Inositolo: qualità, benefici ed utilizzi in gravidanza

L’inositolo viene anche prodotto in modo autonomo dall’organismo umano, ciononostante è comunque una sostanza che si trova comunemente in tantissimi cibi e viene regolarmente assorbita dall’intestino umano durante le normali fasi dei processi digestivi.

Non è ancora ben chiaro e noto, stando a quanto affermano ricercatori e studiosi, se l’apporto di inositolo che viene dall’alimentazione sia indispensabile e, se anche lo fosse, di certo non si saprebbe comunque in quale misura. Stante tutto ciò alcuni ricercatori e studiosi definiscono prematura l’indicazione della nomenclatura vitamina B7. La spiegazione di questa affermazione è che le vitamine sono inquadrate come sostanze, secondo la definizione “originale”, indispensabili al benessere umano ed al corretto funzionamento di moltissimi processi metabolici “che possono essere introdotte nell’organismo umano attraverso l’alimentazione e non autonomamente prodotte (sintetizzate) dal medesimo.

Diamo uno sguardo, adesso, insieme, alle fonti di natura alimentare di questo inositolo, alle sue funzionalità da un punto di vista metabolico, e cerchiamo di capire la eventuale importanza di una sua assunzione per il tramite di un integratore alimentare che lo abbia tra i suoi elementi costitutivi.

Dove troviamo l’inositolo?

L’inositolo è una molecola che si trova abbastanza diffusamente nei cibi più comuni e coloro i quali seguano una dieta equilibrata, sana e varia, possono star tranquilli di assumerne tutti i giorni una quantità sufficiente al proprio benessere ed alla propria salute. Ma dove si trovano le maggiori quantità di inositolo? In quali cibi più che in altri? Ecco, tra i cibi che comunemente popolano le nostre tavole imbandite, questi sono quelli che ne contengono le maggiori quantità:

  1. I cereali, quelli integrali, e tra questi in maggior misura ancora il grano e la crusca;
  2. Tutti gli agrumi;
  3. La carne;
  4. La frutta secca, ma in particolar modo noci e mandorle;
  5. I legumi;
  6. Il cavolo (cavolfiore);
  7. Il latte.

Sintesi endogena dell’ inositolo

Poi, come abbiamo visto, la vitamina B7 o, meglio, inositolo, necessario per il normale funzionamento dei processi metabolici umani cui partecipa, viene in buona misura generato in modo endogeno (sintetizzato) direttamente dall’organismo umano. Come visto all’inizio, questa proprietà dell’ inositolo, quella, cioè, di venire prodotto direttamente all’interno del corpo umano, è ciò che rende una “vitamina non vitamina”.

La produzione endogena, la sintesi dell’ inositolo, è a carico di due organi fondamentali del corpo umano: il fegato ed il rene, rispettivamente per la produzione il primo e per la sua eliminazione (la quantità in eccesso di inositolo va necessariamente espulsa) il secondo. Sotto l’aspetto chimico la molecola di inositolo viene generata con la sintesi a partire dal glucosio 6 fosfato che altro non è che una delle molecole che produce la glicolisi, che, a sua volta, è quella concatenazione di reazioni di natura chimica che ha lo scopo di produrre energia a partire dal processo di scissione del glucosio.

Le sue proprietà

La più gran parte dell’ inositolo presente nel corpo umano viene convertita in fosfatidiolinositolo, un’altra molecola che svolge le sue funzioni all’interno della membrana cellulare, funzioni che sono quelle di precursore di messaggeri utili alla modulazione delle attività cellulari. L’ inositolo è indispensabile per:

  1. Produrre la lecitina, quella molecola, cioè, che ha lo scopo di trasportare i lipidi (i grassi) dal fegato a tutte le cellule e che è d’ausilio nella riduzione dei grassi presenti nel nostro sangue, ad ulteriore protezione dell’apparato circolatorio sanguigno;
  2. La spermiogenesi (infatti la mancanza o la carenza di inositolo provoca una maturazione non completa degli spermatozoi);
  3. Il controllo delle concentrazioni ematiche ed epatiche tanto dei trigliceridi che del colesterolo;

Occorre aggiungere, inoltre, che due molecole derivate dall’ inositolo, vale a dire il mioinositolo ed il D-chiroinositolo, risultano assolutamente necessari perché il ciclo ovarico sia fisiologicamente corretto e per una corretta maturazione degli ovociti.

Integrazioni di inositolo

Nelle farmacie e nelle parafarmacie si trovano a disposizione le compresse di inositolo, in qualità di integratori alimentari. La concentrazione di questi integratori di inositolo è, generalmente, variabile dai 500 ai 1.000 milligrammi.

L’ inositolo, come abbiamo già visto, viene prodotto con un processo di sintesi, dallo stesso organismo umano, per cui la sua assunzione per vie alimentari, l’integrazione con la dieta, dovrebbe essere circoscritta a coloro i quali abbiano manifestato la sintomatologia da carenza di inositolo, oppure manifestino i seguenti disturbi:

  1. Depressione a carattere primaverile o nervosismo ingiustificato;
  2. Steatosi del fegato e/o accumulo epatico di grassi;
  3. Ipercolesterolemia;
  4. Ovai policistici (e/o altra sindrome o alterazione metabolica con compromissione delle funzionalità ovariche).

