Disturbo evitante di personalità, quali le caratteristiche

Disturbo evitante di personalità, che cosa si intende con questa patologia? Quali sono le caratteristiche? 

Molto spesso le patologie legate alla salute mentale sono ancora considerate dei tabù: in realtà le manifestazioni di un disagio psichico non devono essere mai trascurate.

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Senso di solitudine (Foto da Canva) -Inran.it

Cosa si intende con disturbo evitante di personalità? Si parla di una sorta di inibizione sociale che vede nell’individuo che ne soffre un forte senso di inadeguatezza rispetto al prossimo e la costante paura di un giudizio negativo. Inoltre si tendono ad evitare le relazioni e in modo particolare delle situazioni in cui c’è il rischio di essere sottoposto alla valutazione di terze persone.

Disturbo evitante di personalità, cosa accade in chi ne soffre

Coloro i quali sono affetti da questa patologia cercano di evitare anche le attività lavorative che vedono lo stretto contatto con i colleghi. Questa paura nasce dal timore del confronto ragion per cui si sta alla larga da chi fu disapprovare o rifiutare un determinato comportamento.

disturbo personalità
Disturbo della personalità (Foto da Canva) -Inran.it

Un individuo affetto da disturbo evitante di personalità ha paura nel creare nuove relazioni e nuovi rapporti di amicizia; qualora dovesse farlo è solo perché è convinto di piacere al gruppo e di non essere mai sottoposto a giudizio. Durante un discorso si evita di parlare di se stessi e soprattutto nascondono i sentimenti per paura di essere troppo esposti. C’è un costante timore del giudizio, di essere ridicolizzati in pubblico o addirittura umiliati. Molto spesso si avverte un forte senso di inadeguatezza verso se stessi e verso il prossimo, nonché la sensazione di essere sempre inferiori.

Tanto è vero che un paziente affetto da disturbo evitante di personalità evita di presentarsi ai colloqui di lavoro. Non vengono fissati appuntamenti per evitare la spiacevole sensazione di sentirsi inetti. Talvolta può insorgere durante l’infanzia, quando si ha paura degli estranei e di quelle che possono essere delle situazioni nuove. Progressivamente si tende a diventare sempre più timidi durante l’adolescenza e ovviamente durante l’età adulta. Possibili cause possono essere ravvisate in situazioni delicate del passato, come ad esempio il rifiuto da parte dei genitori o l’umiliazione di un compagno di scuola.

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Solitudine (Foto da Canva) -Inran.it

Il paziente affetto da disturbo evitante di personalità può essere aiutato attraverso il supporto di uno psicoterapeuta e talvolta, in casi più estremi, sarà necessario ricorrere anche ad una terapia farmacologica per ridurre i sintomi che derivano dalla preoccupazione e dall’ansia sociale.

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