Calcolo ovulazione, come effettuarlo per favorire il concepimento

Durante l’ovulazione la donna è nel suo periodo fertile. Ciò vuol dire che può concepire un bambino. Con l’ovulazione coincide il massimo periodo di fertilità ma in media la donna ha sei giorni di tempo per poter concepire. Nell’articolo di oggi vediamo come si effettua il calcolo ovulazione, ma cerchiamo di capire anche cosa accade a livello fisiologico.

L’ovulazione dal punto di vista fisiologico

Si parla di ovulazione quando l’ovaio rilascia l’ovulo maturo. Questo si muove lungo la tuba di Falloppio ed è pronto per essere fecondato. Tutto ciò accade nell’arco di 24 ore. Anche i giorni prima dell’ovulazione però sono favorevoli. Lo spermatozoo infatti può sopravvivere per un po’ di tempo e concepire l’ovulo quando questo viene rilasciato.

Tutto questo accade ogni 28 giorni, più o meno dopo 14 giorni dal primo della mestruazione. Durante la prima parte dei giorni di mestruazione l’endometrio, cioè la parete uterina, s’inspessisce e si prepara a ricevere la cellula uovo. L’ovocita nel frattempo inizia a maturare e viene espulso dall’ovaia durante l’ovulazione. Se il concepimento non avviene, l’endometrio si sfalda e viene espulso con il flusso mestruale, altrimenti la cellula uova si annida nell’utero ed ecco che la gravidanza prosegue.

Una volta terminata l’ovulazione, si entra nella fase luteale che va dal 16esimo al 28esimo giorno. Circa 12 giorni prima della comparsa delle mestruazioni. I resti del follicolo si trasformano nel corpo luteo, il quale produce il progesterone. Tale ormone è fondamentale perché prepara l’endometrio ad accogliere la cellula uovo qualora vi fosse il concepimento.

Cosa succede quando si ovula?

ovulazione

Durante la fase ovulatoria il follicolo che contiene la cellula uovo la rilascia, in quanto essa è ormai giunta a completa maturazione. Essa, rilasciata dal follicolo, si “incammina” verso l’ovidotto (anche detto tuba uterina). Quando la cellula uovo matura ha raggiunto la tuba uterina può essere fecondata da uno degli spermatozoi (cellule seminali maschili) che, nel frattempo, hanno raggiunto l’ovidotto in seguito ad un rapporto sessuale, li veicolati dallo sperma (liquido seminale maschile).

L’età fertile

Tutte le donne nascono con delle riserve limitate di cellule uovo, e queste riserve, con l’avanzare dell’età, progressivamente diminuiscono. In pratica, a partire dal periodo puberale, si ripete con cadenza mensile il ciclo dell’ovulazione e questi cicli si susseguono fino a quando la donna non raggiunge l’età della menopausa, classificabile all’incirca verso i cinquanta anni di vita.

Ebbene, quel (lungo) lasso di tempo che è compreso fra il periodo puberale e l’inizio della menopausa, viene denominato “età fertile”.

Durata e tempi

L’ovulazione è un processo che avviene più o meno ogni ventotto giorni. Ad inizio delle mestruazioni verificatosi, l’ovocita (vale a dire la cellula uovo) ha bisogno di un periodo di circa quattordici giorni perché la maturazione sia adeguatamente completa e possa venire espulsa dal follicolo dell’ovaio che lo contiene per raggiungere la tuba uterina. Questo lasso di tempo viene denominato “fase follicolare”. La vera e propria ovulazione corrisponde, di conseguenza, all’espulsione della cellula uovo da parte del follicolo dell’ovaio: i giorni in cui la fertilità della donna è la maggior possibile sono quelli, alla fine, che sono immediatamente precedenti a questa fase e, in particolare, proprio nel momento in cui la cellula uovo fa il suo ingresso nella tuba uterina e dà inizio al suo viaggio per giungere, finalmente, nell’utero.

La cosiddetta “finestra fertile”

finestra fertile

Da quanto esposto fino a questo punto risulta abbastanza evidente come il concepimento di una nuova vita sia possibile solo in alcuni, particolari giorni dei cicli mestruali delle donne.

