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Alimenti e Nutrizione

Ma quando scade? Ti svelo un trucco per capire quanto freschi sono i cibi

Pubblicato da
Andrea Cerasi

Una spesa consapevole è una buona abitudine per combattere gli sprechi alimentari: scopriamo quando il cibo fresco scade e va a male.

Spesso, quando facciamo la spesa, mettiamo nel carriera prodotti che non consumiamo subito, destinati magari a restare nella credenza della cucina o in frigorifero per tanti giorni, fino a quando non vanno a male, scadono e siamo costretti a gettarli via. Si tratta di uno spreco, e lo spreco alimentare resta uno dei fenomeni più terribili del mondo occidentale.

Ragazza getta verdura avariata – Inran.it

Fare una spesa consapevole, comprando il giusto, è essenziale per contrastare gli sprechi alimentari, nonché per risparmiare denaro. È quindi importante sapere come conservare correttamente il cibo e per quanto tempo. Scopriamo come capire se un determinato alimento è ancora fresco e si può portare in tavola, oppure se lo si deve buttare via.

Gli alimenti che spesso dimentichiamo di consumare e che vanno a male

Acquistare alimenti preparati con ingredienti freschi fa sempre la differenza: gli ingredienti freschi comportano una certa genuinità, sono maggiormente salutari, sono più buoni e gustosi, ma scadono prima. Gli alimenti confezionati magari hanno durata più lunga, ma sono anche quelli più lavorati e che fanno male al nostro organismo.

Se si vuole mangiare bene e restare in salute, è essenziale puntare su alimenti freschi e genuini, e possibilmente consumarli nel più breve tempo possibile. Quali sono gli alimenti freschi che si gettano via troppo spesso? Ovviamente, tra i cibi più sprecati troviamo la frutta e la verdura, visto che sono alimenti altamente deperibili.

Latte scaduto cattivo odore – Inran.it

Frutta e verdura vanno a male nel giro di pochi giorni, e dopo un po’ iniziano a marcire: i colori sbiadiscono, la buccia inizia a raggrinzire, la polpa si sfalda, la consistenza si fa molliccia, infine compare la muffa. È importante conservare correttamente frutta e verdura, e consumarla in breve.

Altro alimento molto deperibile è il latte: questo inizia a puzzare, una volta scaduto, il liquido diventa giallastro e si addensa. Di solito, anche se scaduto, il latte si può consumare per altri due giorni oltre la data di scadenza, se conservato correttamente, ed è importante odorarlo. Se puzza, via nel cestino.

Cibi freschi che non vengono subito consumati: a cosa fare attenzione

Così come il latte, anche gli altri latticini vanno a male presto. I formaggi a pasta morbida, come le mozzarelle o lo stracchino, sono maggiormente delicati, e si alterano nel giro di pochi giorni, producendo muffe. I formaggi stagionati e a pasta dura durano più a lungo. Stessa situazione per il burro, il quale diventa giallo per l’ossidazione. Non è un buon segnale.

La farina scaduta non è più buona e perde le sue proprietà, cambia colore e forma i grumi, inoltre inizia a puzzare, così le uova marce, le quali emettono odori sgradevoli, il guscio si annerisce ed è a rischio salmonella. Per legge, un uovo è considerato fresco nei primi 28 giorni dalla sua deposizione. Il modo migliore per consumarlo è sodo, perché ad alte temperature si neutralizzano i batteri della salmonella.

Fette di pane con muffa – Inran.it

Il pane si mantiene fresco per 24 ore, in sacchetto e a temperatura ambiente si può consumare fino a tre giorni, ma dopo un po’ inizia a formare la muffa. Anche l’olio d’oliva perde le sue proprietà dopo un anno, non è dannoso ma non ha più odore e gusto. Naturalmente, se emana un cattivo odore o se ha un sapore sgradevole, meglio non consumarlo.

Stessa cosa vale per l’aceto, che se andato a male produce la cosiddetta madre dell’aceto, una massa gelatinosa di batteri non pericolosa ma certamente poco allettante. Infine, il lievito di birra, che dopo un po’ produce muffe. Se è ancora di buon aspetto, però, si può consumare anche dopo la data di scadenza, altrimenti si può sfruttare in tanti altri modi.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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Andrea Cerasi