Triplo Test in gravidanza: a cosa serve e perché è fondamentale farlo

Il Triplo Test, o Tri Test, è una serie di esami prenatali necessari per quantificare il rischio di anomalie cromosomiche nel feto durante la gravidanza.

Durante la gravidanza è importante tenere monitorati mamma e bimbo attraverso test necessari e di routine. Questi esami hanno lo scopo di fornire informazioni sulla salute del nascituro e possono aiutare, inoltre, ad ottimizzare le cure prenatali e lo sviluppo del bambino stesso. Vista la loro importanza, ogni medico consiglia di seguire questa linea.

test da fare in gravidanza
Donna incinta (Canva – Inran.it)

Durante il secondo trimestre di gravidanza, un esame non può mancare dalla lista: il Triplo Test, chiamato anche Tri Test. Il Triplo Test è un esame non invasivo, che misura i tre marker biochimici alfa-fetoproteina (AFP), estriolo non coniugato (uE3) e gonadotropina corionica umana (hCG). I livelli possono aiutare il medico a capire se il bambino può essere a rischio di alcuni difetti congeniti.

Quali malattie rileva il Triplo Test in gravidanza

È bene specificare che i risultati di questi test possono solo indicare che potrebbe esserci un problema. Un risultato anormale non significa che il bambino abbia un difetto di nascita. L’esame prenatale non invasivo, può rilevare anomalie congenite nel feto come, la sindrome di Down (trisomia 21), la sindrome di Edwards (trisomia 18), la sindrome di Patau (trisomia 13) e la sindrome di Turner (monosomia X).

Prelievo del sangue
Prelievo del sangue (Canva – Inran.it)

Il Tri Test si esegue tra la quindicesima e la ventesima settimana di gravidanza e serve ad avere un maggiore quadro della situazione per quanto riguarda la salute del bambino. Una volta ottenuti i risultati del prelievo del sangue, si esegue l’ecografia transnucalica per valutare la quantità di fluido collocata nella nuca del feto. L’aumento di spessore, infatti, è associato alla sindrome di Down.

Ecografia tri test
Ecografia (Canva – Inran.it)

Un fattore che il medico tiene in considerazione per valutare il rischio di anomalie congenite è l’età della mamma con altre informazioni relative alla sua salute (peso, presenza di patologie, fumo, eccetera). Le donne adulte hanno un rischio leggermente più elevato quando si tratta di anomalie cromosomiche. Se il risultato del test risulta positivo, significa che esiste il rischio dell’aumento di anomalie cromosomiche; se è negativo, il rischio è ridotto. Il Tri Test, sostanzialmente, non fornisce una diagnosi definitiva, ma indicativa.

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