Dato il tipo di indicazioni “terapeutiche”, si evince coma accada davvero raramente che un individuo decida di accedere in modo autonomo a pratiche di integrazione alimentare di inositolo: dovrà, al contrario, essere eventualmente un medico che dovrà suggerire, se lo riterrà necessario, questo percorso integrativo, magari a titolo di supporto ad altra cura, anche di natura farmacologica.

Ha effetti indesiderati?

Normalmente i percorsi integrativi con inositolo sono perfettamente tollerati e rarissimamente si sono rilevati effetti indesiderati, purtuttavia anche se di lievissima entità questo possono presentarsi: si sono narrati alcuni casi di sensazioni di vertigini, dissenteria, mal di stomaci, mal di pancia e nausea.

Tutto quello che dovete sapere

Inositolo in gravidanza

Una delle domande più frequenti che possono essere ricollegabili alla fruizione dell’inositolo, è se l’inositolo si possa o meno utilizzare in gravidanza. Ebbene, prima di procedere con qualche ulteriore specificazione nelle righe che seguono, già da questa breve premessa non possiamo che ricordarvi che sia durante la dolce attesa che durante l’allattamento naturale al seno occorra fare molta attenzione a quello che si assume, compresi i prodotti che contengono integrazioni di inositolo, spesso consigliate in condizioni “normali” ma, quando si tratta di un periodo di gravidanza, non certo assumibili a cuor leggero.

Pertanto, se siete in gravidanza o in allattamento, o se state programmando una gravidanza, non vi rimane che cercare di capire con il vostro medico se sia o meno il caso di assumere degli integratori di inositolo.

Rammentato ciò, segnaliamo anche in questo caso come questa vitamina del gruppo B sia una vitamina prodotta naturalmente dal nostro corpo, e come sia possibile trovarla in tantissime verdure e in molti tipi di carne. Tuttavia, come sopra abbiamo già ribadito, in alcuni casi potrebbe essere il caso di assumere degli integratori a base di inositolo, soprattutto nelle ipotesi in cui l’organismo non sia in grado di produrne abbastanza, o se il corpo non sia in grado di prenderne a sufficienza con la consueta alimentazione quotidiana.

Detto ciò, in una simile condizione potrebbe realmente essere utile migliorare la salute del vostro organismo proprio mediante un’assunzione integrata dell’inositolo, che tra i vari vantaggi – come abbiamo ribadito nelle righe che precedono – ha anche quello di supportare il compito della perdita del peso in eccesso e di bruciare i grassi, o ancora favorire la crescita dei capelli e delle cellule del proprio organismo, eliminare le calorie in eccesso, trattare positivamente l’ansia, la depressione, l’insonnia, i disturbi ossessivo – compulsivi, gli attacchi di panico, il contrasto all’elevato colesterolo e alla sindrome dell’ovaio policistico.

In merito, ricordiamo anche in questa sede che il dosaggio che viene generalmente consigliato (ma non possiamo che sottolineare l’importanza di fare il punto sulle modalità e il quantitativo d’uso con il vostro medico) è di 2-3 grammi al giorno se assunto per un periodo relativamente prolungato, e di 4 grammi se invece la terapia è per un breve periodo.

Ricordate inoltre sempre che per quanto concerne l’integrazione di inositolo, questa non deve essere assolutamente intesa come sostitutiva di una dieta equilibrata e sana e di un esercizio fisico opportuno. Pertanto, non assumete inositolo in integrazione senza accompagnare a un regime alimentare sano e un’attività fisica costante (non è necessario che sia eccessivamente pesante!).

Evidenziamo infine ancora una volta come l’integrazione di inositolo non sia certamente priva di effetti collaterali: tra i più ricorrenti e segnalati da chi assume inositolo in quantità integrate all’alimentazione vi sono la nausea, il mal di stomaco, la diarrea, le vertigini, la sensazione di stanchezza, e così via.

Alla luce di quanto sopra, se vi state ancora domandando se si possa utilizzare l’inositolo in gravidanza, la risposta non potrà che dipendere da quanto andrete a condividere con il vostro medico di riferimento, con il quale dovreste cercare di comprendere se una simile integrazione possa essere in linea con la specificità del momento e delle vostre condizioni, e se possa apportare benefici tangibili, in relazione ai potenziali rischi che si potrebbero correre.

Pertanto, come sempre abbiamo il piacere di ribadire nei vostri confronti, abbiate cura di evitare qualsiasi assunzione fai-da-te, dando invece la vostro organismo l’attenzione che merita, ricorrendo a una consulenza qualificata che possa permettervi di ottenere il meglio per il vostro benessere e, se siete in dolce attesa o ne state pianificando una, per quello del neonato che verrà!

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