Gli effetti dell’acqua frizzante a lungo termine sull’organismo: il parere dei grandi esperti

L’acqua frizzante è scelta dalla maggior parte degli italiani. Oltre al gusto più piacevole, risulta maggiormente dissetante. Ci sono degli svantaggi?

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Bicchiere di vetro contenente acqua minerale (Foto da Canva) – inran.it

Bere acqua fa bene. Nonostante tutti i nutrizionisti concordino che l’eccesso di qualunque alimento o bevanda, per salutare che sia, non è indicato, l’acqua fa eccezione. Più se ne beve e meglio è. Migliora la rigenerazione delle cellule, riduce gli inestetismi, aiuta l’attività gastrica ed epatica, ed anche lo smaltimento dei rifiuti organici. Ed infine è un ottimo anti ipertensivo. Dunque si può dire che l’unico problema legato all’eccesso di acqua può essere l’abbassamento della pressione sanguigna, un problema per chi soffre di pressione bassa.

L’acqua maggiormente consumata dagli italiani, nonostante quella del rubinetto sia considerata di ottima qualità, è quella in bottiglia, prevalentemente frizzante. Esistono diverse tipologie di acqua frizzante. In prima battuta l’acqua minerale oligominerale, le cui bollicine sono prodotte naturalmente. Questa si chiama acqua minerale effervescente.

L’acqua frizzante con additivo di anidride carbonica

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Bottiglie di plastica (Foto da Canva) – inran.it

Di conseguenza la carbonica è sviluppata naturalmente, non aggiunta in fase di produzione industriale. Per essere considerata effervescente minerale, l’acqua che sgorga dalla fonte deve contenere almeno 250 mg. di carbonica per ogni litro. In altri casi, che sono quelli maggiormente presenti, l’anidride carbonica o il biossido di carbonio devono essere addizionati in fase di produzione. Forse questa notizia stupirà la maggior parte delle persone, ma è dal 1800 che si usa la tecnica di aggiungere le bollicine alle bevande, compresa l’acqua.

Le bollicine erano conosciute anche prima, ma solitamente erano generate dai processi di fermentazione delle bevande zuccherine, per creare bevande alcoliche, come vino o birra. Un chimico, intento a produrre birra, si accorse casualmente che l’anidride carbonica sprigionata dalla fermentazione della birra riusciva a passare all’acqua ed a farla diventare frizzante.

Le controindicazioni della Co2

Numerosi nutrizionisti e chimici si sono concentrati sull’analisi delle acque industriali. Data la copiosità del consumo è bene accertarsi che siano salubri. I risultati hanno portato che l’acqua effervescente naturale è senza dubbio migliore di quella con Co2 addizionata. Inoltre il paragone è stato fatto con le bevande frizzanti, come ad esempio la soda.

Ovviamente l’acqua minerale, priva quasi totalmente di zuccheri ed edulcoranti, vince su tutte. Tuttavia l’errore è di metterla a paragone con le bibite zuccherate. Mentre il consumo di acqua frizzante è lo stesso dell’acqua di rubinetto. Non è un drink dopo pranzo o dopo cena, ma una bevanda consumata in tutto l’arco della giornata.

Alcuni esperti, tra cui la dottoressa Lisa Young, hanno pubblicato delle ricerche sugli effetti a lungo termine del consumo quotidiano di acqua frizzante. Innanzitutto problemi all’apparato digerente, in particolare allo stomaco. L’anidride carbonica aumenta l’acidità e dunque peggiora il reflusso gastro esofageo. Anche l’intestino potrebbe risentire di tutte queste bollicine. E per finire, l’addizione di anidride carbonica, aumenta la salinità dell’acqua con conseguenze negative per chi soffre di pressione alta.

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