Mangiare di meno quando non ci si allena? Scopri se è davvero necessario

Chi si allena duramente spesso pensa di dover mangiare di meno nei giorni di riposo o recupero, ma è davvero questa la cosa migliore da fare?

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Sessione di corsa (Foto da Unsplash) – Inran.it

L’attività fisica ricopre un ruolo importante nella vita di molte persone. In effetti siamo tutti consapevoli di come fare sport possa preservare la salute, prevenendo l’insorgenza di malattie cardiovascolari e assicurandoci uno stile di vita più sano. Chi punta al benessere psico-fisico, inoltre, sa bene che la sola attività fisica non basta, ma che bisogna imparare a seguire uno stile di vita equilibrato da più punti di vista, non ultimo quello alimentare. E in effetti l’importanza ricoperta dall’alimentazione è indubbia: seguendo il giusto regime alimentare possiamo assicurarci il giusto apporto energetico, ma anche tenere sotto controllo il nostro fabbisogno di nutrienti, vitamine o aminoacidi essenziali.

Mangiare meno quando non ci si allena: non è l’idea migliore

non è vero che bisogna mangiare meno quando non ci si allena
Pasta al pesto (Foto da Unsplash) – Inran.it

Per la stessa ragione spesso gli sportivi tendono a estremizzare la propria dieta, optando ad esempio per un apporto proteico spropositato, oppure per piani alimentari volti unicamente al sostentamento, che però non diano alcuna soddisfazione organolettica. Questa tendenza è però sbagliata, così come è sbagliato pensare di non dover mangiare nei giorni in cui non si svolge attività fisica. Questo concetto si basa infatti su quello dell’apporto calorico, per il quale siamo portati a pensare: “siccome muovendomi di meno consumo meno energia, allora ho bisogno di mangiare di meno“.

Tale impostazione è però considerata superata da molti esperti, che invece danno grande importanza al recupero post-attività fisica. I giorni di riposo sono considerati fondamentali per il recupero muscolare e, in queste giornate, prestare attenzione anche all’aspetto emotivo e psicologico dell’individuo è di fondamentale importanza. Facciamo un esempio: mettiamo che durante la settimana ci alleniamo duramente per 5 giorni su 7 e che nei giorni di riposo decidiamo di sottoporci a ristrettezze alimentari per compensare la mancanza di attività fisica.

Nei giorni di recupero concediti qualche sfizio alimentare

La conseguenza può essere un aumento dello stress e, soprattutto, un recupero muscolare parziale e compromesso. Nei giorni di riposo tendiamo naturalmente a rilassarci e in conseguenza di ciò il nostro senso di fame aumenta. Ma allora non sarebbe meglio concederci qualche sfizio come ricompensa per gli sforzi effettuati durante il resto della settimana?

Sullo stesso principio si basa ad esempio il recovery meal, il pasto di recupero che avviene dopo una sessione di allenamento. In quel momento la sintesi del glicogeno è al massimo ed è proprio allora che possiamo decidere di concederci qualche sfizio alimentare, ad esempio un gelato o un buon piatto di pasta. Gli zuccheri immessi nell’organismo saranno direttamente smaltiti dal fegato e non andranno a finire nelle nostre riserve corporee: in altre parole, un’occasione da non perdere!

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