Fibromialgia e stanchezza cronica: si combattono a tavola con una dieta specifica

L’alimentazione è alla base della salute e offre un valido aiuto per combattere la fibromialgia e la stanchezza cronica: la dieta da seguire.

Inaspettatamente se ne parla poco, troppo poco, eppure si tratta di uno dei disturbi più comuni al mondo. Secondo le stime fornire dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la fibromialgia affligge oltre 2 milioni di donne, circa il 3% della popolazione. Questa malattia consiste in dolori scheletrico muscolari e in un affaticamento cronico. Non esiste una terapia specifica, né medicinali specifici, perché i sintomi della fibromialgia sono troppo generici.

Dolore al braccio (Canva) – Inran.it

Di solito, per combattere il disturbi si ricorre a antidolorifici, oppure a terapie per la gestione del dolore. L’alimentazione, che è alla base della nostra salute, non deve essere ignorata. Una giusta dieta aiuta non poco a combattere la malattia, oltre ovviamente al mantenimento di uno stile di vita sano ed equilibrato. Certo è che la fibromialgia, in certi casi, può essere invalidante, tanto che il 30% dei malati non riesce a lavorare.

La dieta da seguire per contrastare la fibromialgia e la cosiddetta stanchezza cronica

Ragazza molto stanca (Canva) – Inran.it

Questa malattia colpisce soprattutto le donne di età compresa tra i 30 e i 55 anni (ma ci sono casi anche di uomini), ma può esordire sin dall’adolescenza. I primi sintomi, infatti, ricadono proprio in giovane età, dopo i 13 anni. I sintomi maggiori sono dolori localizzati in varie parti del corpo e stanchezza cronica. Definita come “patologia delle 100 sindromi”, la fibromialgia non è inquadrabile con una sintomatologia precisa, e nemmeno legata a una causa precisa.

Avviene, casualmente, e non si ha una cura. L’affaticamento è determinato dal mal funzionamento dei mitocondri, a sua volta scaturito da problemi intestinali, dalla scarsa qualità del sonno, da carenze alimentari oppure da un problema ai globuli rossi. Spesso, la causa è determinata da un eccessivo stress ossidativo, quindi da un eccesso di radicali liberi.

Medico e paziente (Canva) – Inran.it

Troppi radicali liberi portano il corpo a una carenza di ossigeno, e quindi a una riduzione nell’assimilazione di sostanze, con conseguente aumento di tossine nel corpo. Esistono dei cibi che possono aiutare molto a combattere il disturbo. Si tratta degli alimenti antinfiammatori, ricchi di vitamine e di minerali. Ad esempio, è importante consumare uova, verdure, frutta, patate, spezie, e proteine animali.

Per assorbire i minerali, invece, occorre consumare cereali integrali, riducendo le farine raffinate, germe di grano, frutta secca, semi, crostacei e molluschi e legumi. Come afferma l’OMAR, l’Osservstorio Malattie Rare, c’è ancora molto da fare per le persone affette da fibromialgia, senza contare che i pazienti con questa malattia non sono esenti dal pagamento del ticket, e non hanno diritto a prestazioni specialistiche e a terapie. Alcune Regioni neanche riconoscono questa malattia.

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