E alla fine arriva l’illuminazione… sotto la doccia: è il luogo più comune dove partorire idee

Tutti i più grandi geni della storia hanno avuto l’illuminazione sotto la doccia, e non solo: perché le idee vengono proprio in questo luogo?

Molte delle più grandi invenzioni della storia sono nate sotto la doccia, ma non solo, anche le idee più brillanti della società moderna, sono nate in questo luogo. E in effetti, quando facciamo la doccia, iniziamo a pensare alla quotidianità, e il nostro cervello diventa maggiormente creativo e stimolato. Ma per quale motivo?

Ragazza in doccia (Canva) – Inran.it

Come conferma il National Geographic, sembrerebbe che le idee migliori si verifichino in doccia, ma anche durante tante altre attività quotidiane, che non richiedono grande sforzo mentale. Perciò, anche una semplice camminata può schiarire le idee, oppure bere una tazza di tè ammirando il panorama alla finestra. Il cervello, infatti, quando è a riposo ha il tempo di ragionare, di svagare con la fantasia, ed è particolarmente stimolato.

Partorire idee sotto la doccia, è il luogo più comune dove ingegnarsi

Donna che sta riflettendo (Canva) – Inran.it

Secondo molte ricerche scientifiche, pensare al problema, scervellarsi, cercare di trovare la soluzione a un rebus, quasi sempre è inutile. Il cervello, in queste occasioni, è sotto stress, e non è libero di pensare. L’illuminazione si ottiene quando si è in pace, rilassati, ed è anche per questo motivo che le migliori trovare si hanno quando si dorme.

Quando la mente vaga esprime tutto il suo potenziale, attraverso il flusso di coscienza, generando nuove idee. Come afferma la neuroscienzata cognitiva Kalina Christoff, la cultura umana associa il sacrificio e la continua ricerca al raggiungimento dell’idea, mentre, in realtà, l’idea può nascere anche dal riposo, senza una ricerca specifica. I casi, nel corso della storia, sono infiniti, rivoluzioni incredibili che hanno cambiato il mondo, intuizioni nate per caso.

I pensieri brillanti giungono quando si svolgono compiti passivi e l’individuo svolge azioni comune, senza pensarci troppo. Questo stato è definito dagli esperti con la sigla DMN, ossia Default Mode Network. Il DMN coinvolge una decina di regioni del cervello, aumentando di intensità quando il cervello si svaga ed è a riposo.

Passeggiata in riva al mare (Canva) – Inran.it

Quando invece si è concentrati, le funzioni del cervello sono maggiormente analitiche e sfruttano le parti logiche, quindi non riescono a trovare l’intuizione corretta, il guizzo creativo che manca. Il DMN gioca un ruolo fondamentale nella creatività, ma ovviamente deve essere associato ad altri fattori, come la conoscenza della materia, il bagaglio culturale, l’esperienza e le applicazioni.

Tuttavia, questa rete cerebrale automatica è coinvolta principalmente nella prima fase dell’idea, ed è quindi un valido aiuto per trovare la soluzione a un problema. Quando la mente vaga libera, in molti istanti della giornata, si stabilisce il cosiddetto “pensiero errante”. Secondo i dati forniti da uno studio pubblicato sulla testata PNAS, circa la metà del nostro tempo (il 47%) è basato sul pensiero errante.

Questa forma di pensiero spontaneo è essenziale nella ricerca di nuove idee e di nuove informazioni. Si tratta di uno stato piacevole. Attivare consapevolmente il proprio DMN è sicuramente una buona abitudine per essere più creativi. Dunque, staccare il cervello da qualcosa di troppo impegnativo, magari farsi una doccia, camminare al parco, ascoltare musica, spesso e volentieri permette di concepire nuove idee e di ottenere nuovi risultati.

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