I trattamenti estetici iniettabili, hanno ormai spopolato tra donne e uomini. Ma stanno cambiando i nostri canoni di bellezza?
I filler dermici sono sostanze gelatinose che vengono iniettate sotto la pelle per ripristinare il volume perso, linee morbide e ammorbidire le pieghe o migliorare i contorni del viso. Più di 1 milione di uomini e donne scelgono ogni anno questo popolare trattamento di ringiovanimento del viso. Esso può essere un modo economico per sembrare più giovani senza chirurgia.
In particolare tali filler hanno la capacità di appianare le rughe ma anche, le linee attorno al naso e alla bocca, migliorare il volume sulle guance. Ma anche ridurre le linee delle labbra verticali, riempire e definire le labbra, levigare il mento, migliorare simmetria tra lineamenti del viso.
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Trattamenti estetici iniettabili e canoni di bellezza
Data la corsa smodata ai trattamenti estetici iniettabili, può sembrare che ci sia una modificazione dei tratti canonici di bellezza. In realtà le iniezioni di botulino o acido ialuronico, vengono fatte dagli esperti nel rispetto della naturalezza di un volto. La perfezione artefatta, l’eccesso non è mai auspicabile nella misura in cui non si voglia deturpare il proprio aspetto.
“L’uso eccessivo di filler è una vera preoccupazione e i bravi chirurghi plastici diranno di no ai loro pazienti se li mette a rischio, dà loro scarsi risultati o crea aspettative irrealistiche“, afferma infatti il dottor Papadopoulos.
La sindrome del viso troppo pieno, può essere conseguenziale all’eccessivo utilizzo di filler: guance eccessivamente pronunciate, mento a punta e un aspetto gonfio vanno ad alterare il normale aspetto di una persona non risultando piacevole. Il dottor Papadopoulos afferma infatti che “l’obiettivo tra gli iniettori e i clienti dovrebbe essere quello di voler ottenere una versione migliore di te stesso, non una persona diversa”
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Inoltre, esiste la possibilità che insorgano delle complicanze a seguito dell’iniezione da filler. La più temuta è la comparsa di un gonfiore o edema cronico (che non migliora col tempo). Questa complicanza, fortemente antiestetica, può manifestarsi anche a distanza di mesi o anni dal trattamento così come si evidenzia in questo caso clinico. (Elisabetta Prunas)
