Sono stati giorni di apprensione e timore che fosse successo qualcosa di terribile, nella notte fortunatamente Tatiana è stata ritrovata viva.
Quando qualcuno scompare, con i terribili fatti di cronaca che purtroppo vediamo ai telegiornali, sui social o leggiamo sui giornali, il pensiero è che sia sempre accaduto qualcosa alla quale non ci sarà rimedio. Le ricerche sono serrate e tutti trattengono il fiato, con la speranza che si risolva tutto per il meglio.

Ed è quello che è accaduto nella notte del 4 dicembre, quando dopo giorni di apprensione Tatiana è stata ritrovata, viva. Il racconto però di quanto accaduto e che ha portato le forze dell’ordine a cercarla, non è proprio quello che ci si aspettava. Ma andiamo con ordine.
Tatiana Tramacere, è viva: “Ha organizzato tutto lei”
La storia di Tatiana Tramacere sembrava una di quelle vicende in cui ogni minuto pesa. Poi, all’improvviso, un ritrovamento che non ha sciolto subito i dubbi, ma li ha trasformati in qualcosa di più complesso. Dietro la sua assenza non c’era un rapimento, né un allontanamento subìto. C’era qualcosa di diverso, qualcosa che in molti non avevano preso in considerazione.
La svolta nella vicenda emerge da ciò che Dragos-Ioan Gheormescu, trentenne vicino alla giovane, ha riferito ai carabinieri. Le sue parole hanno sorpreso chiunque: “E’ stata lei a organizzare tutto“, ha detto, spiegando che Tatiana gli avrebbe chiesto un aiuto discreto per sottrarsi per qualche giorno alla routine.

Secondo quanto il ragazzo avrebbe raccontato, la ragazza attraversava un momento di forte fragilità emotiva e sentiva il bisogno di allontanarsi da tutto e da tutti. Dopo il ritrovamento, avvenuto nella serata del 4 dicembre, Tatiana stessa avrebbe confermato le sue parole.
La conferma che cambia la prospettiva
Dopo ore di silenzio e interrogativi, la giovane è stata ritrovata in una casa di Nardò, proprio dove Dragos aveva indicato. Era scossa, ma in condizioni considerate buone dopo gli accertamenti svolti all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. La cosa più sorprendente è che, secondo quanto riferito dagli investigatori, Tatiana ha confermato la versione di Dragos, spiegando di aver scelto di isolarsi volutamente.
E’ in questo punto della storia che emerge il tema più delicato dell’intera vicenda: il suo bisogno di proteggersi, di creare una distanza dal quotidiano e dai suoi problemi di salute, di trovare un rifugio temporaneo che le permettesse di respirare senza sentirsi osservata.
Le ore in cui non è stata trovata nella casa del ragazzo hanno generato tensione, ma la spiegazione è emersa con chiarezza. La giovane si era nascosta in un abbaino al buio, raggiungibile dal terrazzo, scegliendo quel luogo per evitare il contatto diretto con chi stava bussando alla porta e la stava cercando. Il racconto di Dragos descrive il tentativo di convincerla a tornare alla normalità, mentre fuori, nel mondo reale, la sua assenza stava attirando un’attenzione che lei non desiderava.
Una relazione rimasta nell’ombra
Gli accertamenti svolti dagli investigatori hanno rivelato un altro aspetto rimasto celato al pubblico. Tra Tatiana e Dragos c’era una relazione, documentata dalle immagini delle telecamere che li mostrano insieme in atteggiamenti affettuosi, prima in un parco e poi mentre entrano nella palazzina dove il giovane viveva. Da quel momento, nessuno aveva più visto la ragazza uscire. L’uomo, interrogato più volte, avrebbe spiegato che Tatiana viveva un periodo complicato, aggravato anche da problemi di salute che la rendevano più vulnerabile.
Quando i carabinieri l’hanno finalmente rintracciata, la ragazza avrebbe ripetuto una frase semplice: “Non ho fatto niente“, pronunciata con la sincerità di chi teme che la propria scelta abbia generato più caos del previsto. La famiglia, attraverso il proprio avvocato, ha espresso il desiderio di ritrovare calma intorno alla giovane, invitando a rispettare la sua privacy.
Le indagini, intanto, proseguono per ricostruire gli undici giorni che hanno diviso la sua scomparsa dal suo ritrovamento. Ma per gli inquirenti potrebbe essere già chiaro lo scenario, si sarebbe trattato di un allontanamento volontario, sostenuto dalla complicità dell’amico che, pur consapevole del clamore che si stava creando, non avrebbe voluto tradire la fiducia della ragazza.





