Attenzione a questo sintomo: se hai un gonfiore in questa zona, fai subito un controllo

Bisogna fare attenzione al gonfiore localizzato in una zona in particolare: vediamo i sintomi dei linfonodi ingrossati.

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Linfonodi del collo ingrossati (Canva) – Inran.it

Il sistema linfatico è costituito da una serie di organi e tessuti, tra cui linfa, vasi linfatici e linfonodi. Questi ultimi sono ghiandole che fungono da snodi dei vasi linfatici, una rete del sistema immunitario capace di raccogliere scorie, liquidi, batteri e virus e di mantenere l’equilibrio dei fluidi drenando quelli in eccesso. Il corpo è pieno di linfonodi, i quali filtrano i liquidi e le sostanze.

Durante la loro funzione, però, i linfonodi possono ingrossarsi. Questa condizione, non per forza preoccupante, è chiamata linfoadenopatia. Solitamente, le zone più soggette a linfoadenopatia sono collo, inguine e ascelle. Queste sono le zone più colpite perché sono importanti snodi per il filtro di cellule cattive. I linfonodi possono ingrossarsi per molteplici situazioni.

Sintomi dei linfonodi ingrossati: linfonodi reattivi e linfonodi maligni

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Linfonodi del collo gonfi (Canva) – Inran.it

I linfonodi possono ingrossarsi per cause diverse, dall’abuso di farmaci ad alcune malattie del sistema immunitario, da un tumore alla leucemia. La zona più colpita in assoluto è quella sotto al mento, la quale si ingrossa per cause benigne. Questi sono i linfonodi reattivi, i quali si gonfiano temporaneamente in situazioni di tosse o di raffreddore.

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I linfonodi dell’inguine, invece, si possono ingrossare se si sta troppo tempo svestiti e a piedi nudi all’aria aperta, mentre i linfonodi delle ascelle si possono gonfiare a causa di traumi, come contusioni, depilazione, deodoranti aggressivi o infezioni al braccio. Il rigonfiamento, nella maggior parte dei casi, è temporaneo e dura al massimo qualche giorno. Questi sono tutti linfonodi reattivi.

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I linfonodi possono gonfiarsi anche per diversi centimetri. In questo caso, è bene fare impacchi caldi. I linfonodi del collo si ingrossano frequentemente, specie in inverno, a causa dell’influenza, del mal di gola, del raffreddore o di malattie respiratorie. In questo caso, non è niente di preoccupante, nel giro di due settimane al massimo si sgonfiano.

I linfonodi si gonfiamo quasi sempre per cause benigne

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Gonfiore dei linfonodi dell’ascella (Canva) – Inran.it

Un linfonodo gonfio può procurare dolore, aumento di sensibilità e prurito, il tutto causato dalla sua infiammazione. Altre cause per cui ci si imbatte in questo problema sono l’otite, la mononucleosi, un ascesso dentale, la tonsillite, il lupus, e in casi rarissimi anche per via dell’AIDS o dell’ostruzione del sistema linfatico.

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In caso di tumore, quindi si parla di linfonodi maligni, i linfonodi non danno dolore, ma sono gonfi per settimane, sono duri e immobili anche al tatto, e crescono lentamente al posto di diminuire. Se invece, il linfonodo deriva da infezione virale, passa da solo nel giro di un paio di settimane, magari con l’assunzione di antibiotici prescritti dal medico.

Nel caso dei bambini, il tessuto linfatico è maggiore rispetto agli adulti. Significa che i piccoli subiscono maggiormente l’ingrossamento dei linfonodi, molto spesso di origine infettiva, accompagnato da sintomi quali febbre, mal di gola, lividi e parti infiammate, talvolta anche sanguinamento dalla bocca.

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Di norma, si verifica una regressione nel giro di un mese. Tuttavia, meglio sempre consultare il pediatra. Le cure per i linfonodi ingrossati sono l’assunzione di ibuprofene, paracetamolo o aspirina, per le persone adulte, oppure fare impacchi caldi. Mai stuzzicare troppo la zona interessata perché si rischia di acuire l’infiammazione.

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