Obesità, cambia tutto: scoperti 4 tipi differenti che richiedono cure diverse

L’obesità non facile da sconfiggere, ma oggi la medicina ha fatto un passo avanti: ne sono stati identificati 4 tipi, l’approccio cambia.

obesità cura
Paziente in visita (foto da Canva) – Inran.it

Una delle malattie dei nostri tempi è l’obesità. Si tratta di una vera e propria malattia cronica, e molto complessa, che continua a diffondersi in tutto il mondo. L’OMS ritiene addirittura che l’obesità sia una vera e propria epidemia che ha cominciato a diffondersi nel 1980 e che, ogni anno, miete moltissime vittime. Tante persone combattono ogni giorno contro l’obesità e, purtroppo, non tutti riescono a guarire. Per fortuna oggi, arriva una notizia davvero incoraggiante.

I tipi di obesità cambiano l’approccio alla malattia: nuove cure in vista

obesità conseguenze
Medico con in mano un cartello con i problemi che dà l’obesità (foto da Canva) – Inran.it

Spesso si parla di obesità in modo generale, ma non si tratta di una singola malattia sempre uguale. In realtà, dalle ultime ricerche in campo medico, è stato scoperto che ci sono diversi tipi di obesità. Questo comporta che di verifichi un approccio diverso per curare un determinato paziente affetto da un certo tipo di obesità.

L’obesità, dunque, non andrebbe sempre trattata allo stesso modo e si deve fare una distinzione per far in modo che i pazienti guariscano. Ormai, è chiaro che il classico approccio di dieta ed esercizio fisico non funziona per tutti e vanno trovate altre vie per aiutare i pazienti. In particolare, ci sono diverse modalità di approccio, alcuni trattano l’obesità con la chirurgia, altri con farmaci, altri ancora con dispositivi diversi e diete personalizzate. Insomma, bisogna essere flessibili e comprendere da quale tipo di obesità sia effettivamente affetto un determinato paziente.

Quanti tipi di obesità esistono secondo lo studio

guarire obesità
Ragazza obesa che chiede aiuto (foto da Canva) – Inran.it

Sono stati recentemente classificati 4 tipi di obesità:

  • “Cervello affamato”: caratterizzato da una maggiore necessità di calorie per raggiungere la sazietà, controllato dall’asse cervello-intestino.
  • “Fame emotiva”: coinvolge il desiderio di mangiare in risposta alle emozioni, positive o negative.
  • “Intestino affamato”: si manifesta con una sazietà anormale e uno svuotamento gastrico più veloce, portando a un maggiore consumo di cibo.
  • “Combustione lenta”: viene associata ad un metabolismo rallentato, una minore massa muscolare e una scarsa propensione all’attività fisica.

Chiedersi e capire come mai alcune persone accumulano peso è fondamentale per affrontare questa malattia e sviluppare trattamenti mirati. In uno studio condotto su pazienti a cui sono stati somministrati farmaci antiobesità, l’approccio basato sulla distinzione dei diversi tipi di obesità ha portato i soggetti ad una perdita di peso significativamente maggiore, con il 79% dei pazienti che ha perso oltre il 10% del proprio peso nel giro di un anno.

Come riportato su InsaluteNews, su questa scoperta si è espresso il professor Alessio Molfino, Professore Associato di Medicina Interna presso l’Università La Sapienza di Roma, il quale ha sottolineato che l’obesità è una forma di malnutrizione complessa, influenzata da una serie di fattori. Si tratta di una malattia legata profondamente all’apparato digerente e si viene a creare un collegamento diretto tra intestino e cervello, fattore che complica molto il trattamento. Ma con questa nuova scoperta, si spera che presto le cose potranno migliorare.

Impostazioni privacy