Quando l’ansia ci assale è difficile recuperare la calma ma con questi 3 esercizi somatici possiamo inviare un messaggio positivo alla nostra amigdala.
Quando pensiamo al nostro benessere psico-fisico ci vengono in mente numerosi fattori che possono contribuire a o inficiare il suo raggiungimento. In alcuni casi si tratta di malessere fisico, pensiamo ad esempio a una malattia o a un infortunio. In altri casi, invece, è la nostra mente a costituire l’ostacolo maggiore al raggiungimento della serenità, attraverso attacchi d’ansia o di angoscia. Basti pensare che questi disturbi sono considerati la patologia psichiatrica più diffusa nel nostro Paese (e non solo), con ben 8,5 milioni di persone che hanno dichiarato di averne sofferto almeno una volta nel 2022. Questi dati, raccolti da Humanitas, potrebbero farci chiedere: “come agisco se l’ansia mi assale?“, “come tengo sotto controllo il mio stato emotivo?“.
Quando l’ansia ti assale fai questi esercizi somatici
Per aiutarci nella gestione dell’ansia esistono numerose soluzioni: si va dall’assunzione di farmaci specifici agli esercizi di meditazione; dalla terapia con gli psicologi alle tecniche di respirazione che possono aiutarci a regolarizzare il battito cardiaco. In effetti, quando l’ansia ci assale vi sono alcuni elementi che determinano lo stato di angoscia, in particolare l’amigdala può essere considerata l’epicentro da cui si originano gli stati d’ansia.
Essa modula la nostra risposta emozionale e cognitiva allo stress ed è l’elemento su cui dobbiamo agire se vogliamo calmarci quando l’ansia ci assale. Fortunatamente esistono degli esercizi somatici che possiamo svolgere per influire sulla nostra amigdala e, di conseguenza, sul nostro stato d’ansia. A suggerire 3 di questi movimenti ci ha pensato la dottoressa Agnese Scappini, psicologa autrice di diversi libri.
Esercizi anti-ansia: semplici ma efficaci
Il primo è massaggiare la mandibola, per sciogliere la tensione che molto spesso si accumula in questa parte del corpo quando siamo angosciati. In breve tempo il nostro cervello riceverà il messaggio che non siamo più in tensione. Il secondo è un esercizio di respirazione: premiamo le mani sulla parte alta dell’addome, in corrispondenza del diaframma. Apriamole quando inspiriamo e spingiamo in dentro quanto espiriamo, ripetendo il movimento fino a che non sentiremo sciogliersi l’addome. L’ultimo esercizio ci aiuta a regolare lo stato di attivazione: incrociamo le mani sul petto e iniziamo a batterle in modo alternato a un ritmo regolare. In poco tempo ciò ci aiuterà a calmare corpo e mente, regolando il respiro e il battito cardiaco.