Per l’esattezza il momento in cui la donna è fertile al massimo coincide con lo stesso giorno in cui essa ovula, vale a dire il giorno in cui l’ovulo, giunto a maturazione, viene espulso dal follicolo di uno dei due ovai, inizia il suo viaggio dapprima nella cosiddetta “tuba di Falloppio” (dal nome dell’anatomista che la descrisse per primo) e si mette a disposizione degli spermatozoi maschili per una possibile fecondazione.

In generale, però, si può dire che il periodo fertile di una donna è più lungo di quello sopra descritto, dal momento che l’ovocita fuoriuscito del follicolo dell’ovaio ha una vita di circa ventiquattro ore e le cellule seminali maschili, gli spermatozoi, possono conservare la loro vitalità all’interno dell’apparato genitale della donna anche fino a novantasei ore dalla fine del rapporto sessuale.

Chiameremo, di conseguenza, “finestra fertile”, quel periodo in cui, indicativamente, resta “possibile” che un ovocita venga fecondato da uno spermatozoo e ne individueremo la durata a partire circa dal quarto o quinto giorno precedente l’ovulazione fino al secondo dopo l’ovulazione.

Ci preme precisare, però, che le probabilità che una donna rimanga incinta aumentano in modo significativo molto di più nei due giorni che precedono il momento della ovulazione e nel medesimo giorno in cui essa avviene.

Prima e dopo la “finestra fertile”, al contrario, restare incinta per una donna è cosa meno probabile.

Ma successivamente alla ovulazione cosa accade?

Ad ovulazione avvenuta il ciclo delle mestruazioni si completa con la cosiddetta fase “luteale”, quella fase che inizia all’incirca al sedicesimo giorno del ciclo per terminare con il termine dello stesso, quindi intorno al ventottesimo giorno. Durante la fase luteale l’endometrio, vale a dire la parete più interna dell’utero, completa quei processi utili all’eventuale impianto dell’ovulo, nel caso, ovviamente, in cui sia avvenuta la fecondazione. Se la cellula uovo venisse fecondata, la cellula che ne risulta (denominata “blastula”) si impianta nell’endometrio dal terzo al quarto giorno dopo aver raggiunto il lume dell’utero e cioè dopo circa sei o sette giorni l’avvenuto rapporto sessuale.

Al contrario, se la fecondazione non dovesse avvenire, ad iniziare dal ventottesimo giorno del ciclo mestruale, fanno la loro comparsa le mestruazioni (perdite ematiche dalla vagina) grazie alle quali alcune parti dell’endometrio verranno espulsi attraverso il canale vaginale.

L’ovulazione e il concepimento

ovulazione e concepimento

Il concepimento avviene quando lo spermatozoo e la cellula uova s’incontrano. Da qui viene originato lo zigote, una cellula che si sviluppa in nove mesi e da vita al bambino. Il momento buono perché ciò avvenga inizia all’incirca 4 giorni prima dell’ovulazione e termina 2 giorni dopo. La cellula uovo resta in vita solo 24 ore da quando viene espulsa ma, sono gli spermatozoi a poter rimanere vivi nell’apparato genitale della donna fino a 96 ore dal rapporto. Considerate comunque che vengono rilasciati milioni di spermatozoi nella vagina, ma solo un centinaio raggiungono le tube, gli altri muoiono.

Quando lo spermatozoo e l’ovulo s’incontrano, lo fanno di solito nelle tube uterine. L’uovo fecondato si dirige in direzione della parte superiore dell’utero e qui penetra nell’endometrio, portando al cosiddetto impianto.

Come si calcola l’ovulazione

Il calcolo dell’ovulazione è piuttosto semplice. Dovete iniziare a contare dal primo giorno delle mestruazioni, 14 giorni dopo. Quello è il momento in cui teoricamente avviene l’ovulazione. Ciò non è sempre vero perché possono esservi dei ritardi o degli anticipi in base a varie condizioni interne ed esterne. A spostare questo momento propizio sono ora i fattori ormonali, ora lo stress o l’assunzione di alcuni farmaci.

Annotare…

Prendere nota dei ritmi e delle lunghezze dei cicli mestruali. E’ assolutamente una buona abitudine per poter avere sempre piena conoscenza dei propri ritmi mestruali, e, di conseguenza, poter sempre aver ben chiaro quale sarà il giorno in cui avverrà l’ovulazione, quella di tenere sempre annotazioni sull’inizio delle varie mestruazioni.

