Sai che quasi l’80% delle creme solari non protegge davvero dai raggi del sole? Ecco tutte le informazioni utili.
Il mese di maggio porta con sé un assaggio dell’estate e nei negozi sono già presenti le creme solari. Infatti, questi sono prodotti fondamentali che ognuno di noi dovrebbe avere per proteggersi dai raggi dannosi del sole. Ma una ricerca di laboratorio ha determinato che quasi l’80% delle creme solari non sono efficaci come dovrebbero. Cerchiamo di andare più a fondo della questione.

La crema solare è fondamentale per proteggerci dalle scottature, ma soprattutto per evitare che i raggi UV del sole possano innescare il meccanismo di formazione di alcuni tumori della pelle. Sicuramente è sempre meglio che usare una qualsiasi crema solare piuttosto che non usarla, tuttavia, ci sono prodotti molto differenti in commercio. Purtroppo, una ricerca mette in luce ingredienti non adatti e non efficaci. Vediamo tutte le informazioni utili.
L’80% delle creme solari non ha l’efficacia promessa
Environmental Working Group (EWG) ha stilato un rapporto molto specifico lanciando l’allarme. Quasi l’80% delle creme solari in commercio negli Stati Uniti non rispetta gli standard di sicurezza, salute ed efficacia. La conclusione è questa dopo un’analisi molto ampia su oltre 2.000 prodotti presenti in commercio. L’EWG ha espresso la sua preoccupazione, in particolar modo, sugli spray solari.
Questi sarebbero pericolosi per la nostra salute perché l’inalazione accidentale di ossido di zinco e biossido di titanio, due filtri minerali molto diffusi, può danneggiare le vie respiratorie. Alcuni studi, poi, hanno dimostrato che, se applicati in spray, in presenza di vento leggero, questi prodotti potrebbero non offrire una protezione adeguata. Pensate che in Australia raccomandano di non utilizzare i prodotti spray per la loro scarsa efficacia.

Inoltre, nelle creme solari, i test hanno evidenziato la presenza di benzene, una sostanza cancerogena. Circa il 36% dei prodotti analizzati non riportano in etichetta gli ingredienti, cioè non c’è trasparenza su ciò che è stato usato, soprattutto sulle fragranze. Uno studio EWG del 2021, poi, ha evidenziato che molte creme solari vendute negli USA non garantiscono una protezione adeguata dai raggi UVA, nonostante un alto valore SPF. Sull’ultimo rapporto soltanto 498 prodotti su 2.204 sono stati promossi. Ma in Italia?
La situazione in Italia
Quella che vi abbiamo illustrato fino a questo momento era la situazione attuale negli Stati Uniti. Ma in Italia che cosa succede? In questo paese la situazione è più rassicurante perché sono presenti standard di sicurezza tra i più elevati al mondo. Il Regolamento UE 1223/2009, ad esempio, vieta l’uso di sostanze pericolose come il benzene e limita rigorosamente la concentrazione di filtri UV chimici.
Tuttavia, anche in Italia ci sono prodotti di scarsa qualità. Un rapporto di Altroconsumo del 2022 ha scoperto che alcuni prodotti non garantiscono la protezione dichiarata in etichetta. E alcune creme solari continuano a contenere ossibenzone e octinoxate, filtri chimici che, seppur consentiti in concentrazioni limitate, possono causare allergie e sono accusati di essere interferenti endocrini.

Insomma, bene (sicuramente meglio degli Stati Uniti), ma non benissimo. Quindi, è importante leggere sempre le etichette dei prodotti che si acquistano. Inoltre, informarsi su fonti autorevoli permette di evitare prodotti di bassa qualità o dannosi per la nostra pelle e per la nostra salute.