Ogni giorno cuciniamo con pentole e padelle che crediamo sicure, ma ci sono alcuni materiali che possono danneggiare la nostra salute.
Immagina quante volte cuciniamo senza farci troppe domande sugli strumenti che usiamo ogni giorno. Si va di fretta, si butta qualcosa in padella e via. Non ci pensiamo, eppure proprio quegli oggetti che ci sembrano innocui possono nascondere più di una sorpresa.

La questione è che molte cose della nostra quotidianità, dai contenitori per il cibo ai prodotti per la pulizia, contengono sostanze che non spariscono mai. Si diffondono nell’ambiente, si accumulano nel nostro corpo, e pian piano ci si accorge che non sono affatto così innocue. Negli Stati Uniti le chiamano forever chemicals, cioè sostanze chimiche eterne. E già il nome mette i brividi.
E mentre in Europa ci si muove con mille esitazioni e compromessi, altrove qualcuno ha deciso di affrontare il problema di petto. È successo in California, dove il Parlamento ha approvato una legge che punta a ridurre drasticamente l’uso di queste sostanze in diversi prodotti di uso comune.
Cucinare con queste padelle fa male alla salute e ci saranno presto provvedimenti
Parliamo soprattutto delle padelle antiaderenti, quelle che tutti abbiamo in casa e che usiamo ogni singolo giorno. Non tutti lo sanno, ma alcuni rivestimenti di queste padelle contengono PFAS, sostanze dannose per la nostra salute.

La nuova legge prevede un calendario preciso: dal 2028 niente più PFAS negli imballaggi alimentari, dal 2030 stop definitivo nelle padelle antiaderenti, e dal 2031 anche diversi prodotti per la pulizia dovranno adeguarsi.
La motivazione principale è la salute pubblica. Secondo i dati, quasi tutti gli americani hanno tracce di PFAS nel sangue. E la lista dei rischi collegati è lunga: infertilità, problemi ormonali, sistema immunitario indebolito e perfino alcuni tumori. Per questo la California ha deciso di privilegiare la sicurezza dei cittadini, lasciando comunque un margine di tempo ai produttori per adattarsi e vietando le padelle con rivestimenti antiaderenti.
Non tutti sono d’accordo sul divieto
Naturalmente non sono mancate le polemiche. Alcuni chef molto noti, insieme ad alcune aziende, sostengono che i rivestimenti in teflon siano sicuri se usati correttamente e che vietarli significhi complicare la vita delle famiglie. Secondo loro, cucinare diventerebbe più difficile e più costoso.

Dall’altra parte ci sono ambientalisti ed esperti che ribattono con forza. Ricordano che padelle graffiate o surriscaldate possono rilasciare microplastiche e fumi dannosi. Insomma, non basta dire “se le usi bene non succede niente”. Per loro il rischio resta alto, e la salute delle persone vale più della comodità.
Ora manca solo la firma del governatore Gavin Newsom, attesa entro metà ottobre. Se arriverà, sarà davvero l’addio definitivo alle padelle antiaderenti con PFAS in California. Un passo che potrebbe aprire la strada anche ad altri Stati, e magari dare una spinta pure all’Europa.
Cosa usare al posto delle padelle antiaderenti
Esistono già alternative valide e sicure che permettono di cucinare senza rischi inutili. L’acciaio inox, per esempio, è resistente, duraturo e non rilascia sostanze indesiderate, mentre la ghisa mantiene il calore a lungo e dona ai piatti una cottura uniforme.
Ci sono anche padelle e pentole in cotto, ceramica e rame. Insomma, le alternative non mancano, e se hai una padella antiaderente, cerca di evitare di utilizzarla: anche se in Italia non sono formalmente vietate, te la senti di rischiare la tua salute?