Circoncisione: non finisce bene per un bimbo, cosa gli è accaduto

Una normale circoncisione finisce in tragedia e la vittima è un bambino costretto a vivere una lunghissima e dolorosissima agonia. Il finale poi suscita profonda rabbia.

Circoncisione, una usanza che esiste da millenni e che caratterizza le cultura ebraica ed islamica. Ci sono reperti antichissimi che ne attestano la pratica già a ben seimila anni fa ed a quei tempi erano soprattutto gli antichi Egizi ad averla inglobata all’interno delle proprie usanze.

Circoncisione finisce con la rimozione del 90% dell'organo per un bambino
L’interno di una sala operatoria (Foto Canva – Inran.it)

Ancora oggi la circoncisione rappresenta una realtà, per quanto venga interpretata sostanzialmente come un qualcosa di desueto e di dannoso, foriero di possibili problemi per la salute, anche gravi. E questo è esattamente quel che è capitato ad un bambino di soli dieci anni. La circoncisione viene messa in pratica in giovanissima età e purtroppo questo bimbo ne ha fatto le spese sulla sua pelle, nel vero e proprio senso letterale del termine. La famiglia ha condotto il piccolo in un ospedale della località di Kuala Lipis, in Malesia, non lontano dall’abitazione di questo nucleo.

Circoncisione, un intervento facile causa un dramma

Per i medici quello del circoncidere è sostanzialmente una sorta di intervento di routine. Da quelle parti l’usanza è molto diffusa e nel corso dell’anno vengono praticate migliaia di circoncisioni.

Circoncisione finisce con la rimozione del 90% dell'organo per un bambino
Un intervento chirurgico in atto (Foto Canva – Inran.it)

Ma questa volta la vicenda si è conclusa con un epilogo imprevisto e drammatico, che ha visto il bambino che ha subito la circoncisione perdere all’incirca il 90% del suo apparato riproduttivo. Si è trattata di una vera e propria mutilazione che condizionerà per sempre la vita del bimbo una volta che sarà diventato adulto.

E se solo ci fosse stato un intervento ulteriore in tempi brevi dopo questo pessimo lavoro, sarebbe stato possibile riattaccare la parte tagliata via in maniera indebita. Purtroppo però lo spostamento in un’altra struttura ospedaliera maggiormente dotata ha richiesto più di dieci ore. A quel punto ogni speranza di riattaccare l’organo al corpo era già sfumata da molto tempo.

Oltre al danno la beffa

Nessuno si spiega come sia stato possibile che una squadra di chirurghi esperti possa avere combinato un simile danno. Fatto sta che il bambino è stato costretto a subire una lunga degenza, durata più di trenta giorni e che non gli ha risparmiato dolori fisici profondi e continui.

Circoncisione finisce con la rimozione del 90% dell'organo per un bambino
Degli strumenti chirurgici (Foto Canva – Inran.it)

La famiglia, dal canto suo, ha intentato giustamente causa contro l’ospedale. Ed anche contro il governo della Malesia, essendo la struttura di Kuala Lipis integrata nel sistema sanitario nazionale locale. La cifra richiesta per il risarcimento dei danni fisici e morali corrispondeva a mezzo milione di euro.

Ma invece di questa cifra, da 500mila euro è stato concesso un indennizzo di soli 20mila euro. E questo dopo che il Governo malese era ricorso in appello ottenendo ragione dal giudice. Il circoncidere un maschio può avere anche una utilità in ambito medico, in quanto viene considerata utile per favorire l’igiene intima.

Infatti l’asportazione del prepuzio riduce i ristagni di urina e quindi di infezioni. Ci sono studi che ne attestano l’utilità nel risolvere anche solo parzialmente il problema della eiaculazione precoce, oltre che altri disturbi dell’organo genitale come parafimosi e fimosi. Addirittura poi tale pratica riesce a ridurre il contagio da Aids anche fino al 60%, cosa confermata sempre da osservazioni in ambito scientifico e sanitario.

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