Legamento rotondo: un cordone muscolare che causa dolore in gestazione

Il legamento rotondo dell’utero è un cordone di natura fibro-muscolare che fa parte dell’apparato genitale femminile, il quale possiede una lunghezza media che oscilla tra i 13 e i 15 centimetri e un diametro compreso tra i 3 e i 5 millimetri.

Situato nella parte superiore del sacco uterino, al confine con le tube ovariche, questo legamento può subire numerose infiammazioni, causando in gravidanza fastidio e dolore, specie nel momento in cui il feto raggiunge dimensioni considerevoli.

Ma vediamo meglio di capire qual è la sua funzione nell’organismo femminile, e quali sono i motivi della sua infiammazione durante le fasi di gestazione.

A cosa serve il legamento rotondo?

L’etimologia stessa del nome suggerisce che siamo di fronte a un organo di natura legamentosa, formato rispettivamente da 3 parti:

  • la parte uterina;
  • quella intra-legamentosa o pelvica;
  • la parte iliaca.

Il legamento rotondo dell’utero all’interno del corpo femminile ha lo scopo di mantenere l’utero nella sua posizione naturale, ossia aggettante verso quella parte di tessuto che funge da collegamento tra la cervice uterina e il canale vaginale.

Durante la gestazione questo legamento previene dunque le deformazioni uterine dovute allo sviluppo del feto, il quale durante la sua crescita può causare lacerazioni anche gravi, proprio in virtù delle sue dimensioni in costante aumento, nonché dei movimenti stessi che esso compie all’interno del sacco uterino.

I dolori addominali in fase di gravidanza

Legamento rotondo in gestazione

Molto spesso le donne lamentano, specie a gravidanza avanzata, dolori alla regione sub-addominale; la causa è da attribuire nella maggioranza dei casi alla funzione di stabilizzazione che il legamento rotondo esercita a livello uterino: infatti i movimenti del feto dilatano il sacco e lo stirano in direzioni differenti, facendo traslare l’utero dalla sua posizione naturale.

Il dolore è quindi causato dalla tensione muscolare che questo cordone risente a causa del bambino e del suo sviluppo, che come conseguenza ha la deformazione del sacco uterino e la sua traslazione dalla sede naturale.

In taluni casi il dolore alla regione addominale è accompagnato da febbre e da fastidio durante l’atto della minzione; qualora la gestante avverta tali sintomi si consiglia un consulto medico, in quanto vi potrebbero essere problematiche non strettamente legate alla funzionalità del legamento rotondo, e che possono avere conseguenze per la salute della madre e del bambino.

Perché il legamento rotondo causa dolore?

La trasmissione del dolore a livello del corpo umano la si deve alle terminazioni nervose, le quali inviano stimoli al cervello, che a sua volta registra l’impulso elettrico e lo classifica a livello di sensazione.

Essendo per sua natura il legamento rotondo dell’utero formato sia da muscoli che da fibre nervose, nel momento in cui esso si estende invia un segnale elettrico, che il cervello della gestante percepisce come dolore.

Come gestire il dolore al legamento rotondo

gestire il dolore al legamento rotondo

Ora che è chiara la natura del dolore e la funzionalità di questo legamento, cerchiamo di concentrarci sulle possibili tecniche di gestione.

Tra i metodi di controllo del dolore rientrano, nell’ordine:

  • il cambio di posizione – ad esempio da seduta a in piedi e viceversa;
  • un bagno caldo per lenire il dolore e contemporaneamente rilassare i muscoli addominali;
  • sdraiarsi su un lato, cercando di lasciare la parte dolorante verso l’alto;
  • evitare di tossire o starnutire in modo eccessivo: infatti questi movimenti involontari si ripercuotono anche sul muscolo del legamento rotondo;
  • cercare di evitare scatti o movimenti bruschi,: infatti questi contribuiscono a mettere sotto sforzo il legamento, con la conseguente comparsa del dolore.

Yoga ed esercizi per lenire il dolore al legamento rotondo

Per quanto riguarda invece la prevenzione, le donne in gravidanza possono cercare di imparare un esercizio specifico da effettuare a casa, utilizzando come supporto un cuscino da mettere tra le gambe.

L’esercizio si basa sulla semplice contrazione e rilascio dei muscoli inguinali, rendendola più forte e quindi andando a lenire il dolore causato dai movimenti del feto all’interno dell’utero.

Inoltre anche la pratica di aquagym e yoga contribuisce a rafforzare e distendere i muscoli pelvici, il che li rende un valido aiuto per tutte le donne che sentono fastidi alla regione uterina.

Il massaggio per il legamento rotondo

massaggio per il legamento rotondo

Esiste poi una tecnica di massaggio specifica per il legamento rotondo uterino, la quale ovviamente deve essere praticata da uno specialista certificato, al fine di non compromettere ulteriormente il quadro clinico della gestante.

Il massaggio in questione ha la funzione di rilassare i muscoli e di alleviare il dolore causato dalle contrazioni uterine, andando contemporaneamente a ridurre l’infiammazione e a decongestionare il cordone fibroso, che si estende in modo continuativo nel momento in cui il sacco uterino è deformato dal feto.

Terapie antidolorifiche per lenire il dolore

Qualora il dolore sia di natura persistente, un consulto con il proprio ginecologo di fiducia potrà essere utile per studiale eventuali terapie a base di farmaci anti-dolorifici.

È chiaro che a seconda della fase di gestazione, dello stato di salute della gestante, nonché delle sue particolari ed eventuali allergie, lo specialista provvederà a somministrare la molecola migliore allo scopo di lenire il dolore.

Dunque è bene evitare nel modo più assoluto le cosiddette cure fai-da-te, le quali possono compromettere non solo la salute della madre, ma anche quelle del feto.

Il consumo di anti-dolorifici, anche senza la prescrizione medica, è quindi da valutare sempre e comunque assieme al proprio medico curante e/o al proprio ginecologo, al fine di evitare ulteriori complicazioni.

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