Calendario ovulazione: tutto quello che c’è da sapere per restare incinta o evitarlo

Quando si desidera un bambino, o quando si vuole evitarlo, è importante conoscere il proprio periodo fertile ed il momento dell’ovulazione. Ci sono dei sintomi chiari cui prestare attenzione per capire e conoscersi, ecco quali sono e come si può determinare un proprio calendario ovulazione. La fase dell’ovulazione è quella in cui il follicolo si sviluppa e cresce sino a scoppiare inserendosi nella parete ovarica.

Il periodo fertile

Quando si desidera avere un pargolo e si cerca la gravidanza soprattutto, è importante conoscere il proprio calendario ovulazione e quindi determinare il periodo fertile. Questo significa conoscere il funzionamento del proprio corpo e l’apparato riproduttivo, per aumentare o escludere al meglio la probabilità di rimanere incinta. Se si vuole evitare la gravidanza, la cosa migliore è comunque quella di utilizzare un contraccettivo, e non affidarsi al solo calcolo dei giorni di ovulazione. I giorni fertili sono facilmente individuabili e possono cambiare da donna a donna. I giorni definiti fertili sono quelli in cui la donna ovula e in cui può avvenire l’incontro fra l’ovulo e lo spermatozoo. Di solito si tratta di 5 giorni che comprendono quelli prima e dopo il giorno X dell’ovulazione.

Nel calendario ovulazione il periodo giusto per instaurare una gravidanza dura solo 5 giorni. Quando aumentano gli ormoni LH e gli estrogeni. É in questo momento che l’ovocita viene espulso dalle ovaie. Gli spermatozoi dal canto loro possono sopravvivere nell’utero per 72 ore, mentre la cellula uovo può essere fecondata solo in 24-48 ore. Come già anticipato, durante il ciclo mestruale femminile, l’ovulazione avviene il 14esimo giorno, ma può cambiare la cadenza in base alla lunghezza del ciclo.

Metodo Ogino Knaus

Metodo Ogino Knaus

Per aumentare le probabilità di restare incinta durante il proprio periodo fertile, si possono calcolare i giorni migliori con il metodo detto di Ogino Knaus, un sistema probabilistico che dà ottimi risultati. Ecco come funziona: se il ciclo dura 28 giorni (la durata classica che interessa la maggior parte delle persone), l’ovulazione cadrà il 14esimo giorno del mese, quindi fra il 12esimo ed il 17esimo giorno dall’inizio del ciclo. Se questo per esempio cade il 1 maggio, i giorni fertili saranno fra l’11 ed il 17 maggio. Teoricamente tutti gli altri giorni del mese sono non fertili. La storia cambia se il ciclo è più breve o più lungo: se è più corto l’ovulazione avverrà prima, altrimenti sarà dopo.

Sintomi del periodo fertile: individuarlo e definirlo

Il ciclo non è sempre regolare. In alcuni casi infatti possono esserci variazioni ed irregolarità, senza che questo comporti la presenza di problemi. Cambia però il calcolo dei calendario ovulazione per la definizione del periodo fertile. In questi casi può essere quindi ancora più utile fare caso ai cambiamenti del proprio corpo. In particolare del muco cervicale, che in questo periodo cambia colore e consistenza. È ovvio che la sola osservazione non è affidabile al 100%. Il muco durante i giorni dell’ovulazione subisce cambiamenti relativi alla quantità e alla consistenza.

Se di solito può apparire appiccicoso o cremoso o comunque quasi assente, nei giorni dell’ovulazione esso risulta essere più abbondante, fluido, acquoso ed elastico. Tenendolo fra le dita può fare filamenti sino a ben 8 cm. Mano a mano poi torna spesso e bianco, sino ad arrivare poi alla mestruazione. I cambiamenti del muco cervicale sono uno degli indicatori più significativi, quindi se si cerca una gravidanza è bene avere rapporti sessuali in cui ci sono queste modificazioni.

Altri segnali evidenti che indicano l’ovulazione in corso sono: dolori alle ovaie, aumento del desiderio sessuale, cambiamento del seno e posizione della cervice.

La cervice durante i giorni dell’ovulazione cambia, si sposta più in alto e risulta essere maggiormente morbida e aperta. Per riconoscere questo cambiamento bisogna tuttavia conoscere il proprio corpo, perché non è facile notare queste piccole differenze.

Alcuni metodi precisi: temperatura basale e test ovulatori

Alcuni metodi precisi: temperatura basale e test ovulatori

Per stabilire un calendario ovulazione più preciso ci sono strumenti più precisi e avanzati rispetto alla sola valutazione oggettiva dei sintomi. In particolare la temperatura basale, che varia durante il periodo di fertilità. Questa temperatura va misurata al mattino, prima di alzarsi dal letto. Essa dovrebbe corrispondere a 37°C e così dovrebbe restare sino alla comparsa del ciclo. Tre giorni dopo l’aumento della temperatura, ci sono i giorni fertili della donna. Basta sostanzialmente avere un termometro ed annotare quotidianamente la variazione della temperatura. Questo sistema ovviamente non prevede quando saranno i giorni fertili, ma indicherà quando questi sono già passati.

In commercio ci sono prodotti utili per il calcolo del periodo fertile della donna, che valutano la presenza di alcuni ormoni che hanno a che vedere con l’ovulazione. Grazie alla stima di questi è possibile individuare i giorni fertili in modo esatto. In Italia i test più utilizzati sono il Clearblue e gli stick di Persona, ma le tipologie sono diverse. Il funzionamento del sistema è fondato sulla stima della presenza dell’ormone LH presente nell’urina, che in corrispondenza dell’ovulazione è maggiore.

Calendario dell’ ovulazione

Facendo un ipotesi di avere un ciclo regolare di 28 giorni, il calendario ovulatorio è il seguente:

  • Settimana 1, dopo il ciclo precedente, la donna non è fertile.
  • Settimana 2, la situazione inizia a definirsi meglio. I giorni compresi fra il 10 ed il 13 giorno il semaforo è giallo.
  • Settimana 3, i giorni fertili sono qui, compresi fra il giorno 14 ed il 18.
  • Settimana 4, è quella che precede il ciclo e si conclude con l’arrivo delle perdite mestruali. A questo punto non si è più fertili. Il processo d’ovulazione è finito e l’ovulo, sfaldatosi, viene espulso.

Se invece c’è stato concepimento, allora nelle ultime due settimane del mese l’embrione viaggerà nelle tube sino all’utero per impiantarvisi. A questo punto possono presentarsi i primi sintomi della gravidanza. Quindi tensione al seno, crampi addominali, nausea, stanchezza, sonnolenza,perdite ematiche lievi (perdite da impianto). I sintomi sono simili alla sindrome premestruale.

Il calendario della fertilità insomma è scandito dalle mestruazioni: ogni donna passa periodi in cui c’è la perdita mestruale, periodi fertili, periodi con probabilità bassa di rimanere incinta. Ci sono molte app che fanno il calcolo automatico di questi giorni, dividendo sul calendario mese per mese questi periodi. Fra le app più utilizzate c’è iMamma.

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