Tiroidectomia totale: la rimozione della tiroide. Come funziona?

La procedura di intervento chirurgico ha diverse modalità di svolgimento e di solito, salvo per l’ipertiroidismo, non richiede preparazioni particolari. A seguito dell’intervento comunque, dal momento che senza tiroide non si sopravvive, è necessaria una terapia sostitutiva opportuna, con ormoni tiroidei di origine sintetica.

La tiroide e le sue funzioni

La tiroide è un organo singolo che si trova nella parte anteriore del collo, cioè alla base della gola. La tiroide risiede davanti alla laringe e alla trachea. Essa è costituita da due lobi laterali e uno centrale chiamato istmo. La tiroide è mediamente di 20 grammi (più grande nell’uomo), ma può variare nel corso degli anni in base a condizioni particolari: gravidanza, pubertà, menopausa, ciclo mestruale, allattamento etc.

La forma è simile a quella di una farfalla come forma. Essa ha un ruolo fisiologico molto importante e regola numerose attività chimiche necessarie per l’organismo. La tiroide ha a che fare con:

  • Metabolismo corporeo, quindi ha effetti sul consumo d’ossigeno, sul controllo del colesterolo, aumenta la glicogenolisi e la gluconeogenesi, stimola la lipofisi e la lipogenesi;
  • Sintesi proteica nell’organismo;
  • Sviluppo cerebrale e scheletrico;
  • Sviluppo dell’epidermide, dell’apparato pilifero e dell’apparato genitale;
  • il battito del cuore;
  • la temperatura del corpo;
  • l’ematopoiesi.

La tiroide per tutte queste attività si avvale di 3 ormoni che si occupa di produrre e di immettere nel sangue. Gli ormoni sono in particolare la triiodotironina (T3), la tiroxina (T4) e la calcitonina. La sintesi degli ormoni e la loro immissione nel sangue rende la tiroide una delle ghiandole endocrine importanti per l’uomo.

Quando si esegue

La tiroidectomia totale viene messa in atto quando ci sono disturbi alla tiroide, tali che è preferibile la rimozione in favore di una successiva terapia ormonale. In particolare, l’intervento è necessario in presenza di:

  • Cancro alla tiroide: la neoplasia maligna si sviluppa dal momento che alcune cellule della ghiandola mutano e vanno costituendo gradualmente una massa di cellule cancerose. Tale massa ha la tendenza a espandersi anche nel resto dell’organismo per il processo chiamato di metastasi. Lo scopo dell’intervento in questo caso è eliminare la massa anomala quando è espansa in tutta la ghiandola.
  • Gozzo: quando la tiroide aumenta in maniera sproporzionata di volume a causa di un problema e determina sintomi come la difficoltà di deglutire (disfagia), di respirare (dispnea), problemi di linguaggio (a emettere alcuni suoni, disfonia) e iper/ipo-tiroidismo.
  • Ipertiroidismo: quando la tiroide è soggetta a iperfunzione e conseguentemente aumenta il quantitativo di ormoni rilasciati nel sangue. In alcuni casi questo problema è dato da una malattia autoimmune chiamata morbo di Graves e Basedow.

In presenza di noduli tiroidei, di gozzo ridotto e di ipertiroidismo dalle problematiche relative, può essere necessario solo mettere in pratica la tiroidectomia in modo parziale.

Rischi

La tiroidectomia totale è un intervento sicuro e semplice, ma ciononostante, come ogni intervento, può avere delle complicazioni e dei rischi. I pericoli eventuali sono:

  • emorragia;
  • sviluppo di infezioni batteriche;
  • ostruzione delle vie respiratorie a seguito di emorragia;
  • mutazione del tono di voce a causa di danni al nervo laringeo;
  • danni alle ghiandole paratiroidee, ubicate dietro alla tiroide, con ruolo importante per la regolazione del calcio nel sangue e della produzione di paratormone;
  • complicazioni dovute ad anestesia;
  • ipotiroidismo, in caso la terapia successiva non sia ben pianificata o seguita;
  • aumento di peso, conseguente a ipotiroidismo.

Preparazione

La tiroidectomia totale prevede l’anestesia generale, quindi il paziente per 24 ore nel giorno dell’intervento deve essere a digiuno, per evitare il soffocamento. Se l’intervento è fatto per ipertiroidismo, precede anche una terapia farmacologica con ioduro di potassio per i 14 giorni precedenti. Questa sostanza inibisce la sintesi di ormoni e rende il parenchima ghiandolare più compatto e quindi soggetto a minori perdite di sangue.

Il paziente è sedato, anestetizzato e viene collegato a strumenti per il monitoraggio dei suoi parametri vitali: battito cardiaco, pressione del sangue, livelli di ossigeno nel sangue. Il medico pratica delle incisioni a livello del collo o del torace, tutto dipende dalla modalità operativa che si pratica. La procedura viene fatta in una sala operatoria attrezzata e dura anche oltre un’ora. L’anestesia generale prevede l’utilizzo di antidolorifici e anestetici che rendono il paziente incosciente e insensibile al dolore. La somministrazione dei farmaci necessari avviene per via endovenosa e per inalazione, prima e durante l’intervento.

Modalità di intervento

  • Tiroidectomia tradizionale: fatta con un incisione nel collo. Abbastanza invasiva e evidente dopo l’operazione.
  • Tiroidectomia endoscopica: molto meno invasiva, con due piccole incisioni sul collo e praticata con un endoscopio.
  • Tiroidectomia robotica trans-ascellare: recente e invisibile post operatorio. La cicatrice è in una zona invisibile.

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