Riforma delle pensioni, aboliti i privilegi per diversi aventi diritto

Molti individui che fino ad oggi hanno beneficiato di trattamenti di sostengo importanti perderanno tutto ciò a seguito della futura riforma delle pensioni.

Persone in fila per riscuotere la pensione
Persone in fila per riscuotere la pensione (Foto ANSA)

Riforma delle pensioni, si discute su questo delicato argomento da diversi mesi. I sindacati e le associazioni di categoria già da tempo chiedono al Governo un incontro urgente per affrontare l’argomento. L’Esecutivo però non sembra avere tempo a disposizione per potere procedere in tal senso.

Fatto sta che servirebbe eccome parlare della riforma delle pensioni, che per i sindacati vedrebbe come età idonea i 62 anni di età. Questo favorirebbe anche l’occupazione per le fasce di lavoratori più giovani. La fuoriuscita dal mondo del lavoro così presto verrebbe accompagnata da una penalizzazione in quello che è l’assegno che l’INPS emetterà di mese in mese.

Attualmente la pensione di vecchiaia si attesta sui 67 anni. Ma potrebbero esserci degli scaglioni tali da potere anticipare la cosa, con ogni anno precedente ai 67 e che parte dai 62 che comporterà una specifica diminuzione in proporzione messa in atto dall’INPS. Ed in quella che dovrebbe essere la futura riforma delle pensioni non dovrebbero mancare anche altre soluzioni alternative.

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Riforma delle pensioni, i cambiamenti in negativo per queste categorie

Un uomo anziano mentre sta seduto
Un uomo anziano mentre sta seduto (Freepik)

Come ad esempio dei bonus se, al contrario, si sceglie di ritardare la pensione. E per quanto concerne la pensione di reversibilità si va verso un cambiamento importante, che vede una decurtazione dell’importo per coloro che hanno un coniuge deceduto e che prendeva regolarmente l’assegno dall’INPS.

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Piccola postilla: la reversibilità spetta anche a figli rimasti orfani del genitore pensionato (solo se minorenni o se maggiorenni ma disoccupati e che siano iscritti a scuole o corsi di formazione, n.d.r.). Il taglio della reversibilità può accadere se in presenza di redditi annui familiari inclusi tra i 20.489,82 ed i 27.319,76 euro (-25%).

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La decurtazione aumenta all’aumentare dell’ISEE dichiarato (del 40% in meno con reddito da 27.319,77 euro a 34.149,70 euro; del 50% in meno con reddito dai 34.149,71 euro in poi o se il reddito superi di cinque volte il trattamento minimo previsto). Tra l’altro pure i figli che abbiano terminato gli studi vedranno decadere il loro diritto a percepire la reversibilità.

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