“Qui è vietato mangiare focaccia”: l’ordinanza comunale fa scatenare i cittadini

È l’estate delle ordinanze comunali che fanno discutere, soprattutto sui social. L’ultima riguarda il divieto di mangiare la focaccia in strada.

Questa estate è iniziata con lo scalpore delle ordinanze comunali. Alcuni sindaci delle cittadine costiere, e non solo, hanno stabilito alcuni divieti per residenti e turisti che hanno avuto -fino ad ora- soprattutto l’effetto di far accendere il dibattito.

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“Qui è vietato mangiare focaccia”: l’ordinanza comunale fa scatenare i cittadini -inran.it

Da Portofino a San Felice al Circeo, passando per la Pelosa e la Puglia tutta, l’estate 2025 potrebbe essere ricordata anche come quella delle ordinanze comunali riguardo ai cosiddetti divieti estivi, normative di buon costume e rispetto per provare a salvaguardare le cittadine di mare e non solo, dall’overtourism e più in generale dai viaggiatori maleducati.

E così in alcune cittadine non è possibile mangiare in strada, in Sardegna non si può fumare spiaggia o scavare buche, in Puglia vietata la musica ad alto volume dalle imbarcazione se sono a meno di 500 metri dalla costa. Portofino dice stop all’accattonaggio, mentre nella maggior parte dei comuni si vieta il passeggio in strada a piedi scalzi o in costume. L’ultima delle ordinanze che, in ordine di tempo, ha fatto esplodere il dibattito arriva da Camogli.

Camogli, il sindaco: “si tratta di rispetto per la città”

Camogli è una delle pittoresche cittadine della costa ligure che durante la stagione estiva prendono vita grazie ai turisti. Qui, come in altre cittadine, è del tutto normale mangiare una focaccia come un croissant seduti sulle panchine delle sue incantevoli stradine. Proprio per questo motivo il sindaco ha deciso di regolamentare quanto avviene.

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Camogli, il sindaco: “si tratta di rispetto per la città” -inran.it

Mangiare all’aperto si potrà, ma seguendo le dovute regole. L’unico punto della cittadina dove non sarà possibile bivaccare in alcun modo sono le scale della basilica, per il resto Camogli resta una città libera da questo punto di vista.

Quello che l’amministrazione chiede a turisti e cittadini è di rispettare il decoro urbano e l’ambiente. Nei fatti, quindi, non parliamo di un divieto assoluto verso i cittadini a mangiare per strada -pena multa e costringendoli così ad usufruire dei servizi di ristorazione spesso costosissimi- ma piuttosto di smaltire in maniera corretta gli scarti.

L’ordine, se letto attentamente -sottolinea il sindaco Giovanni Anelli- parla di divieto di bivacco, inteso come l’allestimento temporaneo e disordinato degli spazi all’aperto“. Insomma, mangiare su panchine o muretti sarà possibile, quello che si vieta è allestire “tavolate” all’aperto e a patto di smaltire correttamente gli imballaggi.

L’obiettivo, dichiarato dell’amministrazione, è spingere residenti e turisti verso forme di comportamento più responsabile senza rinunciare ad un relax che sia anche economico.

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