Parkinson: un recente studio cambia tutto, c’entra un prodotto che usiamo sempre

Il morbo di Parkinson protagonista di uno studio condotto nelle ultime settimane. Tra le nuove cause individuate ce n’è una inquietante.

Il Parkinson è stato oggetto di studio da parte di ricercatori degli Stati Uniti, i quali hanno voluto accertarsi del fatto che la esposizione in eccesso ad un particolare prodotto potrebbe accentuare il pericolo di contrarre questa tremenda malattia di carattere neurodegenerativo.

Perché si sviluppa il Parkinson?
La scritta Parkinson? (Canva – inran.it)

La US Environmental Protection Agency ha sottoposto più di trecentomila persone a delle analisi approfondite, per potere poi estrapolare dei dati che sono risultati utili al potere giungere ad una conclusione. Risultati che hanno poi trovato pubblicazione sulla rivista specializzata di settore Jama Neurology.

Lo studio sul morbo di Parkinson ha portato in particolare a selezionare questi trecentomila e più soggetti nell’ambito specifico di una precisa situazione. Ma la cosa potrebbe interessare anche individui che appartengono ad ambiti differenti.

Morbo di Parkinson, studio conferma: “C’è una sostanza pericolosissima tra le cause”

Questi uomini e donne osservate con attenzione hanno lavorato o lavorano tutti con le forze armate. E sono tutti quanti venuti in contatto, in un modo o nell’altro, con un preciso prodotto chimico. La cui esposizione continua pare possa proprio fare si che aumenti il rischio di vedere sviluppato il morbo di Parkinson.

Perché si sviluppa il Parkinson?
Una bottiglia di plastica (Canva – inran.it)

Secondo questo studio la trielina – o tricloroetilene – che viene applicata anche per molti prodotti di uso comune oltre che in oggetti tipici dell’ambito medico e militare, potrebbe proprio fare in modo da accrescere il pericolo di dare modo al morbo di Parkinson di manifestarsi.

Il tricloroetilene tra l’altro è considerato anche un forte cancerogeno. Purtroppo in molti non erano o non sono consapevoli del fatto di essere esposti al contatto con questa sostanza. Il risultato dello studio è stato decisamente preoccupato. Addirittura il 70% in più di rischio è associato al contatto con la trielina.

Tornando ai soggetti esaminati, questi hanno fatto parte del corpo di militari di stanza tra i Marines nella base di Lejeune, in Carolina del Nord, tra il 1975 ed il 1985.

Attenzione al contatto prolungato nel tempo

Proprio in quest’ultimo anno venne compiuta una raccapricciante scoperta che riguardava la contaminazione dell’acqua potabile messa a disposizione dal locale apparato idrico. Le sostanze individuate furono tricloroetilene, percloroetilene, benzene e cloruro di vinile.

Perché si sviluppa il Parkinson?
Un uomo anziano affetto da morbo di Parkinson (Canva – inran.it)

La conclusione tratta è che il tricloroetilene può effettivamente aumentare il pericolo di sviluppare il Parkinson, oltre che alcune forme di cancro. E quindi questa cosa può essere annoverabile tra i fattori di rischio già noti, che sono rappresentati dal fattore ereditario oltre che da elementi ambientali, lesioni cerebrali, infezioni, neurotossine endogene, come specificato dall’Istituto Superiore di Sanità sul proprio sito web ufficiale.

Più in generale la esposizione a sostanze chimiche può causare degli effetti e delle conseguenze già nel breve periodo. Ma tutto ciò finisce con l’accentuarsi man mano che tale esposizione diventa prolungata nel tempo. In questi casi si passa da possibili malesseri saltuari a presenza cronica di malattie anche gravi.

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