Quando metti il tonno nell’insalata come lo fai? Probabilmente hai sempre sbagliato ed ecco che cosa devi assolutamente sapere.
Quando mangi il tonno associato all’insalata, come lo fai? Dovresti pensarci, ma scommettiamo che apri una scatoletta di tonno e poi la butti nella ciotola con il resto dell’insalata. E poi, metti anche l’olio contenuto nella scatoletta. Ebbene, l’argomento di questo articolo è proprio questo: quanto è sicuro l’olio contenuto nel tonno in scatola?

Ci sono moltissime persone che hanno questa abitudine, ma dovrebbero informarsi adeguatamente se quel tipo di prodotto sia sano oppure se convenga di più buttarlo via. Siamo qui per questo e qui di seguito approfondiremo tutto con l’appoggio degli esperti e degli esperimenti condotti.
Tonno nell’insalata: con olio o senza olio? Cosa dicono gli esperti
Il tonno in scatola è un prodotto estremamente comodo. Tuttavia, se da una parte è radicata la convinzione che questo alimento sia del tutto sicuro, dall’altra alcuni studi recenti hanno messo in dubbio la qualità dell’olio contenuto al suo interno. Il motivo è la possibile contaminazione che avviene dal materiale della scatola stessa. Il problema sta nelle sostanze chimiche potenzialmente nocive rilasciate dal rivestimento interno delle lattine, spesso a contatto diretto con cibi grassi, come per l’appunto il tonno sott’olio.
Questo fenomeno si chiama “migrazione” e questo nonostante i rivestimenti polimerici delle lattine siano pensati per impedire la corrosione del metallo, preservando qualità e gusto del cibo. Purtroppo, è una condizione presente sulla carta, ma nella realtà le cose sono un po’ diverse.

Un gruppo di ricercatori FoodChemPak dell’Università di Santiago ha indagato su questo problema con risultati molto interessanti. Vediamo che cosa hanno scoperto.
Cosa dice la scienza
Gli studiosi hanno collaborato con l’Agenzia Spagnola per la Sicurezza Alimentare (AESAN) su diversi progetti e, in questo nello specifico, hanno trovato la presenza di resine epossidiche derivate da bisfenolo A diglicidil etere (BADGE), a sua volta sintetizzato dal bisfenolo A (BPA). Per chi non se ne intende può non essere comprensibile. Basti sapere che si tratta di una sostanza che interferisce con il nostro sistema endocrino.
La Commissione Europea ha recentemente vietato l’uso del BPA e dei suoi derivati in materiali a contatto con gli alimenti. Ma la ricerca ha evidenziato che questa sostanza è presente e che migra maggiormente in alimenti grassi. Inoltre, c’è da considerare l’elemento calore. Questo accelera il trasferimento delle sostanze del rivestimento nell’alimento.

Dunque, in attesa di ulteriori sviluppi, meglio evitare l’abitudine di usare l’olio presente nel tonno in scatola per condire l’insalata. Inoltre, meglio evitare di riscaldare cibi mantenendoli nella lattina. Nonostante le quantità presenti siano entro i limiti di legge, bisogna comunque tenere conto dell’esposizioni prolungata e delle diverse fonti dalle quali possono arrivare queste sostanze che poi entrano nel nostro organismo. Insomma, teniamoci sempre ben informati e cerchiamo di adottare abitudini completamente sane per evitare rischi per la nostra salute.