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Home Alimentazione

Bruscandoli, i germogli del luppolo, salutari e molto buoni da cucinare

I bruscandoli sono i germogli del luppolo selvatico, ovvero erbe che crescono spontaneamente e che vengono molto impiegate anche in cucina.

Aggiornato: 19 Ottobre, 2019 - Pubblicato: 7 Febbraio, 2017

Argomenti trattati mostra
1 Proprietà benefiche e come riconoscerli
2 Bruscandoli: impiego in cucina

I bruscandoli sono i germogli del luppolo selvatico che crescono in maniera spontanea, e che grazie alle loro proprietà benefiche, vengono impiegate per diversi scopi ed utilizzati anche in cucina. Tale vegetale è conosciuto anche con il nome di “sparagina” selvatica, perché assomiglia moltissimo agli asparagi selvatici. La loro lunghezza è di circa 20 centimetri e si raccolgono in primavera tra il mese di marzo e quello di maggio. Si trovano in riva ai fiumi, tra le siepi oppure in mezzo ai rovi.

Essendo i germogli del luppolo, sono conosciuti moltissimo perché impiegati per produrre la birra, ma in realtà i bruscandoli erano conosciuti sin dai tempi antichi dalla medicina cinese, come rimedio naturale per favorire la digestione oppure per trattare la dissenteria o altre infezioni del tratto intestinale.

La pianta del luppolo cresce in maniera spontanea in ambienti freschi e terreni fertili, sulle rive dei corsi d’acqua, tra le siepi o nei boschi oppure in pianura fin o ad una altitudine di 1.200 metri circa.

Proprietà benefiche e come riconoscerli

Bruscandoli: proprietà benefiche e come riconoscerli

I germogli del luppolo ovvero i bruscandoli, sono dei vegetali ipocalorici ed un mazzetto contiene all’incirca 10 Kcalorie. Tale pianta ha moltissime proprietà benefiche per il nostro organismo, tra le quali quella tonificante, diuretica, rinfrescante e lassativa. Essendo un prodotto naturale impiegato sin dai tempi antichi come abbiamo accennato, i bruscandoli sono considerati anche dei purificatori di sangue, stimolante delle funzionalità epatobiliari e sedativi. I bruscandoli sono molto amati dalle donne, perché sono in grado di contrastare i fastidiosi inestetismi della cellulite, purché cucinati con pochissimi grassi.

Una volta che vengono raccolti, devono essere consumati il prima possibile, in maniera tale da poter apprezzare in pieno il loro sapore inconfondibile e particolare e per poter usufruire di tutte le sue proprietà nutrizionali. Quando si avvicina il periodo della raccolta, vi consigliamo di partire con un sacchetto di carta come quello del pane ad esempio, e vi sconsigliamo la plastica, perché impedisce ai germogli di respirare, specialmente in giornate di sole.

Una volta raccolti e portati a casa, dovete lavare accuratamente i bruscandoli sotto abbondante acqua corrente utilizzando anche il bicarbonato per eliminare eventuali germi e batteri. La parte edibile della pianta sono le cime, le foglie si possono impiegare a scelta ed una volta tagliate a pezzettini sono ideali per realizzare gustose frittate, mentre i gambi che sono di consistenza dura vengono scartati. Vi consigliamo di utilizzarli appena raccolti, ma potete anche conservarli per qualche ora mantenendo il mazzetto dentro un bicchiere con acqua corrente fredda.

Bruscandoli: impiego in cucina

Con i bruscandoli si possono realizzare piatti dal sapore delicato ed inconfondibile con un leggero retrogusto amarognolo. Questo vegetale viene molto utilizzato in cucina per la preparazione di risotti e per preparare questo piatto per 4 persone, occorrono di media 300 grammi di bruscandoli che si devono cucinare inizialmente quando si realizza il soffritto per del classico risotto, oppure si possono lessare precedentemente ed aggiungerli quando il riso è stato tostato e si procede con il brodo vegetale. Un impiego alternativo per consumare i bruscandoli è utilizzarli per la preparazione dei delicatissimi gnocchetti verdi, una ricetta leggera, gustosa e sana.

Come prima cosa da fare bisogna lessare i bruscandoli fino a quando non risultano morbidissimi, dopodiché fateli raffreddare qualche minuto e con un coltello dalla lama seghettata tagliateli grossolanamente e proseguite amalgamandoli insieme alla farina integrale. Il dosaggio della farina dovete regolarlo ad occhio un po come si fa con gli gnocchi alla zucca gialla. Una volta che l’impasto risulterà omogeneo e liscio né duro né troppo molle, sarà pronto per essere lavorato. Dopo aver unito bene gli ingredienti lavorate l’impasto a mano fino alla realizzazione di tanti gnocchi delle dimensioni circa di due centimetri ciascuno. Preparate una casseruola di acqua ed una volta in ebollizione, aggiungete gli gnocchi per qualche minuto, dopodiché scolateli e conditeli con olio di oliva extravergine, semi di papavero in caso tra i commensali ci sia qualche vegano, mentre per i non vegani si può aggiungere del parmigiano raggiano grattugiato. Vi consigliamo di consumare con moderazione tale vegetale, perché un impiego eccessivo di bruscandoli potrebbe provocare vertigini e nausea.

Tags: Frutta e verduraOrto e giardino
Dr.ssa Roberta Gammella

Dr.ssa Roberta Gammella

Revisione scientifica e correzione a cura della Dottoressa Roberta Gammella (medico di base). Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.
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