IBUPROFENE 600: caratteristiche e controindicazioni.

Questo medicinale viene impiegato con un chiaro scopo antireumatico in tutti quei pazienti che soffrono di osteoartrosi, qualunque sia la parte del corpo che ne viene colpita, come ad esempio in caso di artrosi all’anca, oppure artrosi del ginocchio o, ancora, artrosi lombare oppure artrosi cervicale, così come quando soffre di periartrite scapolo-omerale, ma anche in caso di lombalgia, sciatalgia, fibrosite, miosite, eventi traumatici durante l’attività sportiva, morbo di Still.

Ibuprofene 600 mg viene utilizzato con uno scopo tipicamente analgesico nel momento in cui bisogna curare delle manifestazioni dolorose che sono dovuto a degli eventi traumatici incorsi durante l’attività sportiva in modo accidentale, ma anche nella pratica dentistica, sopratutto per la cura di dolori che possono insorgere in seguito all’estrazione di un dente, così come in seguito a delle operazioni odontostomatologiche.

In campo ostetrico e ginecologico può essere impiegato come terapia preventiva e per la cura della dismenorrea, così come per trattare il dolore che si manifesta in seguito al parto. In alcuni casi può essere utile utilizzare questo medicinale anche per il trattamento di emicrania e cefalea, così come per il dolore che insorge in seguito ad un intervento chirurgico.

Controindicazioni

Ibuprofene: controindicazioni

Questo medicinale non deve mai essere assunto nel caso in cui il paziente soffra di ipersensibilità nei confronti del principio attivo, così come ad uno dei vari eccipienti presenti al suo interno. Allo stesso modo, è da evitare in tutti quei soggetti che soffrono di ipersensibilità rispetto all’acido acetilsalicilico oppure ad altre tipologie di farmaci analgesici oppure antipiretici, ma anche antinfiammatori non steroidei.

Nello specifico, se ne sconsiglia l’uso nel caso in cui il paziente ha già avuto in passato delle reazioni di natura allergica ad uno dei vari farmaci appena descritti, con l’insorgenza di poliposi nasale, asma oppure angioedema. Se ne sconsiglia l’impiego anche nel caso in cui il paziente soffra di insufficienza renale particolarmente grave, così come di insufficienza epatica grave o di insufficienza cardiaca grave, ma anche di ulcera peptica in forma severa o nel corso del periodo attivo. Questo farmaco non deve mai essere assunto anche da tutti quei soggetti che presentano un quadro clinico che favorisce una notevole tendenza al sanguinamento, così come si consiglia di non assumerlo in alcun modo nel corso dei primi tre mesi della gravidanza. Infine, è meglio non procedere con l’assunzione anche quando il soggetto soffre di un’importante forma di disidratazione, che può essere stata provocata da diarrea, vomito o insufficiente consumo di liquidi.

Interazione con altri farmaci

L’Ibuprofene se assunto i concomitanza con altri farmaci, può provocare interazioni, ora vedreamo insieme di quali medicinali si tratta:

  1. Ace inibitori e antagonisti dell’Angiotesina II: nei pazienti con funzionalità renale compromessa, la somministrazione in concomitanza di un ACE inibitore o antagonista dell’Angioatesina II e farmaci che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi, può determinare la comparsa di ulteriore deterioramento della funzionalità renale, fino a condurre il paziente ad insufficienza renale acuta, tendenzialmente reversibile. Inoltre tali somministrazioni possono causare allucinazioni.
  1. Acido Acetilsalicilico: l’impiego di Ibuprofene antagonizza l’azione antiaggregante piastrinica dell’ASA già a bassi dosaggi, con possibilità di effetti sull’azione cardioprotettiva. L’Aspirina inibisce irreversibilmente la cOX acetilando un residuo di serina che si trova sulla ciclo-ossigenasi. Diversamente da tale medicinale, i FANS si comportano come inibitori reversibili delle cOX. Esse interferiscono con la capacità dell’Aspirina di inibire la COX piastrinica, e l’Ibuprofene in oltre potrebbe ridurre considerevolmente l’effetto protettivo del farmaco.

