Spezia costosa e dalle curiose proprietà: scopriamo il cardamomo, le varietà e i benefici che comporta sul nostro organismo

È una delle spezie più care al mondo, insieme allo zafferano e alla vaniglia, ed è usata sin dai tempi antichi: scopriamo le proprietà del cardamomo.

Il cardamomo è una delle spezie più care al mondo (almeno nella varietà verde), e si piazza direttamente al terzo posto, dopo lo zafferano e la vaniglia. La si sfrutta in tanti impieghi, sia in ambito culinario che nella medicina tradizionale. Il cardamomo viene impiegato sin dall’antica Grecia e dall’antica Roma per la produzione di profumi, ma anche come sedativo. In antico Egitto veniva bruciato per profumare gli ambienti.

Semi di cardamomo in vasetto (Canva) – Inran.it

Gli studi confermano le sue capacità sedative, grazie all’azione calmante che svolge sul nostro organismo, anche se la sua potenza è molto blanda. Insomma, siamo ai livelli di camomilla, gelsomino o finocchio. Le sue proprietà sono comunque molto interessanti, essendo una spezia con caratteristiche antispasmodiche, analgesiche, antiossidanti e antimicrobiche.

Quando si utilizza il cardamomo, le proprietà di una delle spezie più care

Cardamomo nero in scodella (Canva) – Inran.it

Diversi studi testimoniano l’efficacia del cardamomo sul nostro organismo, per contrastare molteplici disturbi. Contenendo quercetina, un flavonoide che riesce a calmare il cervello, il cardamomo è ottimo per scacciare via l’ansia e la tensione, contribuendo alla diminuzione di corticotropina, l’ormone che stimola le ghiandole surrenali alla produzione di cortisolo, responsabile dello stress.

La pianta si presenza come dei frutti contenenti semi di colore marrone. Proprio i semi sono utilizzati come spezie, mantenuti comunque nelle loro capsule, per evitare la dispersione delle loro proprietà. In cucina si utilizza per la preparazione di bevande, come caffè o tè mediorientali, oppure per insaporire dolci e pietanze.

Cardamomo verde in barattolo (Canva) – Inran.it

Il sapore è leggermente amaro e pungente, con note di menta. Si utilizza anche per insaporire il riso bianco o le zuppe. In Cina, invece, lo si sfrutta per aromatizzare piatti a base di carne o nel brodo. In Africa si utilizza nella preparazione del pane. Per quanto riguarda la medicina tradizionale, nei paesi asiatici questa spezie viene impiegata per alleviare le infezioni del cavo orale, per prevenire il mal di gola e l’alitosi.

Nei paesi orientali, infatti, è abitudine masticare i semi, per ottenere diversi benefici. Inoltre, si usa anche per combattere disturbi digestivi,calcoli biliari, congestione ai polmoni, per curare il mal di stomaco, la stitichezza e la dissenteria. È stato scoperto che il cardamomo migliora la glicemia e le funzionalità del fegato, mentre non risultano effetti negativi particolari, anche se si sconsiglia l’utilizzo durante la gravidanza e in allattamento.

Esistono tre tipologie di cardamomo, quello nero è il più economico e più diffuso, ricavato all’Amonum subulatum, quello verde, ricavato dall’Elettaria cardamomum, dal sapore intenso e molto costoso. Infine, esiste il Ceylon, ricavato dall’Elettaria repens.

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