Cos’è la pigrizia e come sconfiggerla per non buttare via giornate intere

Come poter sconfiggere la pigrizia? Scopri cos’è e come fare per non buttare via intere giornate per nulla, tutti i consigli.

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Pigrizia (Canva – Inran.it)

Con pigrizia non si intende un termine clinico formale nel campo della psicologia o della medicina in generale, poiché non è possibile ottenere una diagnosi di pigrizia. Tuttavia, alcuni psicologi hanno cercato di definire la pigrizia come viene usata nella cultura popolare. Questo stato d’animo può essere considerato come un’incapacità di agire o eseguire quanto previsto a causa della mancata voglia individuale.

Tuttavia, alcuni esperti sostengono che questo fatto non esisti, anzi, che prendersi il proprio tempo sia anche un’abitudine più che salutare. Non si tratta né di un disturbo psicologico o un tratto della personalità. Solitamente una persona pigra è riluttante a svolgere un’attività poiché non ha voglia di agire o sforzarsi, ovvero la sua motivazione si basa sul fare l’essenziale, con sforzo minimo. Una reazione normale, basata ance sul fatto che gli animali passano la maggio parte del loro tempo a non fare nulla. Tuttavia, risulta un comportamento non gratificante e percepito dal cervello come inutile.

Come sconfiggere la pigrizia per sentirsi appagati

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Pigrizia (Canva – Inran.it)

La causa principale della pigrizia è la mancanza di volontà e alcuni ricercatori sono riusciti a stabilire che la causa potrebbe essere un neurotrasmettitore all’interno della dopamina che riesce ad influenzare la volontà di agire. Lo studio è stato svolto dalla Vanderbilt University (Stati Uniti), il quale riporta che la quantità di dopamina presente in tre regioni del cervello, può determinare se una persona è intraprendente o procrastinatrice.

In base all’area del cervello nel quale si trova, la dopamina ha compiti diversi, e questo vale anche per la pigrizia. Per arrivare ai loro risultati, i ricercatori hanno scansionato il cervello di 25 giovani adulti volontari e li hanno sottoposti ad un test per vedere quanto fossero motivati o disposti a lavorare per una ricompensa in denaro. Secondo i risultati: le persone più laboriose avevano un’alta quantità di dopamina in due aree del cervello note per svolgere un ruolo nella ricompensa e motivazione, tuttavia erano bassi nella regione responsabile della percezione del rischio.

In sostanza, mentre alcuni soggetti si concentrano per lo più sulla ricompensa in denaro che potrebbero ottenere e cercano di minimizzare le possibili perdite, quali energia e tempo. Altre sono più caute nel correre un certo tipo di rischio per spendere energia extra per una ipotetica ricompensa, finendo per essere pigre. A volte quindi è solo il risultato di scarse valutazioni. Per esempio il non fare una determinata cosa nell’immediato, pensando di farla dopo. Ma quel tempo da dedicargli dopo, effettivamente, non risulta sufficiente. La scarsa motivazione, quindi, non è l’unico fattore da considerare e responsabile della pigrizia.

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Per fa fronte a questo stato d’animo, probabilmente basterebbe una gratifica. Ovvero, molti compiti a rischio pigrizia non hanno ricompensa e non sono appaganti nell’immediato. Quello che può far perdere la pigrizia, è migliorare l’autostima per arrivare all’obiettivo senza cadere nel circolo vizioso dell’essere pigri. Ovviamente facendo tutto con i propri tempi.
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