Epatite A, B e C: caratteristiche e differenze dell’infiammazione del fegato

Vediamo tutte le caratteristiche dell’infiammazione del fegato che si manifestano in epatite A, B o C e le differenze tra queste patologie.

analisi sangue
Provette (Pixabay)

Il fegato è una ghiandola annessa all’apparato digerente. Si tratta di un organo fondamentale per l’elaborazione delle sostanze che ingeriamo e per l’eliminazione di quelle tossiche. Ma anche questa ghiandola può avere dei problemi e sviluppare delle patologie.

Alcune di queste patologie sono l’epatite A, B e C. Si tratta di infiammazioni del fegato che compromettono la funzionalità dell’organo in modo più o meno grave a seconda dei casi e delle caratteristiche. Nonostante si tratti dell’organo più grande e più resistente del nostro organismo, sono milioni le persone che sono affette da epatite.

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Gli studiosi hanno fatto passi da gigante in questi anni, soprattutto nel trattamento e la cura dell’epatite C, la forma più grave. Ma vediamo qui di seguito le caratteristiche delle varie forme di epatite, come avviene la diagnosi e i vari sintomi.

Epatite A, B e C: le caratteristiche dell’infiammazione del fegato

zucchero e fegato
Fegato (AdobeStock)

L’epatite può essere di due forme: acuta o cronica. Nel primo caso si parla di un’infiammazione che può durare da 2 settimane a 6 mesi e compare all’improvviso. Nel secondo caso possono volerci molti anni per la sua formazione ma ci sono delle conseguenze di salute molto più gravi.

Epatite A

Iniziamo con il descrivere la prima di queste infiammazioni, l’epatite A. Questo virus è stato individuato per la prima volta nel 1973 e viene indicato con la sigla HAV. Si tratta di un’infezione che si trasmette per via oro-fecale, significa che avviene attraverso l’assunzione di cibo o bevande contaminate da acqua reflue. Poche particelle sono sufficienti a causare l’infezione e i sintomi sono come quelli influenzali:

  • febbre
  • inappetenza
  • astenia
  • nausea
  • vomito

Dopo i primi tempi in cui insorgono questi sintomi, possono manifestarsi ittero, un’urina più scura e naturalmente può esserci il dolore al fegato che si avverte molto chiaramente. Non si tratta, in ogni caso, di una forma grave. Nel 90% dei casi si risolve da sola, può creare complicanze in anziani immunodepressi. Esiste un vaccino per questo tipo di infiammazione.

Epatite B

L’epatite B, o HBV, è una forma acuta di infiammazione più pericolosa di quella vista precedentemente. Si trasmette con il sangue o attraverso rapporti intimi. In questo caso, non sempre si manifestano i sintomi. Una persona può avere questa infiammazione e non sapere di averla. In ogni caso, però, la trasmetterà agli altri. I sintomi, quando si manifestano, sono:

  • febbre
  • nausea
  • vomito
  • urina scura
  • feci chiare
  • affaticamento
  • ittero
  • prurito

Inoltre, dagli esami del sangue si evidenziano valori molto alti di bilirubina e transaminasi. Ci sono comunque specifici marker per l’individuazione della patologia in modo da procedere subito al trattamento.

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Possono verificarsi diversi casi: stato di portatore inattivo (c’è il virus ma non comporta danni epatici), infezione cronica (permanenza del virus con danni epatici), infiammazione acuta e guarigione (nella maggior parte dei casi con sviluppo degli anticorpi specifici), epatite fulminante (che porta alla morte nel 90% dei casi e richiede il trapianto).

Epatite C

L’epatite C, o HCV, può avere una forma acuta oppure cronica. Si pensava che le vie di trasmissione fossero quelle dell’epatite B, in realtà non è così, ma si trasmette solamente con il sangue. Quindi, è meno contagiosa di quello che si è sempre pensato, ma è la forma di infezione più resistente. I sintomi sono gli stessi dell’epatite B solamente che ha indicatori e marcatori diversi che possono essere rilevati con l’esame del sangue con approfondimenti attraverso biopsia.

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Se la condizione peggiora può essere necessario un trapianto di fegato. Tuttavia, le terapie antivirali degli ultimi tempi portano alla guarigione nella maggior parte dei casi.

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