Roma, truffa del finto nipote: presi dopo 37 “colpi”, la ricostruzione dei fatti

Truffa del finto nipote, nuovi arresti a Roma con accusa di truffa aggravata ed estorsione. La ricostruzione dei fatti

In Italia e nel mondo, ogni anno, aumentano esponenzialmente le truffe a carico dei cittadini onesti: i malintenzionati sfruttano tecnologie sempre più complesse e strategie alquanto notevoli per raggirare il malcapitato di turno e ricevere così un grosso vantaggio economico.

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Nuovi arresti per la truffa del falso nipote – Inran.it

Per definizione, con il termine truffa ci riferiamo al reato che consiste nell’ingannare qualcuno per ottenere un vantaggio illecito, spesso di tipo economico. Attraverso raggiri e menzogne, i malintenzionati riescono ad indurre la vittima a compiere un’azione che in caso contrario non farebbe, come consegnare soldi oppure stipulare contratti assai svantaggiosi.

Come detto poco fa, al giorno d’oggi esistono tantissime forme per poter truffare una persona: online, telefonicamente, di persona o con file e documenti falsi, è facile effettuare il raggiro. Le truffe possono essere punite con sanzioni pensali o con l’obbligo di risarcimento del danno: a disciplinare il tutto ci pensa l’articolo 640 del Codice Penale. In questi giorni, si è parlato tantissimo della truffa del finto nipote che ha portato ad alcuni arresti nella capitale. Vediamo insieme cosa è accaduto.

Truffa del finto nipote, nuovi arresti a Roma: cosa è successo

In questi anni, ha spopolato sicuramente la truffa del falso nipote. Attraverso questo raggiro, i criminali cercano di prelevare denaro ai danni di persone anziane. Il tutto parte da una telefonata o da un messaggio da parte di un truffatore che si finge un nipote in difficoltà.

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Intervento delle volanti di polizia – Inran.it

Nel corso della telefonata, il truffatore si finge il nipote e usa un tono urgente e preoccupato, raccontando magari di un’emergenza come un incidente e chiede immediatamente dei soldi in contanti. Durante la chiamata, il malintenzionato dichiara all’interlocutore che si presenterà una persona a casa per ritirare i soldi. Spesso il complice si finge un avvocato, un amico o un agente di polizia.

Sfruttando la confusione della vittima e sul senso di protezione verso i propri cari, i truffatori riescono così a ottenere soldi o gioielli. Grazie ad un’indagine attenta e meticolosa, durata diversi mesi, gli investigatori del VII distretto San Giovanni di polizia, coordinati dalla procura della Repubblica di Roma, hanno ricostruito lo schema di due giovani che nella Capitale avrebbero truffato 37 persone guadagnando un bottino di 800mila euro.

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Nuovi arresti nella Capitale – Inran.it

Decisivi per l’indagine l’analisi dei tabulati telefonici del duo, lo studio dei filmati di videosorveglianza e dei sistemi di tracciamento satellitare. Secondo quanto si apprende, determinante è stato anche il contenuto presente nei cellulari sequestrati da cui sono state trovate tantissime immagini dei gioielli rubati e del denaro preso dalle vittime. Concluse le indagini, i due sono finiti agli arresti domiciliari.

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