Maracuja: proprietà e usi di quello che è comunemente conosciuto come frutto della passione

La maracuja è chiamata frutto della passione e il riferimento a doti afrodisiache nasce spontaneo. Ma fermi tutti: questa pianta in realtà non ha nulla di afrodisiaco, scopriamo quali sono le sue effettive proprietà.

La maracuja è una pianta rampicante che può raggiungere un’altezza di diversi metri con fioritura durante il periodo estivo, nei mesi che vanno da luglio fino a settembre. I fiori a cui dà vita sono di colore bianco sui petali e, al centro, di un bel viola acceso.

Originaria delle regioni tropicali, appartiene alla famiglia delle Passifloraceae: il suo nome scientifico è Passiflora Edulis.

Il frutto che produce è di forma ovale, simile a un piccolo limone, e ha un profumo molto piacevole. Può avere due tipi di buccia che, a seconda della specie, hanno una diversa colorazione: o rossa tendente al viola, o gialla. Al suo interno vi è una polpa morbida anch’essa dai colori caldi. Nelle sue varietà il frutto è molto apprezzato, soprattutto nei suoi luoghi originari.

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Prima di continuare, voglio soffermarmi di nuovo sull’appellativo che negli anni è stato attribuito a questo frutto, il quale si riferisce erroneamente a proprietà afrodisiache che in realtà non possiede, come è stato anche scientificamente dimostrato.

Il motivo che si cela dietro il nome in realtà è da ricondurre alla Passione di Cristo. Se si osserva attentamente la corolla del fiore si nota un’evidente somiglianza a una corona di spine. Anche la forma dei pistilli di maracuja è assimilabile allo stesso immaginario: ricorda a tutti gli effetti quella dei chiodi della crocifissione. Ecco svelata la reale motivazione che si cela dietro l’appellativo attribuito al frutto. I religiosi presenti nel Sud America, fin dal primo giorno in cui venne scoperto, lo associarono alla morte di Gesù, alla Passione di Cristo.

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A questo punto, risulta evidente il fraintendimento generato dal termine “passione” , il quale ha radicato una falsa convinzione sulla maracuja.

La composizione chimica

Scopriamo da cosa è composta la maracuja nei sui aspetti nutrizionali, in modo da avere un quadro chimico di questo frutto in riferimento a 100 g di prodotto.

La prima cosa che va segnalata è la sua ricchezza d’acqua: 72,93 g. Seguono le proteine nella misura di 2,2 g, i carboidrati con 23,3 g, i grassi con 0,7 g, fibre: 10,4 g, zuccheri:11,2 g.

Riguardo ai minerali, il potassio ha un valore elevato: 348 mg. Vi sono poi il magnesio: 29 mg, il sodio: 28 mg, il fosforo: 68 mg; il calcio 12 mg; il ferro: 1,6 mg, zinco 0,1 mg.

Passiamo ora alle vitamine: Vitamina A IU 1272, Vitamina B2: 0,1 mg, Vitamina B3: 1,5 mg, vitamina B6: 0,1 mg, vitamina C: 30 mg; vitamina E: 0,02 mg, K 0,7 mcg, beta carotene: 515 mcg, folati: 14 mcg. Le calorie: 97 Kcal.

Proprietà antiossidanti

Proprietà della maracuja

Le proprietà antiossidanti del frutto della passione sono molte elevate, questo grazie alla  presenza elevata di vitamina C, beta carotene, polifenoli e bioflavonoidi.

La vitamina C è molto utile al corpo ed è uno degli antiossidanti più potenti di cui fare uso attraverso l’assunzione dei cibi che la contengono.

Gli abbondanti studi fatti sulla maracuja nel corso degli anni affermano che questo frutto aiuta a invecchiare bene, oltre che portare benefici al sistema immunitario. Infatti possiamo considerarlo a tutti gli effetti come una sostanza  naturale antinvecchiamento grazie all’acido retinoico contenuto in esso e alla vitamina A e al beta carotene che proteggono la pelle dall’inquinamento e dagli agenti atmosferici.

Gli antiossidanti presenti, inoltre, fungono anche da potenti antinfiammatori naturali. È dimostrato da studi approfonditi quanto la buccia di questo frutto tropicale sia efficace sui problemi respiratori, in primo luogo sull’asma.

