C’è fermento per i regali di Natale, ma occhio alle truffe in particolar modo quelle su Amazon che ti lasciano senza soldi e senza regalo.
La fatidica sera della vigilia di Natale si avvicina, c’è attesa per passare momenti insieme alla famiglia e amici, ma soprattutto (e non solo i più piccoli) c’è grande speranza per i doni che troveremo sotto l’albero. Insomma, tutti non vediamo l’ora di aprire i regali!

Purtroppo però, c’è sempre qualcuno pronto ad approfittarsi di momenti dove le persone abbassano la guardia presi da altro e organizzano truffe ben pensate per poter rubare soldi. Quella che preoccupa in questo periodo è una truffa che viene portata avanti su Amazon. Occhio a non cascarci.
Amazon, occhio alla truffa sotto Natale: niente regalo e niente soldi
Lo schermo del telefono si illumina e compare un messaggio che sembra affidabile. Il logo è quello giusto, il linguaggio è rassicurante, il tono è serio. Veniamo informati di sicurezza, di protezione, di azioni da compiere subito. Ed è proprio in quell’istante che molte persone abbassano la guardia, convinte di fare la cosa giusta.
Il periodo di Natale è da sempre il regno degli acquisti online, dei pacchi che arrivano a casa e delle offerte che sembrano irripetibili. Ma è anche il momento in cui le truffe digitali diventano più sofisticate, più credibili, più difficili da riconoscere. Il Natale 2025 ha portato con sé una delle frodi online più insidiose mai viste, capace di colpire utenti in tutto il mondo.

Gli esperti la chiamano truffa del “codice Amazon” e ciò che la rende davvero pericolosa è la sua capacità di sembrare autentica in ogni dettaglio. Si limita a insinuare il dubbio che qualcuno stia usando il tuo account senza permesso.
Quando la paura prende il controllo, è ormai troppo tardi: la truffa ha vinto
Il meccanismo è semplice solo in apparenza. Il messaggio arriva via SMS o email e sembra provenire direttamente da Amazon. Avvisa di un tentativo di acquisto sospetto o di un accesso non autorizzato. Nulla di eccessivo, nulla di palesemente falso.
In fondo al testo compare un codice numerico o un invito ad agire immediatamente per bloccare l’operazione. E’ qui che scatta la trappola. Quel codice non protegge, non salva l’account, non mette al sicuro i dati. Apre la porta ai truffatori.
Cliccando, l’utente viene reindirizzato verso una pagina clone, costruita per essere identica a quella ufficiale di Amazon. Logo, colori, struttura, tutto è studiato per non generare sospetti. In questa finta area di sicurezza vengono richiesti indirizzo email, password e talvolta dati di pagamento, probabilmente con la scusa di una verifica dell’identità.
Inserire anche una sola di queste informazioni significa consegnare il controllo dell’account a criminali informatici esperti. Da quel momento possono modificare le credenziali, cambiare i dati personali e utilizzare carte o conti collegati per effettuare acquisti senza ostacoli.
Cosa fare se si è caduti nella trappola?
Se il clic è già avvenuto, la cosa più importante è mantenere la lucidità. Agire in modo rapido e consapevole può limitare i danni. Cambiare immediatamente la password dell’account Amazon e di tutti gli altri servizi che utilizzano la stessa chiave di accesso è il primo passo fondamentale.
Subito dopo è necessario contattare la banca o l’ente che ha emesso la carta per bloccare pagamenti e conti collegati. Ogni minuto può fare la differenza.

Infine, segnalare tutto alla Polizia Postale, conservando messaggi, email, screenshot e qualsiasi prova ricevuta. Queste informazioni sono essenziali per contrastare un fenomeno che continua a crescere.
Perché questa truffa funziona così bene?
Il successo di questo raggiro non è casuale. Funziona perché imita perfettamente i processi ufficiali e perché colpisce in un punto debole molto umano: la paura di perdere il controllo.
L’idea che qualcuno stia usando il proprio account, magari proprio nei giorni in cui si fanno acquisti importanti, genera urgenza e ansia. E’ una pressione psicologica studiata nei minimi dettagli. Il messaggio spinge ad agire subito, senza riflettere, senza verificare.
Le aziende affidabili non chiedono mai di cliccare su link esterni per bloccare operazioni sospette. Invitano sempre ad accedere tramite il sito ufficiale o l’app. Eppure, quando il testo usa toni allarmistici e parole come “accesso non autorizzato” o “operazione da bloccare”, anche utenti esperti possono cadere nell’inganno.
Un altro segnale chiave è la richiesta di dati sensibili. Nessun servizio legittimo chiede password, PIN, numeri di carta o credenziali bancarie via messaggio. Chi lo fa sta cercando di rubare.