L’interazione è stata segnalata in caso di somministrazione abituale e frequente dei FANS, ma non se quest’ultimo viene assunto occasionale dopo la somministrazione di ASA. L’ASA deve essere assunta due ore prima della dose giornaliera di Ibuprofene, quanto tale farmaco è stato prescritto in regimi terapeutici dove è prevista la tripla somministrazione al giorno. Un database relativo alle prescrizione in pazienti affetti da cardiovasculopatie trattati con ASA, ha evidenziato che i pazienti che avevano assunto Ibuprofene, presentavano una mortalità cardiovascolare molto elevata, rispetto invece a colore che avevano assunto solo ASA.

Un altro studio caso-controllo invece, ha rilevato che l’incidenza di un primo infarto del miocardio non fatale in paziente che hanno assunto ASA a basse dosi in associazione ad un impiego frequente di Ibuprofene, era doppia rispetto a quella evidenziata nei pazienti che hanno assunto solamente ASA. Alcuni studi di letteratura, sembra abbiano identificato nell’Ibuprofene ed anche nel Diclofenac, una maggiore interazione farmacologica con ASA. Un Recente studio sulle funzioni delle piastrine invece, eseguito da volontari sani che si sono sottoposti ad un trattamento con Aspirina contemporaneamente ad altri FANS, hanno mostrato invece una riduzione dell’azione antiaggregante da parte di tutti i FANS testati, tra cui anche l’Ibuprofene.

L’interazione tra tale farmaco ed Acido Acetilsalicilico è stata per molto tempo oggetto di revisione da parte del Comitato di Valutazione dei rischi per la farmacovigilanza dell’Agenzia Europea dei Medicinali, per quanto riguarda il rischio cardiovascolare. La revisione, che è stata avviata a giugno del 2014, non è stata in grado di fornire dei dati conclusivi sugli effetti clinici dell’interazione farmacologica con l’Acido Acetilsalicilico, in caso di somministrazione concomitante con Ibuprofene. Secondo il PRAC, la somministrazione occasionale di Ibuprofene non è in grado di interferire con gli effetti cardioprotettivi.

  1. Alprazolam: impiegato in concomitanza con l’Ibuprofene per la cura della fibromialgia.
  2. Analgesici, antipiretici ed antinfiammatori non steroidei: l’impiego contemporaneo di due o più analgesici non steroidei può determinare l’aumento del rischio di effetti indesiderati anche gravi.
  3. Antibbaterici: possibilità di aumento del rischio di convulsioni provocate da chinolonici.
  4. Anticoagulanti cumarinici (Warfin): l’Ibuprofene somministrato insieme può potenziare l’effetto farmacologico aumentando di conseguenza i tempi di protembrina.

Antidiabetici: possibile aumento dell’effetto svolto dalle sulfanilure.

Ibuprofene: a cosa serve

È stato riportato il caso di un paziente di 72 anni di età diabetico da 20 anni, che assumeva Glibeclamide, e successivamente iniziò la somministrazione di Ibuprofene per il mal di gola ed atralgia. Mezzora dopo la prima somministrazione, l’uomo iniziò a manifestare nausea, forte sudorazione, e palpitazioni che si risolsero dopo che il paziente assunse lo zucchero. Il giorno successivo, il paziente assunse un dosaggio identico e si ripresentarono li stessi disturbi, ma stavolta con maggiore intensità e perdita della coscienza. Il paziente si riprese completamente dopo aver ricevuto glucosio tramite endovenosa. Una volta sospeso l’Ibuprofene, non si manifestarono più episodi di ipoglicemia.

Antipertensivi: l’Ibuprofene ne riduce l’effeicacia medica, perché inibisce la sintesi delle prostaglandine I2, E2 e D2, che inducono la vasodilatazione e la natriuresi, che vengono stimolate dagli antipertensivi.

Antivirali: possibilità di aumento della concentrazione dei FANS.