Maracuja e intestino

Il frutto della passione ha un buon contenuto di fibre alimentari come abbiamo visto nella composizione chimica elencata sopra. Basti pensare che una sola porzione di maracuja fornisce il 98% del fabbisogno giornaliero al nostro organismo. Inoltre, questo alimento ha una buona digeribilità ed è ben tollerato dalla maggioranza delle persone.

È facile intuire, quindi, che non ci saranno problemi di stipsi durante l’assunzione di maracuja, ma soprattutto avremo come effetti una protezione per il colon e un modo per prevenire naturalmente i problemi di colite, oltre che un miglioramento in chi soffre di gastrite cronica o nervosa.

La Maracuja a beneficio della pressione sanguigna

Gli alti valori di potassio, elettrolita che svolge un ruolo fondamentale all’interno del nostro organismo grazie alle sue capacità vasodilatatrici, portano benefici alla pressione sanguigna. Questo elemento presente nella maracuja rilassa le pareti dei vasi sanguigni consentendo un maggior afflusso di sangue. Ecco quindi un rimedio naturale indispensabile non solo per problemi cardiovascolari, ma anche per tutte le persone con problemi di potassio basso.

Altri benefici del frutto della passione

benefici del frutto della passione

Oltre ad avere tutte le proprietà viste fino ad ora, sono presenti nella maracuja ulteriori aspetti curativi da non sottovalutare. Gli omega 6, un acido grasso indispensabile non prodotto dal corpo umano, è contenuto in alta percentuale in questo prodotto.

In pochi sanno che il frutto della passione combatte anche l’insonnia e gli stati d’ansia, se si assume attraverso un infuso che sfrutta le parti verdi della maracuja.

La maracuja viene utilizzata anche in ambito cosmetico: diffusi sono i bagnoschiuma, gli ammorbidenti e le creme per la pelle, shampoo, oli essenziali e sali da bagno da acquistare prevalentemente nelle erboristerie.

Controindicazioni

Il frutto della passione risulta essere in linea generale sicuro per chi lo consuma, anche se possono esserci delle interferenze riservate ad alcuni soggetti specifici, scopriamo quali sono.

Eventuali allergie alimentari, per esempio, non vanno sottovalutate. Studi recenti dimostrano che le persone più a rischio nel mangiare questo frutto sono quelle che soffrono di allergia al lattice. Può sembrare strano, ma alcune proteine vegetali, hanno una composizione simile alle proteine del lattice.

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Anche la buccia di questo frutto può portare problemi: in generale non è ritenuta commestibile, mentre quella viola in particolare contiene alcuni composti che, combinati con gli enzimi, possono formare del cianuro.

Anche chi fa uso di farmaci anticoagulanti o specifici per l’ansia e la depressione deve stare molto attento nell’assunzione di grandi qualità di maracuja. In questi casi si consiglia sempre di consultare il parere del proprio medico di fiducia.

La Maracuja in cucina

Il frutto della passione in cucina è usato soprattutto per la preparazione di marmellate, succhi, gelati e buonissime mousse. L’ampio uso alimentare giustifica anche la larga diffusione della maracuja, ormai coltivata in tutto il mondo, inclusa l’Italia, in particolare in Sicilia dove i risultati sono stati sorprendenti per via delle alte temperature presenti nella regione durante i mesi estivi.

I frutti di maracuja ben maturi sono da preferire a quelli acerbi. Per il consumo è consigliabile dividerli in due ed estrarre con un cucchiaio la polpa, adoperandola come si vuole. Il succo di maracuja lo si ricava frullando la polpa di quattro o cinque frutti con l’aggiunta di un po’ di acqua. Macinato il tutto, il liquido va poi filtrato per escludere i semi e può essere consumato da solo oppure miscelato con altri succhi, tipo quello d’ananas o di papaya, creando così un ottimo succo di frutto dall’impronta tropicale e dal sapore agrodolce.

Per gli amanti della mousse il consiglio è quello di sfruttare sia il succo che la polpa della maracuja, unendovi della panna rassodata per creare un dessert gustoso. Una volta uniti questi ingredienti, si conserva il composto in frigo facendolo raffreddare prima di consumarlo, magari alla fine di una cena tra amici.

Se vi capita di acquistare un frutto di maracuja non ancora ben maturo, conservatelo a temperatura ambiente per alcuni giorni. In caso contrario, è opportuno conservarlo in frigorifero e consumarlo entro non più di una settimana.

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