Il primo giorno e l’ultimo del ciclo

Per avere un calcolo preciso di quanto dura il proprio ciclo mestruale occorre considerare sempre il primo giorno in cui ha inizio la perdita ematica delle mestruazioni e il giorno precedente rispetto alla successiva mestruazione.

E l’ovulazione?

Il momento dell’ovulazione corrisponde all’incirca a due settimane prima delle successive mestruazioni. Se fossimo in presenza di un ciclo mestruale regolare, e quindi esattamente di ventotto giorni, possiamo affermare che l’ovulazione avviene al quattordicesimo giorno del ciclo (vale a dire quattordici giorni prima della mestruazione successiva) e quella che più sopra abbiamo chiamato “finestra fertile” avrà inizio al decimo giorno.

Mai esser certe!

Naturalmente questo appena esposto è un ragionamento di principio, giusto per una esposizione più chiara, perché è chiaro che non si può mai avere la piena certezza che il flusso mestruale che avverrà dopo l’ovulazione effettivamente si verificherà esattamente al ventottesimo giorno. In parole povere non possiamo mai avere la matematica certezza che il ciclo mestruale durerà sempre esattamente ventotto giorni.

Variazioni sul… tema!

Se il ciclo, al contrario, dovesse avere una durata maggior o anche inferiore, è di fondamentale importanza tenere presente che la fase del ciclo che avviene per prima (la fase cosiddetta estrogenica) non è fissa, ma può variare, avere cioè delle oscillazioni, mentre la fase successiva (quella che viene chiamata progestinica) è solitamente più costante nel tempo durando mediamente i canonici quattrodici giorni.

In ogni caso, anche se la durata del ciclo delle mestruazioni sarà differente rispetto a quella canonica di ventotto giorni, il periodo fertile sappiamo che si manifesterà sempre quattordici giorni prima della prima perdita ematica delle mestruazioni successive, ed anche, ovviamente, nei quattro o cinque giorni prima dell’ovulazione.

Considerate comunque che, dal 10 giorno dopo il primo di mestruazione siete già nel periodo fertile. La probabilità maggiore di concepire c’è il giorno dell’ovulazione e i due che la precedono.

Come dicevamo appunto, il calcolo dell’ovulazione non vi permette ne di ottenere una gravidanza sicura, ne di scongiurarla quando state cercando di NON avere i figli. Si perché sono molte le donne che usano come unico metodo contraccettivo questo calcolo. Ricordatevi che può andare a buon fine 100 volte ma alla 101 potreste trovarvi ad affrontare una gravidanza non desiderata.

Altri metodi per calcolare l’ovulazione

Potete utilizzare anche qualche metodo differente per calcolare l’ovulazione. Ad esempio molte donne si basano sui sintomi dell’ovulazione, che vedremo più avanti. Altre effettuano la misurazione della temperatura basale, altre monitorano con il test di ovulazione i livelli ormonali. Sono tutti metodi validi ma non sicuri. Per questo motivo se cercate una gravidanza può esservi d’aiuto tutto questo, mentre se state cercando di evitarla, è meglio far affidamento a metodi contraccettivi più sicuri perché l’ovulazione può presentarsi in momenti improvvisi!

Quanto dura l’ovulazione

Come già accennato, l’ovulazione si presenta dopo 14 giorni dal primo di mestruazione. Dura solo 24 ore ed è questo il momento più fertile in assoluto. Già quattro giorno prima però, è considerato il periodo fertile.

I 4 sintomi principali dell’ovulazione

sintomi principali dell'ovulazione

E’ molto importante riconoscere i principali sintomi dell’ovulazione. Molte donne infatti non hanno bisogno di fare calcoli accurati o misurare la temperatura basale per capire con esattezza quando ovulano. Esistono infatti diversi sintomi che rendono possibile identificare il periodo fertile del mese.

1. Dolore al basso ventre

Dolore nella parte bassa del ventre. Il fastidio può essere più o meno intenso. Ogni donna vive diversamente questi sintomi, senza contare che molte non lo percepiscono affatto. Durante il periodo dell’ovulazione di solito è una delle due ovaie a fare più male perché è quella che sta ovulando. La tensione viene infatti causata dal follicolo che cresce e porta l’ovaio al doppio del suo volume. Il dolore scompare entrando nella fase premestruale. Alcune donne non soffrono di queste tensioni, per altre i dolori scompaiono invece dopo la prima gravidanza.

