Calcolare quanta acqua si beve oggi è possibile grazie ad un innovativo sensore dell’idratazione. Vediamo com’è fatto e come funziona
Quanta acqua beviamo al giorno? Una domanda non scontata e alla quale dovremmo rispondere con frequenza per controllare i nostri livelli di idratazione. Sappiamo bene che la quantità di acqua presente nel corpo è essenziale per mantenerlo in salute ma spesso trascuriamo questo aspetto.

Per tenerne traccia in modo preciso e puntuale ora c’è un mezzo in più, nuovo e del tutto innovativo. Si tratta di un sensore sviluppato da un team di ricercatori della Penn State University. Vediamo com’è fatto e cosa è in grado di fare.
Il sensore per l’idratazione: il progetto
Pubblicato sulla rivista ACS Sensors, il progetto del sensore in grado di monitorare in tempo reale i livelli di idratazione corporea è stato guidato da Huanyu “Larry” Cheng, professore associato di ingegneria presso Penn State.
Si tratta di un sensore indossabile leggero, flessibile e non invasivo che è in grado di analizzare il sudore umano esaminando in particolare i dati del pH e del sodio. Si tratta di due parametri che sono collegati allo stato di idratazione del corpo: il primo indica se c’è disidratazione, il secondo se si perdono elettroliti con il sudore.

Non è il primo sensore che viene studiato per monitorare quanta acqua c’è nel corpo ma rispetto a tutti gli altri questo è in grado di funzionare senza fili, in tempo reale e continuo.
Tanti elementi di novità
Il sensore per l’idratazione è senza dubbio uno strumento del tutto innovativo che segna un ulteriore passo in avanti nella medicina personalizzata e nello sport ad alte prestazioni. Gli elementi di novità che lo contraddistinguono sono diversi.
Non solo il suo essere senza fili e saper funzionare in modo continuo. Anche i materiali usati sono diversi rispetto al passato: economici e facilmente reperibili, caratteristica che consente di riprodurre lo strumento su larga scala e di renderlo accessibile dal punto di vista della spesa. Variabili queste che in poco tempo potrebbero farlo diffondere nel grande pubblico.

Il sensore, infine, può collegarsi anche ad uno smartphone o a un altro dispositivo mobile per visualizzare i dati raccolti tramite il sudore e l’analisi chimica che avviene.
Diverse applicazioni
Il sensore per la misurazione dell’idratazione potrebbe avere in un futuro non troppo lontano diversi ambiti di applicazione in medicina. È lo stesso team di ricerca a dirlo. Potrebbe, infatti, essere un ottimo strumento per effettuare controlli costanti per prevenire complicazioni legate a particolari patologie come il diabete e le malattie cardiovascolari e renali. Il monitoraggio potrebbe avvenire anche per i pazienti a rischio di disidratazione cronica.
Per gli atleti, invece, il sensore rappresenta un grande alleato in quanto tramite la misurazione dei liquidi e degli elettroliti, si possono ridurre il manifestarsi di crampi e affaticamento, migliorando così le performance ed il rendimento.