Lo stretto rapporto tra autismo e sensibilità sociale: come rendere la società più inclusiva

Lo stretto rapporto tra autismo e sensibilità sociale, una correlazione supportata da numerosi studi scientifici.

L’autismo è una condizione che affligge circa l’1% della popolazione mondiale. Secondo le stime, una bambino su 160 nasce con questo disturbo. Nel mondo, le persone affette da autismo sono oltre 500 mila, e i casi, negli ultimi anni, sono in aumento, per via della continua esposizione delle mamme in stato di gravidanza alle sostanze tossiche, all’inquinamento dell’atmosfera e all’obesità. In questo articolo, le cause maggiori rivelate da un recente studio.

Autismo nei bambini (Canva) – Inran.it

Si tratta di una condizione di neurosviluppo che comporta una differente capacità di percezione nella persona affetta. Gli autistici osservano e percepiscono il mondo circostante secondo un differente piano di realtà. Questo disturbo, inoltre, si presenta in molteplici modi, tuttavia, comporta degli elementi costanti, come la profonda sensibilità ed l’empatia verso i temi sociali.

Disturbo dell’autismo, quando le persone sono maggiormente empatiche e hanno una spiccata sensibilità sociale

Aiuto tra fratelli (Canva) – Inran.it

La sensibilità sociale, nelle persone affette da autismo, è davvero profonda. Le persone autistiche, anche se a noi potrebbero sembrare distratte e perse nel loro mondo, in realtà hanno una spiccata curiosità nei dettagli, e hanno la capacità di far caso ad ogni minimo cambiamento, nelle movenze o nel linguaggio. La loro sensibilità e decisamente più sviluppata, perciò è bene notare alcuni segnali nei bambini piccoli.

Non è sempre una regola, tanto che gli autistici presentano due tipi di sensibilità, quella iperattiva e quella ipoattiva. Quest’ultima, denota un disinteresse totale nei confronti della società, ma è più rara. Contrariamente a quanto si possa pensare, individui autistici, invece, esprimono grande empatia nei confronti delle altre persone, anche se spesso non riescono a dimostrarla.

L’unione fa la forza (Canva) – Inran.it

Secondo i risultati ottenuti da alcune ricerche, le persone autistiche possono avere difficoltà nell’interpretare segnali sociali non verbali, quindi non comprendendo bene le espressioni del volto o i movimenti del corpo. Ma ciò non significa che siano privi di empatia, anzi, in tanti casi, infatti, questi possono sviluppare modi alternativi per reagire alle emozioni, utilizzando una comunicazione personale.

Uno studio condotto dall’Università di Cambridge, ad esempio, conferma la profonda sensibilità di queste persone, tanto che gli autistici si mettono addirittura nei panni degli altri, per capire meglio le emozioni provate. Insomma, questi individui hanno maggiore consapevolezza delle emozioni altrui, rispetto alle persone comuni. Tra l’altro, come confermano i dati forniti da una ricerca dell’Università di Yale, l’attività cerebrale delle persone affette da autismo è molto più intensa e frenetica, e ciò suggerisce una sensibilità e una visione della realtà circostante amplificate.

È bello e importante valorizzare questa capacità, e la spiccata sensibilità di questi individui può essere un esempio per affrontare i problemi del mondo. Inoltre, è anche un modo per concentrarsi maggiormente sull’inclusione sociale. Una società più inclusiva aprirebbe le porte per una differente percezione della realtà, e ci si aiuterebbe a vicenda nella risoluzione di numerosi problemi.

Impostazioni privacy