Virus Italia, si prospettano mesi difficili nel nostro Paese: svelato a cosa serve il nuovo sistema ISS, davvero incredibile.
Ormai ci siamo: con l’avvicinarsi dell’inverno, aumenta anche la paura e la preoccupazione dei cittadini verso la stagione dei virus influenzali.

Nei mesi più freddi dell’anno, i virus circolano con una facilità irrisoria: per questo motivo, ci sono più contagiati, più ricoveri in ospedale, più decessi legati ad una pesante influenza. Negli anni scorsi, gli italiani e non solo hanno dovuto fare i conti con la pandemia di Covid che ha messo in ginocchio interi settori e ha devastato la vita di molti (tra perdite dei propri cari, problematiche economiche, difficoltà lavorative).
Secondo alcuni report, anche in questo 2025 si prospettano mesi difficili per gli italiani. Forse in pochi lo sanno, ma la stagione respiratoria è iniziata già con numeri superiori alle attese. Ci sono centinaia di migliaia di nuovi casi in una sola settimana, in un periodo che ovviamente precede la fase più intensa (l’inverno). Le temperature in calo, la scuola a pieno ritmo e la circolazione di diversi agenti virali rendono ormai prevedibile un ulteriore aumento. Gli esperti stanno monitorando con attenzione il ceppo influenzale H3N2, noto per la sua capacità di modificarsi rapidamente e per l’elevata trasmissibilità. Secondo gli epidemiologi, nei prossimi giorni potrebbero diffondersi facilmente nuove infezioni. L’ISS, nel frattempo, si è preparato con nuovi sistemi: vediamo insieme di cosa si tratta.
Virus Italia, in arrivo mesi difficili: gli strumenti dell’ISS per aiutare i cittadini
In Italia, c’è già chi ha lanciato un conto alla rovescia per l’arrivo dei mesi più caldi dell’anno: solitamente tra la fine della primavera e l’inizio dell’autunno, i virus non circolano con facilità.

Come abbiamo anticipato poco fa, la stagione influenzale è partita con velocità maggiore e sono tanti gli italiani già contagiati dai vari ceppi presenti nel Bel Paese. Per decenni il monitoraggio sull’influenza era basato sulle ILI, ossia le sindromi simil-influenzali. Ad oggi, questo sistema non è più adottabile perché i virus respiratori invernali si sono moltiplicati.
La valutazione clinica non è sufficiente quindi per capire quale virus sia responsabile del singolo caso registrato: con la nuova categoria ARI (Acute Respiratory Infections) che fornisce un quadro più realistico delle infezioni, includendo anche raffreddori, bronchiti e febbri acute. Il passaggio alle ARI non riguarda solo l’Italia, ma è uno standard che si adegua alle indicazioni delle autorità sanitarie europee.

L’ISS monitora le ARI usando il sistema nazionale RespiVirNet che integra la sorveglianza epidemiologica e virologica per tracciare l’andamento delle infezioni respiratorie acute in Italia. In questo 2025, l’ISS continua a monitorare anche l’andamento del COVID nel nostro paese, con report settimanali.





