Salmonellosi, un’intossicazione alimentare: quali i sintomi

E’ un intossicazione alimentare causata dal batterio della salmonella, un batterio Gram-negativo detto bacillo per la forma a bastoncino, è normalmente presente nell’apparato gastrointestinale.

Le specie di salmonella che possono trovarsi nel tratto intestinale dell’uomo o degli animali sono oltre duemila. La salmonellosi si trasmette per via oro-fecale, specialmente attraverso l’ingestione di cibi contaminati da feci animali o umane infette. Alla vista o all’olfatto non vi è alcuna alterazione dato che il batterio non riesce subito ad iniziare il suo ciclo metabolico. La salmonella è una malattia alimentare molto contagiosa, le tossine prodotte dai batteri originano sintomi localizzati a livello gastrointestinale, con comparsa di nausea, dolori addominali ed emissione di feci liquide, miste a muco e talvolta piccole quantità di sangue.

Alcuni ceppi di salmonella provocano febbre tifoide, una malattia talvolta mortale circoscritta ai paesi in via di sviluppo. In questo caso i sintomi compaiono dopo tre settimane circa di incubazione e comprendono diarrea o stitichezza, febbre alta, tosse, comparsa di chiazze rosate in rilievo nella parte del petto, confusione mentale, bradicardia ed ingrossamento di fegato e milza (epatomegalie e splenomegalia). L’intensità dei sintomi associati alla salmonellosi sono variabili, generalmente questi regrediscono spontaneamente e senza conseguenze nel giro di una settimana circa. Per questo la terapia della salmonellosi prevede il semplice riposo con generosa somministrazione di liquidi e Sali minerali. In rari casi a rischio di complicanze viene prescritta una specifica terapia antibiotica.

Prevenire la salmonellosi

Per prevenire la salmonellosi bisogna lavarsi le mani accuratamente prima di manipolare cibi, evitare il consumo di carni e uova crude o poco cotte, lavare accuratamente i vegetali prima del consumo e conservare in frigo gli alimenti a rischio salmonella. Si consiglia inoltre di separare la carne conservata, pollame e pesce crudi divisi dagli alimenti pronti per essere mangiati.

Cuocere a temperature di sicurezza, ci si può aiutare con un termometro da cibo pulito per misurare la temperatura interna della carne.

Prognosi

Nella maggior parte dei soggetti con la salmonellosi, la malattia guarisce da sola entro una settimana senza bisogno di trattamento. Nel caso di diarrea profusa tuttavia può essere necessario farsi somministrare liquidi per via endovenosa. Se la malattia si trasmette dall’intestino alla circolazione sanguigna sarà necessario somministrare antibiotici come l’ampicillina.

Alcuni ceppi di salmonella sono diventati resistenti a vari antibiotici impiegati abitualmente, diventando una seria minaccia per la salute pubblica.

Prevenire la salmonellosi

Pericoli

Gli individui affetti solamente da diarrea guariscono completamente, benché ci possano volere diversi mesi prima che l’intestino si normalizzi completamente. Se non si beve abbastanza da compensare i liquidi persi è possibile cadere nella disidratazione.

Se la salmonella entra nel circolo sanguigno (batteriemia), può infettare diversi tessuti corporei tra cui:

  • Tessuti intorno al cervello e midollo spinale (tramutandosi in meningite)
  • Rivestimento interno del cuore o valvole (endocardite)
  • Ossa e midollo osseo (osteomielite)
  • Parete interna dei vasi sanguigni, specialmente se ci sono protesi vascolari

Molti individui infettati con la salmonella possono sviluppare dolore articolare, irritazione agli occhi e minzione dolorosa. Questa condizione ha il nome di Sindrome di Reiter. Può durare mesi, addirittura anni e portare ad artrite cronica, una condizione molto difficile da curare.

Persone maggiormente a rischio

Anziani, bambini piccoli e chiunque abbia un sistema immunitario depresso sono maggiormente a rischio di contrarre forme gravi. Soprattutto gli individui affetti da HIV, che spesso soffrono di episodi ricorrenti.

Non tutti coloro che ingeriscono il batterio contraggono la salmonellosi, i bambini (specialmente i neonati) sono i soggetti più a rischio. Negli Stati Uniti ci sono circa 50.000 casi di salmonellosi all’anno e circa un terzo affligge bambini di età pari o inferiore ai quattro anni. I sintomi cominciano da 12 ore a 3 giorni dall’avvenuto contagio.

Tipi di salmonella

I tipi di salmonella più comuni si chiamano salmonella non tifoidea e sono responsabili di oltre il 50% delle infezioni gastrointestinali, oltre ad essere una delle cause di intossicazione alimentare più frequente nel mondo industrializzato. I portatori sono: galline, mucche e rettili (come tartarughe, lucertole ed iguane). La malattia termina il suo ciclo da sola, quando l’organismo riesce a liberarsi del batterio legato all’epiteto intestinale.

La forma più rara di salmonella si chiama salmonella tifoidea (responsabile della febbre tifoidea). Essa si trova solo negli esseri umani e si trasmette tramite contatto diretto con gli escrementi di una persona infetta.

Diffusione

La salmonellosi è una malattia diffusa in tutto il mondo, viene particolarmente segnalata nei paesi occidentali (a causa del miglior sistema di controllo), tuttavia si stima che solamente l’1% dei casi clinici venga notificato. La salmonellosi si può verificare contemporaneamente in diversi soggetti, specialmente se convivono (ad esempio in ambienti scolastici, lavorativi, ecc.) o hanno accesso alle stesse fonti alimentari. Molti animali domestici e selvatici possono fungere da serbatoio di incubazione (ad esempio polli, suini, bovini, roditori, ecc.). Perfino l’uomo, se colpito da forme lievi, non diagnosticate nel periodo di convalescenza, può rappresentare un serbatoio di salmonelle. Casi di portatori cronici sono più frequenti negli animali piuttosto che nell’essere umano.

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