“Se fa male, allora fa bene”, i giusti dolori post allenamento

I dolori post allenamento sono un sintomo del tutto normale, significa che la muscolatura ha faticato, quindi sono un effetto positivo.

Di solito, in palestra, c’è un detto che ogni tanto si sente dire: “se fa male, allora fa bene”. Con queste parole, ci si riferisce proprio ai dolori post allenamento, ossia quando il muscolo, ormai a riposo, riporta gli effetti del lavoro fatto qualche ora prima. Se fa male, dunque, significa che si è lavorato bene, quindi il dolore è un effetto positivo.

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Dolore al ginocchio (Canva) – Inran.it

Naturalmente, c’è dolore e dolore. Il doloro post allenamento non è certo relativo a un trauma o a una contusione, ma riguarda la muscolatura indolenzita. L’indolenzimento varia in base alla situazione, maggiormente si è inattivi, e più si prova dolore nel momento in cui si riprende l’allenamento. Inoltre, a influire sul dolore ci sono anche l’alimentazione, lo stato psicologico e la condizione di salute.

Quando fa male fa bene: l’effetto positivo dei dolori post allenamento

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Atleta durante allenamento (Canva) – Inran.it

Vivere un allenamento in funzione del sacrificio, del dolore, della fatica, ovviamente non è il giusto modo di allenarsi. Va bene che bisogna soffrire per essere belli, ma c’è un limite a tutto, perché insieme al benessere fisico, bisogna pensare a quello mentale. Mente e corpo devono lavorare insieme, è soltanto in questo modo che si raggiunge il massimo.

Perciò, occorre seguire una programmazione bilanciata, in base alle nostre esigenze, dove gli esercizi intensi devono essere ben distribuiti. I dolori che si avvertono dopo un allenamento faticoso possono essere di varia intensità e di varia natura. Solitamente, quelli derivanti dai microtraumi alla muscolatura, avvengono dopo poche ora e durano per un massimo di tre giorni.

Tra i dolori vari troviamo i cosiddetti DOMS, ossia Delayed Onset Muscle Soreness, cioè l’indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata. Questi dolori si manifestano attraverso indolenzimento dei muscoli e un dolore diffuso in varie parti del corpo. Si tratta appunto di microtraumi alle fibre muscolari, e non è l’acido lattico, come erroneamente si pensa.

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Esercizi con il bilanciere (Canva) – Inran.it

Ovviamente, per chi ricomincia ad allenarsi dopo un lungo periodo di inattività, i dolori DOMS possono avere durata anche più lunga, addirittura una settimana. Tuttavia, ci sono anche i dolori che invece suggeriscono un allenamento fatto male. Sono quei dolori legati sia ai muscoli, sia alle articolazioni che ai tendini. Ad esempio, se dopo una corsa si prova dolore al ginocchio, oppure all’anca, c’è qualcosa non che quadra.

In tal caso, meglio indagare sull’origine del dolore, magari sono state indossate scarpe inadatte, magari è scoordinato il modo di correre, e molti altri fattori ancora. Come si devono trattare i dolori da DOMS? Per ricevere sollievo, bisogna fare stretching. Lo stretching è fondamentale sia prima sia dopo l’allenamento, per evitare vari problemi, anche gravi. A tal proposito, ecco qualche esercizio semplice di allungamento muscolare.

Ma lo stretching è valido anche contro il dolore DOMS, così come fare impacchi di acqua fredda, appena dopo l’allenamento, oppure un massaggio fatto da un esperto. I DOMS differiscono da una contrattura, da uno strappo o da uno stiramento, ma spesso li si confonde. È sempre meglio evitare le autodiagnosi, e se un dolore si prolunga oltre la normalità, meglio farsi controllare da un medico.

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