Latte in polvere per neonati ritirato per rischio microbiologico

Il Ministero della Salute ha ritirato due lotti di latte in polvere per neonati per via di un elevato rischio microbiologico. Tutti i dettagli.

Latte per bambini con salmonella
Neonato beve il latte dal biberon (Pinterest, magicmaman.com)

In via precauzionale e volontaria, il Ministero della Salute ha predisposto il ritiro immediato di due lotti di latte in polvere della Similac, proprietà del marchio statunitense Abbott. In seguito ad alcuni casi di salmonella e cronobacter registrati in America, i richiami sono stati avviati anche in Italia. Tutti i dettagli.

Salmonella nel latte in polvere per neonati: ritiro immediato

A seguito di 4 casi di salmonellosi e infezione da cronobacter registratisi negli Stati Uniti, il Ministero della Salute ha ritirato due lotti di latte in polvere Similac potenzialmente contaminati. I prodotti appartengono al marchio statunitense Abbott Srl, con stabilimento in Michigan, e recano una data di scadenza posteriore al 1 aprile 2022. In particolare, si tratta dei lotti numero:

Latte artificiale per bambini contaminato
Latte in polvere nel biberon (Pinterest, corporettemoms.com)
  • 29280Z26, data di scadenza: 1/06/2023;
  • 27930Z20, data di scadenza: 30/09/2022.

I prodotti sono venduti in barattoli di alluminio da 400 grammi ciascuno, ma in seguito ai 4 casi di neonati infettati, il loro ritiro è stato avviato in maniera tempestiva. Il colosso statunitense Abbott Srl raccomanda di non consumare i lotti indicati di latte in polvere, restituendoli al punto vendita di riferimento per un eventuale rimborso.

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Latte in polvere contaminato: tutti i rischi per i neonati

Non solo in Italia, i paesi coinvolti nel maxi richiamo di latte in polvere sono circa 40 in tutto il mondo. Si tratta dei lotti delle formule Similac, Alimentum e EleCare, mentre tutti gli altri prodotti Abbott Srl sono da considerarsi sicuri e commercializzabili.

Anche il Ministero della Salute ha preso un provvedimento immediato, visti i rischi che corrono i più piccoli ingerendo questi tipi di batteri. Sia quello della salmonella che il cronobacter sono pericolosissimi per gli infanti che non dispongono ancora delle giuste difese immunitarie per combatterli.

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In particolare, è l’infezione da Cronobacter sakazakii a registrare un tasso elevato di mortalità tra i più piccoli, provocando gravi meningiti. Mentre il batterio della Salmonella può causare:

  • febbre;
  • nausea;
  • vomito;
  • crampi addominali;
  • diarrea.

Cosa fare quindi se i più piccoli entrano in contatto con questi batteri? Per quanto riguarda l’infezione da salmonella, può durare dai 4 ai 7 giorni e si cura generalmente con una terapia di supporto a base di liquidi reidratanti, probiotici e fermenti.

In caso di infezione da cronobacter, occorre recarsi tempestivamente dal medico, o dal pediatra, per iniziare una terapia antibiotica mirata che durerà dai 5 ai 14 giorni di trattamento. Se lo stadio della contaminazione è grave, gli antibiotici verranno somministrati per via endovenosa. In entrambi i casi, gli esperti consigliano riposo assoluto e la reintegrazione di liquidi (almeno due litri al giorno).

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