Baby blues e depressione post partum: non sono la stessa cosa

Ti sei mai chiesta che differenza c’è fra il baby blues e la depressione post partum: ecco le differenze significative, fa attenzione!

Sicuramente uno dei momenti più delicati per una donna è la nascita del proprio figlio, quel bimbo tanto desiderato frutto dell’amore di due persone. Per una madre è una soddisfazione grandissima poter abbracciare forte il proprio bambino dopo nove lunghi ed estenuanti mesi fatti di voglie, nervosismi, visite a non finire e dei vari preparativi per il grande arrivo.

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Donna esausta e in preda a una crisi post partum (Canva – Inran.it)

Dopo la venuta del nascituro per una donna è davvero complesso affrontare questi nuova cambiamenti. Visto che la donna dovrà affrontare periodi di forte stress psico-fisici dovuti magari all’inadeguatezza come madre o per una mancata connessione emotiva con il proprio bambino. Grazie a questa guida scoprirai la differenza fra depressione post partum e baby blues.

Baby blues e depressione post partum: ecco le differenze

Il baby blues o maternity blues non è altro che una particolare condizione fisiologica transitoria e reversibile. Si tratta di una condizione nella quale la donna va incontro nella prime settimane dal parto. Forse non lo sai ma secondo alcuni dati conferiti da medici ed esperti, pare che al mondo soffrono più del 70% della popolazione femminile. Col tempo il baby blues può comportare anche alterazioni ormonali dati per appunto dal post partum.

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Neo mamma che si interfaccia con una psicologa (Canva – Inran.it)

Fra i vari sintomi non possono certo mancare il senso di inadeguatezza, l’irritabilità, ma anche la stanchezza immotivata e pianto isterico prolungato. Di solito questi sintomi durano all’incirca una settimana o due e col tempo migliorano lo stato psico-fisico della donna fino a scomparire definitivamente. La differenza con la crisi post partum sta nel fatto che quest’ultima è una vera e propria depressione, che va monitorata e seguita da un esperto in materia. Fai molta attenzione a questo tipo di depressione che pochi conoscono, ma che è molto diffusa nel mondo! 

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Madre che sorride mentre guarda la sua bambina (Canva – Inran.it)

Il quale dopo una accurata analisi potrà individuare il problema e risolverlo alla radice. È importante agire in questi casi in maniera tempestiva, visto che la depressione post partum può portare con il tempo anche a comportamenti e pensieri suicidi, sia per se stessa che per il nascituro. Atteggiamenti a volte alquanto preoccupanti, che posso comportare gravi danni alla salute della donna che alla sua prospettiva di vita futura. Se anche tu da poco hai partorito sono questi gli assorbenti che dovresti utilizzare: provali! 

Si consiglia di chiedere aiuto a uno psicologo o uno psicoanalista, nel momento in cui tale malessere continua ad essere presente anche dopo un mese dal parto. Specialmente se tende ad interferire con le proprie attività quotidiane comprese quelle legata al bambino. Lo stesso vale se nel tempo sembra che la situazioni non migliori affatto, anzi sembra quasi peggiorare sempre di più. Se anche tu stai attraversando un periodo delicato come questo è il caso di prendere provvedimenti il prima possibile, così che tu possa tornare a stare bene e goderti il tuo bambino!

Nicolas De Santis

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