Afte in bocca: quando sono benigne e quando maligne

Le afte in bocca sono un disturbo molto comune e per questo vengono spesso sottovalutate, a volte però possono essere anche maligne. Cerchiamo di capire quando.

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Afte in bocca (Pinterest – latuadietapersonalizzata.it)

Il nostro corpo tende a comunicarci sempre quando qualcosa non va. E lo fa con una qualsiasi alterazione a cui non siamo abituati. Si tratta di un vero e proprio meccanismo di difesa naturale dell’organismo, il quale ci manda dei segnali per farci capire che c’è un problema in corso di cui magari non siamo al corrente.

Fra questi segnali ci possono essere anche le afte. Si tratta di formazioni ulcerative che di solito colpiscono la bocca e la lingua. Sono abbastanza fastidiose, soprattutto durante la masticazione, ma solo in alcuni casi sono il sintomo di una problematica molto più grave.

Le cause delle afte in bocca sono davvero tante e quelle più conosciute sono le più banali. Ne esistono altre più sconosciute e allo stesso tempo più gravi. Andiamo ad analizzare una di queste.

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Afte in bocca maligne

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Afte in bocca (Pinterest – corriereserale.com)

Le cause più comuni che determinano l’insorgere delle afte sono sono le seguenti:

  • Intolleranze alimentari
  • Carenze vitaminiche
  • Allergie
  • Cibo irritante o troppo piccante
  • Predisposizione genetica
  • Fumo
  • Intolleranze alimentari
  • Cambiamenti ormonali
  • Stress e abbassamento delle difese immunitarie
  • Ferite della bocca
  • Scarsa o inadeguata igiene orale

Oltre a queste, abbiamo detto che le afte possono essere un’avvisaglia per problematiche più serie. Una di queste è il morbo di Chron, una malattia infiammatoria cronica intestinale. Diventato noto soprattutto negli ultimi anni, il morbo di Crohn è un’infiammazione che può colpire tutto il trattogastrointestinale, dalla bocca all’ano. In circa il 90% dei casi, la malattia colpisce maggiormente l’ultima parte dell’intestino tenue (ileo) e il colon.

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Le ulcere derivate dall’infiammazione, se non curate, possono portare a stenosi, ovvero a dei restringimenti intestinali, o approfondirsi fino a “bucare” l’intestino e a toccare le fistole, ossia gli organi circostanti. Tali complicanze richiedono spesso un trattamento chirurgico. È bene precisare che la maggior parte dei pazienti, con le cure e i controlli necessari, possono tenere sotto controllo la patologia e condurre una vita regolare.
In conclusione, è consigliabile fare attenzione all’insorgere delle afte e consultare il proprio medico di fiducia. (Serena Ponso)

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