Pisello odoroso: scopriamo come prendercene cura

Conosciuto scientificamente col termine di Lathyrus odoratus, il pisello odoroso è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae, solitamente impiegata per scopi ornamentali.

Originaria della Sicilia, la pianta ha conosciuto la sua fortuna nel Regno Unito, dove nel diciottesimo secolo arrivò ad ornare i giardini delle famiglie più in vista, ed è proprio grazie al successo inglese che oggi si possono contare fino a 200 specie conosciute, in virtù di esperimenti botanici con ibridazioni tra le diverse varietà.

Caratteristiche peculiari

Il pisello odoroso inoltre predilige i climi temperati e freschi, e in generale tutti i luoghi dotati di buona umidità e dotati di arbusti che la riparino dall’esposizione al sole. Infatti una sua caratteristica intrinseca è quella di temere il clima torrido, ed è bene mantenerla sempre irrigata nel corso della stagione estiva.

Un’altra sua caratteristica peculiare è quella di potersi arrampicare, al pari ad esempio dell’edera, su altre tipologie di piante e cespugli, potendo così formare bellissime pareti ornamentali una volta innestata su supporti artificiali utilizzati comunemente nelle pratiche di giardinaggio: infatti i suoi fusti rampicanti sono in grado di raggiungere un’altezza di circa 180 centimetri.

I fiori del pisello odoroso sbocciano solitamente in primavera ed estate, con forme a farfalle riunite in grappoli dai diversi colori – dal rosa acceso al rosso, passando per varianti gialle e bianche – e con un profumo decisamente inebriante, che è del resto la caratteristica peculiare che dà il nome alla pianta stessa.

Per quanto riguarda le foglie, esse sono di forma ovale, e hanno una lunghezza pari a circa 2,5 cm. Grazie alle tecnologie moderne di innesto, alcune versioni del pisello odoroso riescono anche a fiorire più volte l’anno, e a garantire una fioritura per un periodo pari addirittura a tre mesi.

Fasi di semina e germinazione

Solitamente la fase di semina del pisello odoroso avviene nei mesi di in marzo e aprile, ad una temperatura attorno ai 12 gradi centigradi, anche se, per avere piante già formate, la si può anticipare ad ottobre o novembre.

Una volta che la piantina è spuntata, si può procedere all’impianto di un tutore nel terreno, al quale legare i primi esili rampicanti: in questo modo la pianta potrà cominciare a svilupparsi in altezza nel modo corretto.

Le principali operazioni per mantenere la pianta

Come detto in precedenza, il pisello odoroso teme molto il clima torrido: è bene perciò procedere ad una costante irrigazione, evitando che il terreno si secchi troppo; inoltre è bene mischiare al terreno del buon concime ogni due settimane, sempre per mantenere le sue caratteristiche inalterate durante il periodo dell’estate.

Un’altra pratica molto utile è quella di procedere all’eliminazione delle lumache, un parassita molto ghiotto di questa pianta, e che può essere tenuto alla larga mediante appositi prodotti. Se poi si decide di seminare il pisello odoroso in autunno, sarà necessario, specie nelle regioni settentrionali, è bene mantenere le piantine in una serra non troppo umida e calda, al fine unico di riparare dal gelo i germogli. Per ottenere delle belle piante di pisello odoroso, è bene inoltre potare frequentemente i suoi rampicanti, al fine di concentrare il nutrimento nel fusto centrale.

In più, una volta sviluppata la pianta, sarà opportuno evitare sia la formazione di baccelli, che l’appassimento e la marcescenza delle foglie, procedendo alla loro eliminazione manuale.

Il pisello odoroso in vaso

Se si opta per l’invasamento della pianta, è bene creare dei coni con canne sottili in verticale, ai quali legare i ramoscelli più flessibili e sottili per mantenerli stabili.

Il pisello odoroso abbinato ad altre piante

L’impiego in giardino del pisello odoroso è invece molto più semplice: basta infatti creare dei filari, sui quali far passare i suoi rampicanti, per ottenere una parete floreale dall’effetto spettacolare. Se invece si desidera qualcosa di più sofisticato, si può unire questa pianta a un roseto, per combinare la bellezza dei due fiori in un’unica soluzione.

