Mal di pancia in gravidanza: un sintomo comune dalle molteplici manifestazioni

Ma quand’è che bisogna cominciare a preoccuparsi? E come si manifesta questo sintomo nell’intero arco dei nove mesi di gestazione? Cerchiamo di scoprirlo assieme, andando ad analizzare il mal di pancia in gravidanza in tutte le sue possibili manifestazioni.

Quando preoccuparsi in caso di mal di pancia in gravidanza

Quando preoccuparsi in caso di mal di pancia in gravidanza

Il mal di pancia in gravidanza accompagna spesso la donna durante tutti i nove mesi, e nella maggior parte dei casi è un sintomo che non deve destare alcuna preoccupazione nella gestante.

Qualora però a questa manifestazione dolorosa addominale si accompagnino altre sintomatologie, è bene recarsi presso il proprio medico di fiducia, al fine di valutare le condizioni di salute proprie del nascituro.

Tra i sintomi che destano particolare sospetto vi sono:

  • perdite di sangue;
  • febbre;
  • debolezza;
  • dolore acuto e persistente.

 

In particolare, le perdite di sangue, associate al mal di pancia in gravidanza possono significare l’inizio di un travaglio precoce, di una gravidanza ectopica, o di un aborto spontaneo.

Altre ipotesi associate ai dolori all’addome e alle perdite vaginali sono:

  • un’infezione del tratto urinario;
  • un distacco della placenta;
  • una pre-eclampsia.

Altri sintomi associati al dolore addominale

Altre sintomatologie che spesso accompagnano il mal di pancia in gravidanza sono ad esempio la stitichezza, la quale è originata dall’azione degli ormoni, che vanno a incidere sui processi metabolici di digestione, e dall’aumento del fabbisogno di acqua e liquidi che la gestante naturalmente sente per il proprio organismo. Uno scarso apporto di liquidi all’intestino causa indurimento della materia fecale e difficoltà di espulsione. Altro sintomo associato al dolore addominale è la presenza di fastidiosi gas intestinali, le cui cause sono sempre da attribuire agli ormoni progesterone ed estrogeni, i quali provocano la dilatazione dell’utero, e di conseguenza vanno a gonfiare la pancia.

Sempre rimanendo nell’ambito dell’apparato gastroenterico, alcune volte il mal di pancia della gestante si accompagna a diarrea, un sintomo che si spiega nelle prime fasi di gravidanza con abitudini alimentari scorrette e in stati di ansia che accompagnano la donna; se invece essa si trova nelle fasi finali, la diarrea è dovuta alla pressione dell’utero in dilatazione esercitata sull’intestino.

 

Il periodo specifico di gestazione: un altro fattore da tenere in considerazione

Un altro fattore discriminante che caratterizza il mal di pancia in gravidanza è il periodo specifico in cui il dolore si manifesta durante la fase di gestazione: infatti il dolore viene avvertito diversamente nei primi mesi, così come nelle fasi centrali e alla fine della gravidanza stessa.

Per questa ragione andiamo ora ad analizzare le diverse fasi di gravidanza in correlazione alla tipologia di dolore addominale, capendo come si manifestano e se vi sono ragioni per cui recarsi dal medico per ulteriori accertamenti.

 

Il mal di pancia ad inizio gravidanza

Nella fase iniziale della gravidanza, la donna può avvertire dolori e crampi al basso ventre, i quali spesso si confondono coi tipici sintomi della sindrome premestruale. In questo senso, fare un test di gravidanza può risultare utile per capire se questo dolore alla pancia è riconducibile al proprio ciclo mestruale, oppure se invece si è già entrati nella fase di gestazione.

Come seconda ipotesi, il mal di pancia è causato dalla crescita dell’utero, con il conseguente aumento del flusso di sangue e la dilatazione dei vasi sanguigni, i quali a loro volta causano i crampi sopraccitati.

 

Dolore addominale nel quarto e nel quinto mese

In questa specifica fase della gestazione, la futura mamma comincia a provare dolori addominali che sono dovuti principalmente alle dilatazioni dell’utero: infatti quando le sue fibre legamentose si allungano, la gestante avverte dei crampi continui al basso ventre. Il mal di pancia in questi mesi è anche causato dalle cosiddette false contrazioni, che sono sempre originate dall’allungamento dell’utero.

Il problema che si pone in questa fase è capire se tali contrazioni sono dovute ai meccanismi di dilatazione, oppure sono quelle vere e proprie del parto. Per capirlo occorre prestare attenzione alle eventuali perdite di sangue: infatti se queste diventano più frequenti e abbondanti, potremmo essere di fronte ad un parto prematuro, ed è bene recarsi al pronto soccorso più vicino per effettuare una visita di controllo.

Mal di pancia nei mesi finali

Analizzando infine lo stadio finale della gestazione, nel momento in cui la donna avverte di frequente dolori al basso ventre, questo può essere indice di contrazioni che inducono alla fase di travaglio. Di norma in questa eventualità la gestante avverte, oltre ai soliti dolori e alla generale tensione a livello addominale, anche una sensazione dolorosa a carico dei reni.

Anche in questo caso è bene che la futura mamma si rechi al pronto soccorso per sottoporsi ad accertamenti atti a valutare il proprio stato di salute e quello del nascituro.

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