Cefuroxima e Fenobarbital: somministrati in associazione ad Ibuprofene, sono state evidenziate episodi di eritema e mucosite.

Cetrizina: assunta insieme ad Ibuprofene sono state segnalati episodi di antralgia aggravata, sete e mal di testa persistente.

Ciclosporina: la somministrazione in concomitanza con Ibuprofene può indurre un aumento del rischio di nefrotossicità.

Corticosteroidi orali ed inibitori selettivi del reuptake della serotonina: sono in grado di aumentare il rischio di ulcerazione ed emorragia.

Diuretici: i FANA possono ridurre l’effetto svolto dai diuretici a seguito dell’inibizione della prostaglandine e livello dei reni.

Ginko Biloba: in associazione ad Ibuprofene potrebbe aumentare il rischio della comparsa di emorragie.

Kava Kava: è stato riportato in letteratura il caso di un paziente di 14 anni di età in cui la somministrazione in concomitanza con Ibuprofene e la pianta medicamentosa, ha scatenato una epatite fulminante con necrosi estesa, con circa il 25% delle possibilità di sopravvivenza epatocellulare ed infiltrati infiammatori.

  1. Litio, Digossina, Fenitoina: determina l’uamento dei livelli plasmatici di tali framaci, inoltre riduce l’escrezione del litio aumentando di conseguenza il rischio di nefrotossicità.

Metotressato: aumenta il rischio di tossicità con la conseguente riduzione dell’escrezione del Metotressato.

Misoprostolo ed Inibitori della Pompa Protonica: fungono da agenti protettori.

  1. Oxicodone: la somministrazione con Ibuprofene 40 mg ed Oxicodone 5mg è stata associata alla comparsa di nausea e vomito, inferiore alla somministrazione con Paracetamolo.

Pamidronato: il pretrattamento con Ibuprofene in bambini trattati con Pamidronato in presenza di osteoporosi giovanile, sembra in grado di ridurre gli effetti collaterali legati al farmaco. Inoltre i pazienti pre-trattati sempre con Ibuprofene, sono andati incontro ad una frequenza di episodi avversi, rispetto a quelli che invece sono statoi pretrattati con Paracetamolo.

Raloxifene: in concomitanza con Ibuprofene, potrebbero verificarsi competizioni per il legame sieroproteico, per questo la somministrazione richiede la massima cautela.

Precauzioni per l’uso

Ibuprofene: posologia

Questo farmaco deve essere impiegato con grande attenzione in tutti quei pazienti che soffrono di disturbi congeniti riguardanti il metabolismo della porfirina, dal momento che in caso contrario potrebbe provocare un peggioramento delle condizioni di salute. Allo stesso modo si suggerisce di evitarne l’uso nel caso in cui il soggetto soffra di lupus eritematoso sistemico o di una patologia del tessuto connettivo mista, così come subito dopo delle operazioni di chirurgica maggiore, così come in tutti coloro che presentano un’allergia rispetto ad altre sostanze simili. Particolare attenzione deve essere prestata anche in tutti quei casi in cui il paziente soffre di febbre da fieno, oppure polipi nasali o delle malattie che vanno a bloccare la respirazione in modo cronico, in cui il pericolo di una reazione allergica è sempre molto elevato. L’utilizzo di questo farmaco, infatti, potrebbe provocare un attacco di asma, ma anche orticaria oppure l’edema di Quincke. Nei soggetti anziani si sconsiglia l’impiego in associazione con i FANS, visto che ci potrebbero essere delle reazioni molto gravi a tale terapia, che si potrebbero tradurre anche in importanti emorragie o perforazioni dell’apparato gastrointestinale.

Posologia

In questa particolare versione di compresse da 600 mg si consiglia di non superare il dosaggio che viene raccomandato dal medico e, più in generale, si va da una fino al massimo tre compresse da assumere in una sola giornata. La dose massima giornaliera di questo farmaco non deve mai superare i 1800 mg. La prima dose orale, di solito, dovrebbe essere assunta al mattino presto, poco dopo il risveglio, per poi assumere le altre dosi nel corso dei pasti.

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