Parassiti e malattie

Passando infine in rassegna le principali malattie e i parassiti che colpiscono il pisello odoroso, questi sono in primo luogo gli afidi, ossia insetti che si nutrono della linfa, limitando la forza vitale e l’assorbimento delle sostanze nutritive. Gli afidi inoltre sono responsabili della trasmissione di alcuni virus e batteri, tra i quali il pericoloso il virus del mosaico, che può causare, oltre a secchezza dei fiori e ingiallimento, la morte stessa delle piante.

In seconda istanza, nel caso in cui il terreno presenti un eccessivo ristagno d’acqua, specie se questo è a composizione argillosa, le piante di pisello odoroso possono essere colpite da una fase di marcescenza progressiva, la quale anch’essa causa la loro morte.

Ambiente preferito dal pisello odoroso

Il pisello odoroso predilige le posizioni soleggiate, sebbene riesca a crescere anche in zone parzialmente ombreggiate.

Fasi di semina Pisello odoroso

In particolar modo, nelle zone che sono contraddistinte da estati molto calde, è consigliabile porre questa pianta a dimora in posizioni in cui sta al sole, con il terreno all’ombra. Naturalmente, maggiore è la loro esposizione al sole, e maggiore sarà anche il ricorso all’acqua (ma senza mai esagerare!).

Come annaffiare il pisello odoroso

Il pisello odoroso va annaffiato con regolarità, soprattutto nella stagione estiva, evitando di lasciar asciugare eccessivamente il terreno. Periodicamente bisogna aggiungere del concime.

Il terreno per il pisello odoroso

La pianta del pisello odoroso richiede terreni ricchi, sciolti e ben drenati, lavorati e arricchiti con del concime organico. Per ottenere una vegetazione più compatta e per poter consentire a ogni pianta di ramificare meglio, è consigliabile cimarla quando ha prodotto 2-3 paia di foglie.

Come si moltiplica il pisello odoroso

La moltiplicazione del pisello odoroso avviene per seme nella prima parte della primavera, lasciando in semi in acqua per alcune ore prima di seminarli. È inoltre possibile valutare una semina in semenzaio nel mese di febbraio, anche se la pratica è piuttosto rara, considerato che i piselli odorosi difficilmente sopravvivono ai trapianti.

Le malattie del pisello odoroso

Numerose sono le malattie che possono colpire i piselli odorosi, la cui pianta può divenire preda degli afidi. Inoltre, se il terreno è poco drenante, può capitare che la pianta venga colpita da marciume radicale.

Come presentare il pisello odoroso

I piselli odorosi possono essere utilizzati sia in filari sia arrampicati su arbusti. In vaso si possono invece creare dei coni con canne sottili in verticale a cui abbinare, in verticale, dei giri di rafia naturale o ramoscelli molto flessibili e sottili.

Come effettuare la semina del pisello odoroso

La semina del pisello odoroso può essere effettuata sia in autunno sia in primavera. In particolare, se si vuole procedere a una semina autunnale, si avrà probabilmente la possibilità di disporre di piantine già formate all’inizio della bella stagione, e sarà dunque possibile godere più a lungo della fioritura.

La semina nella stagione primaverile può invece essere effettuata principalmente da chi vive in zone piuttoto rigide sotto il profilo climatico, e non dispone di una serra o di un locale con almeno 12-14 gradi di temperatura in cui poter tenere le piantine. Sarà necessario fare attenzione maggiore per preparare adeguatamente il terreno e le irrigazioni per mantenere gli esemplari il più a lungo possibile.

Cura del pisello odoroso

Per poter disporre di piante di pisello odoroso piuttosto gradevoli sotto il profilo estetico, ben accestite e piene di fiori, sarà necessario procedere a frequenti cimature, soprattutto nel corso dei primi mesi. Successivamente sarà molto importante, al fine di mantenere la pianta produttiva il più al lungo possibile, dedicarsi ad una frequente pulizia dai fiori appassiti e evitare assolutamente la produzione di baccelli. Se infine si desidera, è possibile che vengano prodotti solo due o tre per ottenere i semi: è comunque suggeribile acquistarli per poter disporre di varietà selezionate.

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