La dieta liquida, cos’è e perché può essere pericolosa? Il caso di Shane Warne

La dieta liquida: tutti i dettagli su questo regime alimentare molto severo. La riflessione aperta dopo la morte di Shane Warne

morto Shane Warne dieta liquida
il celebre atleta Shane Warne (Instagram)

Il mondo dello sport oggi è in lutto. Piange Shane Warne, il giocatore di cricket che per molti era una vera leggenda. Australiano, di 52 anni, è morto in pochissimo tempo, questa mattina, sull’isola di Kh Samui in Thailandia, dove si trovava in vacanza con alcuni amici.

La corsa all’ospedale non è servita a nulla. L’atleta si è spento poco dopo esservi arrivato, in seguito ad un attacco cardiaco come hanno fatto sapere i medici. Sulla sua morte da oggi però aleggia il sospetto di un regime alimentare non corretto.

È stato il suo manager, infatti, come riporta Il Fatto Quotidiano, a spiegare che l’atleta australiano per due settimane aveva seguito una dieta liquida che lo avrebbero portato ad accusare alcuni malori al petto. “Portava avanti una dieta strana che recentemente gli chiedeva di assumere solo liquidi per 14 giorni – ha puntualizzato il manager di Warne alle televisioni locali – Negli ultimi tempi l’ha ripetuta tre o quattro volte”.

Ma cos’è questa dieta liquida e davvero può essere così pericolosa da portare alla morte? Vediamo di fare chiarezza.

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La dieta liquida, tutti i dettagli dopo la morte di Shane Warne

frullati
frullati (Foto di Anastasia Zhenina da Pexels)

La dieta liquida, come spiega la parola, prevede l’assunzione solo di liquidi. Chi la segue può assumere dunque succhi, centrifugati, frullati e similari. Per molti specialisti una soluzione veramente estrema e rigida per perdere peso.

Dal punto di vista del peso la dieta dona risultati immediati, ma dagli studi fatti pare che il mantenimento non è molto efficace. Le diete totalmente liquide, poi, sono molto “pesanti” per il fisico, quelle parzialmente solide (e che permettono l’assunzione di un pasto nell’arco della giornata) sono invece più efficaci sul fronte del mantenimento del peso.

Il grande atleta l’aveva scelta per tornare subito in forma. Per lui non era la prima volta: già in passato, come ha precisato il suo manager, aveva intrapreso delle soluzioni “radicali” per ridefinire il suo corpo.

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Capire se la sia morte è legata al tipo di dieta che ha fatto sarà possibile solo dopo l’autopsia. Il professore Garry Jenning, capo consulente medico della Heart Foundation, ha spiegato in queste ore nelle quali si cerca di ricostruire la vicenda, che “le diete a basso contenuto calorico in determinate situazioni mettono il cuore a forte rischio“.

Prima di intraprendere delle diete o piani alimentari di un certo tipo è sempre necessario confrontarsi con il proprio medico e anche con un professionista specializzato in grado di stabilire se quel regime sia adatto o meno alla persona.

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