2. Muco cervicale

Muco cervicale: si tratta di una sostanza molto simile all’albume dell’uovo. La sua presenza non è certo casuale Permette infatti agli spermatozoi di risalire. Il muco in realtà c’è sempre ma, durante il periodo fertile cambia. Se state attente attente a questa cosa, riuscite a capire quando arriva l’ovulazione.

Più l’ovulazione si avvicina, più il muco cambia dal punto di vista della consistenza. Si passa così da una consistenza secca e appiccicosa, ad una più cremosa e umida, come quella dell’albume. E’ in quest’ultima fase che si entra nella fase ovulatoria, quella più fertile.

Il muco cervicale per alcune donne è presente durante quasi tutto il ciclo della stessa consistenza di quello fertile. In questo caso tale analisi può non servire a molto. Considerate poi che alcuni farmaci, come ad esempio gli antistaminici, possono provocare l’asciugatura del muco cervicale. Se per natura invece non lo riscontrate mai o solo di raro, è meglio parlare di questo problema con il ginecologo perché l’infertilità potrebbe dipendere proprio da questo.

Come avrete capito il muco cervicale non è proprio un sintomo, ma piuttosto una conseguenza del cambiamento che avviene in voi ogni mese. La sua presenza non provoca dolore, ma viene vissuta con fastidio perché spesso il muco si deposita sugli slip ed ecco che durante il periodo ovulatorio è necessario usare dei salva slip.

3. Aumento del desiderio

Già alcuni giorni prima della comparsa dell’ovulazione potreste sentire un aumento della libido, del desiderio. Un motivo ancora in più per avere rapporti sessuali. L’aumento del desiderio dipende infatti dai livelli più alti di estrogeni nel sangue, i quali sono prodotti dalle ovaie.

4. Tensione al seno

Durante la fase ovulatoria potreste percepire un po’ di tensione al seno, proprio come accade prima delle mestruazioni. AL tatto però può comparire molto più morbido e florido. Alcune donne percepiscono per questo un po’ di fastidio, per altre invece si tratta di un vero e proprio dolore.

La tensione al seno e il suo aumento volumetrico può dipendere dai livelli ormonali che allentano la tensione mammaria. Il dolore può avere diverse origini comunque. Nella maggior parte dei casi è un problema che si risolve, dovuto al ciclo mestruale, uno sforzo o semplicemente alla tensione nervosa.

La forma più comune è quella legata al ciclo mestruale. Altre volte invece può avere altre cause, come le cisti o i fibromi. In quest’ultimo caso il dolore compare solo in un seno. Nella maggior parte dei casi comunque, si tratta di un sintomo comune all’ovulazione, la sindrome premestruale o in altri casi della gravidanza.

Alcuni di questi sintomi in realtà potete percepirli anche all’inizio di una gravidanza. In questo caso se vedete saltare il ciclo mestruale o vedete singole perdite (che potrebbero essere collegate allo spotting da impianto), la cosa migliore che potete fare è consultare il vostro ginecologo per sincerarvi della gravidanza o scoprire quali sono le cause della mestruazione mancata.

Calcolo ovulazione: è sempre affidabile?

Il calcolo dell’ovulazione non è un metodo efficace ne per procreare ne per non rimanere incinte. Abbiamo già analizzato a fondo la questione. Ma un’altra cosa da valutare è il fatto che, con il passare del tempo, probabilmente siete sempre meno fertili. E’ un semplice dato di fatto. Man a mano che aumenta la vostra età anagrafica, meno possibilità avete di concepire. A livello fisiologico gli ovuli si sviluppano da un gruppo di cellule germinali, tra i 2 ed i 4 milioni.

Il numero diminuisce con il passare degli anni perché queste cellule degenerano ad un certo punto dello sviluppo. Considerate poi che una donna nel corso della sua vita rilascia circa 400 cellule uovo. Se desiderate avere un figlio chiaramente dovete cercare di “programmare” la gravidanza ad un’età giusta, ma sempre nel pieno rispetto dei vostri desideri! Se notate un calo di fertilità o avete problemi a concepire, l’unica cosa che dovete fare è sottoporre il quesito al vostro medico di fiducia!

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