Viene bocciata, ma vince il ricorso al TAR: nessuno si era accorto del suo deficit cognitivo

Ragazza viene bocciata a scuola e vince il ricorso al TAR: la bocciatura non era legittima perché soffre di un deficit cognitivo.

La scuola dovrebbe essere un luogo in cui gli studenti vengono messi al primo posto, dove le loro condizioni e necessità dovrebbero essere la priorità per il personale scolastico.

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Ragazza che studia con un insegnante (foto da Canva) – Inran.it

I giovani sono il futuro e bisogna investire e credere nelle loro potenzialità se vogliamo che il mondo, così come lo conosciamo, migliori nei prossimi anni. Oggi, ci giunge una notizia importante proprio sulla scuola. In particolare, una giovane studentessa di 15 anni, residente a Lodi, è stata prima bocciata e poi promossa, dopo aver presentato formale ricorso al TAR. Scopriamo insieme cos’è successo.

Studentessa presenta ricorso al TAR dopo essere stata bocciata: a scuola nessuno si era accorto del suo deficit cognitivo

La ragazza di Lodi, precedentemente bocciata a causa di quattro insufficienze, è stata promossa al termine di un ricorso presentato al TAR (Tribunale amministrativo regionale).

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Aula con banchi di scuola (foto da Canva) – Inran.it

La decisione dei giudici è stata presa in relazione al fatto che la giovane studentessa ha un deficit cognitivo, riconosciuto a febbraio. Dal momento della diagnosi, lo scorso febbraio, però la scuola non ha subito adottato un piano didattico personalizzato per adeguare le lezioni alle esigenze della ragazza e ci sono stati dei forti ritardi.

Cos’è un deficit cognitivo

Con il termine “deficit cognitivo” si intende un disturbo o delle difficoltà che riguardano le funzioni cerebrali, come l’attenzione, la capacità di ragionamento e/o di linguaggio, la memoria, l’attenzione e la percezione di sé e/o della realtà.

Si tratta di problemi che possono essere causati da diverse condizioni, tra cui disturbi neurologici, difficoltà nello sviluppo, lesioni cerebrali o malattie psichiatriche. I deficit cognitivi possono influire sulla capacità di apprendimento, sulla facoltà di risolvere dei problemi oppure di svolgere delle azioni quotidiane. Nella maggior parte dei casi, bisogna intervenire con un supporto medico e con delle terapie. Ovviamente tutto dipende anche dalla gravità del deficit.

Cos’è successo alla studentessa di Lodi

Dopo la diagnosi, la scuola ha preso provvedimenti diversi mesi dopo la diagnosi ufficiale. Di conseguenza, la ragazza non è riuscita a recuperare tutte le materie ed è stata bocciata. Così i genitori hanno deciso di fare ricorso al TAR per far luce sull’accaduto e sulle responsabilità della scuola.

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Studente che esegue un test (foto da Canva) – Inran.it

Il TAR non solo ha accettato il ricorso, ma ha anche dato ragione alla ragazza che quindi è stata promossa e potrà adesso proseguire il suo percorso di studi frequentando il terzo anno presso il liceo linguistico Maffeo Vegio di Lodi. La decisione del Tribunale amministrativo è stata accolta positivamente dalla studentessa e dalla sua famiglia.

Secondo quanto riportato dalla sentenza emessa dai giudici, la bocciatura della studentessa è stata annullata a causa del ritardo nell’organizzazione di un piano didattico personalizzato, nonostante la diagnosi di deficit cognitivo fosse stata confermata a febbraio. La scuola ha iniziato ad attivarsi solo nel mese di maggio, il che ha determinato la decisione favorevole del TAR.

Gli avvocati della famiglia hanno sottolineato che, in accordo con le linee guida del Ministero dell’Istruzione, sarebbe stato necessario adottare un piano educativo personalizzato sin dalla diagnosi, in modo tempestivo, così da aiutare la studentessa a seguire le lezioni e ad apprendere il più possibile.

Aurora De Santis

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