Secondo il noto esperto Bassetti, manca pochissimo e questo virus sarà trasmissibile da uomo a uomo: a cosa stare attenti.
In questi anni, il mondo è stato sconvolto sicuramente dalla pandemia del 2020: cinque anni fa (quasi sei), un pericoloso coronavirus iniziò a circolare senza freni e in ogni angolo del pianeta.

La nuova influenza mise in ginocchio interi settori economici, spezzando vite (devastanti le immagini mostrate dai telegiornali in cui venivano trasportati i defunti dall’ospedale) e facendo collassare i sistemi sanitari. Anche in Italia, abbiamo vissuto almeno un paio di anni da incubo, con ospedali sempre super affollati ed emergenza continua.
Con i vaccini e con l’avanzare del virus, si è arrivati poi alla svolta: il coronavirus che circola oggi è di certo meno aggressivo rispetto a quello del 2020 anche se resta comunque pericoloso per i pazienti fragili, persone anziane, immunodepresse e con altre patologie. Non si può quindi sottovalutare, ma la situazione è decisamente cambiata. Nel frattempo Bassetti, uno dei principali infettivologi del nostro Paese, ha lanciato un nuovo allarme: a quanto pare, potrebbe ben presto cominciare una nuova pandemia.
Bassetti avvisa: “Sarà la prossima pandemia”. A cosa stare attenti
Si parla di pandemia quando un’epidemia ha una tendenza a diffondersi rapidamente attraverso grandissimi territori o addirittura continenti: quello che è accaduto nel 2020 con il Covid resta una delle emergenze sanitarie più devastanti (qui per tutti i dati aggiornati al mese di dicembre 2025).

All’Adnkronos, Bassetti ha però lanciamo l’allarme: potrebbe ben presto iniziare una nuova pandemia. “L’alert dell’Ecdc sull’aviaria non è nulla di nuovo all’orizzonte, l’avevamo ampiamente previsto. Il mondo scientifico non ha nessun dubbio che l’aviaria sarà la prossima pandemia, si tratta solo di stabilire quando. Manca pochissimo e questo virus sarà trasmissibile da uomo a uomo”: queste le parole del grande esperto che lavora ancora oggi al policlinico San Martino di Genova. Come testimoniato dalle sue parole, i casi di uccelli contagiati aumentano vertiginosamente.
“Questo autunno l’Europa ha registrato un forte aumento dei casi di influenza aviaria A/H5N1 negli uccelli selvatici e nel pollame. L’ampia circolazione tra i volatili aumenta il rischio di esposizione umana ad animali infetti e di successiva trasmissione del virus all’uomo“. I virus, in natura, compiono un salto di specie: questo si verifica quando l’agente patogeno inizia ad infettare specie diverse.

L’aviaria, in questi anni, è stata già presa dagli esseri umani: per l’uomo, il virus provoca sintomi simil influenzali. Nei casi più gravi, può provocare ovviamente difficoltà respiratorie e problematiche di varia natura. Come spiegato a più riprese, i soggetti deboli, gli immunodepressi e i bambini rischiano tantissimo quando iniziano a circolare i cosiddetti virus respiratori. Tra la stagione delle influenze, i rinovirus, il Covid, aggiungere al calderone anche l’Aviaria può sicuramente mandare KO tutti.





