abitati dalla popolazione povera e dagli operai. In diverse città come Palermo, Napoli e Genova le condizioni igienico-sanitarie erano davvero pessime e ciò favorì l’aumento dei focolai d’infezione. Dopo la pandemia l’urgenza era quella di creare un sistema di difesa e un’organizzazione in grado di tenere alla larga una nuova e globale emergenza sanitaria. Le trattative furono tante e si arrivò ad un accordo nel 1851 con la prima delle undici Conferenze sanitarie internazionali a Parigi.

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Vaccino colera (Canva) -Inran.it

Nel 1888 venne realizzata da Crispi un’altra legge, chiamata ‘legge sanitaria’. Questa sul piano della dotazione delle infrastrutture igieniche e su quello dell’applicazione delle leggi e dei regolamenti creava le condizioni per tenere alla larga ogni possibile minaccia epidemica. Rispetto ad altre pandemie che colpirono l’Italia il colera non è quella che ha causato più morti ma è di certo quella che ha terrorizzato di più la popolazione.

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